Il caso di Biancavilla sottolinea l’importanza di una tempestiva identificazione e gestione dei rischi ambientali. La presenza di un minerale utilizzato nella costruzione di edifici pubblici ,campi da calcio e case private si è rivelata dannosa per la popolazione coinvolta. Questo minerale fino ad allora sconosciuto infatti presentava caratteristiche simili ai minerali di amianto. Si divide cioè in fibre longitudinali sottilissime che una volta inalate o ingeerite danno avvio a gravi processi infiammatori. A questi, attraverso il processo di cancerogenesi, seguono le neoplasie tra cui il mesotelioma.
Questo minerale usato a Biancavilla e presente nella vicina cava si chiama fluoro-edenite. L conseguenti operazioni di bonifica hanno significativamente ridotto i rischi per la salute della popolazione. Tuttavia, è essenziale mantenere un monitoraggio continuo e implementare misure preventive per proteggere la comunità a lungo termine. Le persone esposte devono essere adeguatamente supportate, sia a livello medico che legale, per affrontare le conseguenze di questa contaminazione ambientale.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si è a lungo battuto perché ciò avvenisse.
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Biancavilla: dove si trova?
Biancavilla è un comune italiano situato nella provincia di Catania, in Sicilia, alle pendici dell’Etna. La città conta circa 22.000 abitanti e si caratterizza per un paesaggio tipicamente vulcanico, con un’economia basata principalmente sull’agricoltura e sull’artigianato.
Negli anni ’70 e ’80, Biancavilla ha conosciuto un’importante espansione edilizia, spesso abusiva, che ha portato alla costruzione di numerosi edifici utilizzando materiali locali, inclusi quelli estratti dalla nuova cava di Monte Calvario, all’interno del Comune di Biancavilla.
Aumento dei casi di Mesotelioma a Biancavilla
A partire dagli anni ’90, i medici locali hanno iniziato a notare un incremento anomalo dei casi di mesotelioma, una forma rara ma estremamente aggressiva di cancro che colpisce il rivestimento dei polmoni (pleura) e, meno frequentemente, l’addome (peritoneo), il testicolo e il pericardio.
Questa osservazione ha destato preoccupazioni tra la popolazione e le autorità sanitarie, considerando che il mesotelioma è tipicamente associato all’esposizione all’amianto. A Biancavilla però non erano presenti cave di amianto o siti di produzione di Eternit.
Un aumento così significativo di casi di mesotelioma pleurico è solitamente associato alla presenza di lavorazioni di amianto.
Indagini e Scoperte a Biancavilla per l’aumento dei mesoteliomi
Nel 1997, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con la Regione Sicilia, il Comune di Biancavilla e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, ha avviato una serie di indagini per identificare la fonte della contaminazione.
Le ricerche hanno evidenziato che l’aumento dei casi di mesotelioma era legato alla presenza di fluoro-edenite, un minerale fibroso simile all’amianto, presente nelle polveri provenienti dalla cava di Monte Calvario. Queste polveri erano state utilizzate ampiamente nei materiali da costruzione locali, esponendo così la popolazione al rischio di inalazione delle fibre pericolose.
Cos’è il Mesotelioma Pleurico?
Il mesotelioma pleurico è una forma di cancro che colpisce la pleura, la sottile membrana che avvolge i polmoni e riveste la cavità toracica. Questa malattia è strettamente associata all’esposizione a fibre di amianto e, come emerso nel caso di Biancavilla, a fibre di fluoro-edenite.
Il mesotelioma pleurico si manifesta con sintomi quali tosse persistente, dolore toracico, difficoltà respiratorie e perdita di peso. La diagnosi è spesso tardiva, e il trattamento comprende chemioterapia e radioterapia, sebbene la prognosi rimanga generalmente sfavorevole. Il trattamento migliore è solitamente un trattamento multimodale, che coniuga cioè diverse cure. Una delle cure più efficaci è rappresentata dalla chemioterapia intrapleurica ad alta temperatura. Questo approccio permette di irrorare con il farmaco chemioterapico direttamente la zona da trattare, con meno effetti collaterali e più efficacia. L’alta temperatura poi aumenta l’efficacia del farmaco.
Meccanismo di Azione delle fibre e malattia
Le fibre di fluoro-edenite, simili a quelle dell’amianto, quando inalate, possono depositarsi nella pleura. La presenza di queste fibre provoca una reazione infiammatoria cronica, che può portare alla formazione di cellule cancerogene. La latenza del mesotelioma può variare da 20 a 50 anni, rendendo difficile collegare direttamente l’esposizione alla malattia.
Le vittime di esposizione all’amianto e alla fluoro-edenite devono per questo essere sottoposte ad un’attenta sorveglianza sanitaria, per individuare precocemente la malattia. Il Consensus Report di Helsinki fornisce le linee guida per la lotta al mesotelioma.
