Il mesotelioma pericardico è una neoplasia rara e molto aggressiva che colpisce il pericardio. Si tratta di un tipo di mesotelioma, un tumore maligno causato dall’esposizione alle fibre di amianto che colpisce i mesoteli, in questo caso il pericardio. Il pericardio è un organo membranoso che, come un sacco, riveste il cuore e l’origine dei grossi vasi.

In questa guida scopriamo tutto sul mesotelioma pericardico: cos’è, le cause e i sintomi, quali sono i trattamenti e cura elettivi e gli esami necessari per la diagnosi.

L’Università Popolare UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS forma personale tecnico nelle specifiche branche del diritto ambientale e del diritto risarcitorio, con focus specifici nel settore medico e della salute psicologica. L’amianto miete in Italia centinaia e centinaia di vittime e la formazione di un personale preparato su normaltive e lotta all’amianto è di fondamentale importanza per vincere questa battaglia. Il mesotelioma pericardico, tra le malattie amianto, è una delle più letali e subdole, ha infatti tempi di latenza lunghissimi e sintomi che rendono difficile la diagnosi senza una accurata anamnesi lavorativa.

Mesotelioma pericardico: cos’è?

Cos’è quindi il mesotelioma pericardico? Il mesotelioma pericardico è un tumore maligno che rappresenta circa l’1 % dei casi di mesotelioma. Il più diffuso è il mesotelioma pleurico, che rappresenta da solo circa l’80% di tutti i tumori del mesotelio. Colpisce l’organo sieroso che riveste il cuore.

Come tutti i tumori maligni, ha la capacità di diffondersi nei tessuti limitrofi e in organi anche distanti, formando le cosiddette metastasi.

Il tumore del mesotelio del pericardio, come tutti i mesoteliomi, può avere una latenza temporale che arriva a 50 anni. Le aspettative di vita sono molto basse. La diagnosi precoce migliora il tasso di sopravvivenza che resta comunque poco al di sopra della soglia di 5 anni dalla diagnosi.

L’unica prevenzione efficace consiste nell’evitare le esposizioni ad amianto. Solo evitando ogni tipo di esposizione si azzera il rischio di contrarre una malattia amianto-correlata e un mesotelioma.

Mesotelioma pericardico: le cause

Il fattore di rischio principale per il mesotelioma cardiaco è, come già detto, l’esposizione ad amianto. Con il termine amianto si intende un gruppo di minerali in grado di rilasciare fibre sottilissime nell’ambiente. Queste fibre, chiamate fibrille, possono essere facilmente inalate. Le gravi infiammazioni che causano, attraverso un processo di cancerogenesi, possono trasformarsi in neoplasia.

L’amianto, grazie alle sue caratteristiche tecniche notevoli (resistenza al calore, alla trazione e agli attacchi di agenti esogeni), al basso costo di produzione e all’abbondanza in natura, è stato ampiamente utilizzato in numerosissime applicazioni. In edilizia, nel settore trasporti e nell’industria.

L’amianto fu utilizzato fino all’entrata in vigore dell’art. 1 della L. 257 del 1992, che ne ha vietato, a partire dall’aprile del 1993, l’estrazione, la lavorazione, la produzione e la commercializzazione.

>>  Libro bianco delle morti di amianto in Italia

La pericolosità dell’esposizione ad amianto

Lo IARC (International Agency For Research On Cancer – Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che fa parte dell’ONU), nella monografia sull’amianto (2012. Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite. IARC Monogr Evaluation Carcinog Risk Chem Man, Vol. 100C) precisa che: “There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) solo il mesotelioma costituisce il 4% della mortalità globale per il cancro nel corso di questi ultimi anni (per tutte le età e per entrambi i sessi).

Qui potete sfogliare il Libro bianco delle morti di amianto in Italia.

Settori a rischio esposizione amianto

Tra le categorie lavorative considerate più a rischio vi sono gli operai delle piastre metalliche, i costruttori di veicoli e di navi, gli idraulici, gli installatori di impianti a gas, gli elettricisti, gli operai del settore edile.

Sono considerate altresì a rischio le persone che vivono a stretto contatto con i lavoratori esposti. Questa può essere una delle mesotelioma pleurico cause. La più alta incidenza del mesotelioma pleurico è conseguenza dell’utilizzo di amianto nell’edilizia, e in particolare con l’eternit, ovvero quell’impasto di cemento/amianto che è all’origine di centinaia di applicazioni delle 3000 totali.

Poi c’è il settore di rischio delle Ferrovie dello Stato, e ancora del trasporto marittimo, e delle Forze Armate, in particolare per le unità navali della Marina Militare Italiana. Le unità navali della Marina Militare Italiana sono state, e sono, il focolaio del mesotelioma. Fino al 2015, sono stati registrati 570 casi di mesotelioma tra coloro che sono stati imbarcati nelle unità navali.

La punta dell’iceberg è stata registrata tra coloro che sono stati imbarcati nella nave Vittorio Veneto (VII Rapporto RENAM, e relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati del 07.02.2018). Sui Quaderni del Ministero della Salute trovate tutte le info sullo stato dei lavori in Italia nel contrasto delle patologie amianto correlate.

Mesotelioma pericardico: i sintomi

Tra i primi sintomi del mesotelioma pericardico ci sono sintomi aspecifici, che possono cioè essere ricondotti a diverse malattie, di natura meno grave, ritardando la tempestività della diagnosi. Una diagnosi precoce è fondamentale per la buona riuscita delle terapie e per aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di mesotelioma del pericardio.