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Scoperta della Fluoro-Edenite e identificazione del minerale
La fluoro-edenite è stata identificata per la prima volta come causa di mesotelioma a Biancavilla nel 1997. Prima di questa scoperta, la fluoro-edenite era conosciuta solo come prodotto di sintesi. La sua presenza naturale nella cava di Monte Calvario ha sollevato notevoli preoccupazioni per la salute pubblica. Gli studi hanno confermato che la fluoro-edenite ha una composizione chimica simile all’amianto e può frammentarsi in fibre sottili, capaci di causare danni significativi quando inalate.
Anche se precedenti segnalazioni erano state fatte in Giappone, non erano state formalmente riconosciute dall’International Mineralogical Association (IMA) fino al 1997. Non era infatti stata sottoposta l’approvazione come nuova specie all’IMA (International Minearologic Association).
Nel 2014 lo IARC ha confermato la pericolosità e la capacità cancerogena di questo nuovo minerale.
In Italia, è presente anche nel complesso del Monte Somma-Vesuvio, in Campania, precisamente a Ercolano, presso Cava Novella. Si ipotizza che questo minerale possa essere presente in altre rocce vulcaniche del pianeta. La sua presenza in aree vulcaniche richiede monitoraggio e interventi di bonifica per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria.
Impatti sulla Popolazione di biancavilla in sicilia
Le ricerche epidemiologiche condotte dall’ISS hanno rilevato che i residenti di Biancavilla esposti alla fluoro-edenite presentavano un rischio significativamente aumentato di sviluppare mesotelioma rispetto alla media nazionale. Questo ha portato alla classificazione della zona come area a rischio e ha richiesto interventi urgenti di sanificazione e prevenzione.
Le operazioni di bonifica a Biancavilla
Una volta individuata la fonte della contaminazione, sono state avviate diverse operazioni di bonifica a Biancavilla per ridurre l’esposizione della popolazione alla fluoro-edenite. Queste operazioni includevano la copertura delle aree contaminate, la rimozione dei materiali edilizi pericolosi e il miglioramento della ventilazione negli edifici.
Questo tipo di bonifica non ha ridotto il rischio a zero, ma necessita di monitoraggi continui e di manutenzione dei sistemi di copertura delle aree contaminate.
Monitoraggio Continuo del rischio a Biancavilla
Dal 2009, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Sicilia (ARPA Sicilia) ha implementato un programma di monitoraggio continuo per misurare le concentrazioni di fluoro-edenite nell’aria di Biancavilla. Questo monitoraggio ha mostrato un calo significativo delle concentrazioni di fibre aerodisperse, grazie agli interventi di bonifica e alle misure preventive adottate.
Risultati e Prospettive Future
Le operazioni di bonifica e il monitoraggio continuo hanno portato a una significativa riduzione del rischio di esposizione per la popolazione di Biancavilla. Tuttavia, è essenziale mantenere un controllo costante e continuare a implementare misure preventive per garantire la sicurezza a lungo termine. Le autorità locali e nazionali devono rimanere vigili e garantire che la popolazione sia adeguatamente informata e protetta.
I dati raccolti dall’ARPA indicano un calo delle concentrazioni di fibre nell’aria, passate da una media di 0,46 f/l nel 2009 a 0,1 f/l nel 2013. Tuttavia, in occasioni specifiche, come durante i progetti di scavo o in particolari condizioni meteorologiche, i livelli di fibre possono superare questi valori.
Nonostante le misure adottate, il rischio di mesotelioma per i residenti di Biancavilla rimane circa cinque volte superiore rispetto alla media regionale siciliana.
È fondamentale che le autorità continuino a monitorare la situazione e a garantire la sicurezza della popolazione. La prevenzione primaria include la bonifica dei siti contaminati, l’adozione di misure di sicurezza sul lavoro e la promozione di stili di vita sani. Inoltre, è cruciale sensibilizzare e informare il pubblico sui rischi legati all’esposizione a fluoro-edenite e ad altri agenti cancerogeni.
Diritti degli Esposti e tutela legale
L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) offre assistenza legale gratuita alle vittime dell’esposizione, aiutandole a ottenere giustizia e supporto medico. L’ONA si occupa anche di prevenzione e sensibilizzazione sulla pericolosità dei minerali cancerogeni.
Ad oggi non esiste ancora alcuna legislazione che prenda atto del fatto che la fluoro-edenite è dannosa. Per questo motivo per gli esposti a fluoro-edenite non sussistono gli stessi benefici previsti per gli esposti ad altri tipi di amianto. Nella definizione che la legge dà dell’amianto sono presenti infatti solo grunerite, actinolite, crisotilo, amosite, antofillite e crocidolite.
Manca quindi per gli esposti a fluoro-edenite la possibilità di ottenere la malattia professionale e i relativi benefici, tra cui i benefici contributivi amianto e tutte le prestazioni INAIL o di causa di servizio. L’accesso al Fondo Vittime Amianto, normalmente previsto anche per i malati di mesotelioma da esposizione ambientale, non è presente.
L’ONA si è attivata perché le vittime della fluoro-edenite possano richiedere il risarcimento danni a cui hanno diritto per via dell’esposizione all’amianto.