Tra i sintomi iniziali della malattia figurano:

  • astenia;
  • tosse;
  • tachicardia;
  • perdita di peso;
  • ascite (raccolta patologica di liquidi nelal cavità toracica);
  • febbre;
  • stanchezza.

I sintomi del tumore pericardico negli stadi più avanzati sono:

  • sudorazione;
  • tromboflebia;
  • hypercoagulability;
  • febbre dall’origine sconosciuta;
  • lesioni infiammatorie acute.

Nel caso in cui si presentino alcuni di questi sintomi e che la loro persistenza si protragga per più di due settimane senza segni di miglioramento è necessario consultare il medico curante o uno specialista.

Diagnosi del mesotelioma pericardico

La diagnosi del mesotelioma del pericardio si basa sulla biopsia pericardica e sulle tecniche di imaging (ecografia e tomografia computerizzata). In ogni caso, è sempre necessario l’esame istologico sulla biopsia tissutale e sui risultati dell’immunocolorazione per avere una diagnosi certa ed affidabile.

Tra gli esami per una diagnosi accurata ricordiamo:

  • esame istologico (che rileva le caratteristiche istologiche delle cellule tumorali);
  • tomografia computerizzata (esame TC);
  • pericardiotomia (intervento chirurgico di incisione del sacco pericardico nel corso di interventi di chirurgia cardiaca);
  • biopsia (in corso di intervento chirurgico o con ago tranciante);
  • ecografia addominale.

La sorveglianza sanitaria degli esposti ad amianto è fondamentale per realizzare la prevenzione secondaria e la diagnosi precoce. Le la diagnosi e la sorveglianza dovrebbero basarsi sulle linee guida espresse nel Consensus Report di Helsinki e nel suo aggiornamento del 2014.

Stadiazione del mesotelioma pericardico

Esistono diversi tipi di classificazione per il mesotelioma pericardico. Si parla di metodo Butchart quando invade il diaframma e il pericardio raggiungendo il cuore, la pleura controlaterale, il peritoneo o organi extratoracici.

Si parla di metodo Brigham, quando il mesotelioma maligno è confinato nella pleura parietale omolaterale alla zona colpita, al pericardio, al polmone e al diaframma omolaterali.

In generale, quanto più precoce è lo stadio del tumore all’inizio della terapia, tanto migliore è la prognosi e più alte le chance di sopravvivenza. Tuttavia, nel caso del mesotelioma pericardico, la guarigione completa è molto rara. Quindi, l’obiettivo primario della terapia e cura mesotelioma è il controllo dei sintomi al fine di consentire una qualità di vita accettabile.

Trattamenti e cure

  • Terapie integrate del mesotelioma del pericardio

L’approccio con terapie integrate permette di ridurre la massa tumorale e, conseguentemente, prolungare la sopravvivenza del paziente. Le procedure di maggior successo sono quelle effettuate negli stadi iniziali della malattia (I e II stadio) che combinano chirurgia, radioterapia e chemioterapia (chemioterapia pre operatoria + intervento chirurgico + radioterapia post-operatoria).

Questo approccio, però, può essere proposto solo a determinati pazienti, giovani, in ottime condizioni generali e non affetti da altre malattie. In ogni caso, non è da ritenersi un trattamento standard, perché non sono ancora disponibili studi adeguati che ne dimostrino un valido beneficio in termini di prolungamento della sopravvivenza rispetto alla sola chemioterapia.

  • Chirurgia del mesotelioma del pericardio

L’approccio chirurgico al mesotelioma pericardico non è tra quelli più consigliati in quanto non è considerato di grande successo, specialmente se utilizzato da solo. Invece le possibilità di successo aumentano se viene combinato con la radioterapia e chemioterapia.

L’intervento chirurgico di riferimento per il mesotelioma pericardico è la cosiddetta pericardiotomia, ovvero l’intervento di incisione del sacco pericardico al fine di asportare le formazioni patologiche intrapericardiche.

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Altre terapie per il mesotelioma del pericardio

  • Radioterapia nel mesotelioma pericardico

La radioterapia è solitamente impiegata successivamente all’intervento chirurgico, eventualmente se possibile in combinazione con la chemioterapia. Lo scopo del trattamento combinato con radioterapia e chemioterapia dopo l’intervento è quello di consolidare gli effetti della chirurgia e prolungare l’aspettativa di vita.

In alcuni casi può superare anche i 5 anni. La radioterapia può essere praticata anche a scopo palliativo, ma non può essere considerata l’unico trattamento terapeutico. La dose richiesta sarebbe molto elevata e dunque altamente tossica per qualunque paziente.

  • Chemioterapia nel mesotelioma del pericardio

La chemioterapia consiste nella somministrazione per infusione endovenosa (EV) di farmaci per ridurre o arrestare la progressione del cancro. In rari casi di efficacia (di riduzione della massa tumorale), favorisce l’approccio chirurgico. In altri casi, si limita soltanto a bloccare la crescita della malattia e favorisce il miglioramento dei sintomi.

Mesotelioma pericardico: tutele e risarcimenti

l mesotelioma pericardico è inserito nella Lista I dell’INAIL ( I.6.03). Infatti ha come causa principale l’esposizione ad asbesto/amianto e altri minerali che ne contengano le fibre. Pertanto, in ragione della presunzione legale di origine, il lavoratore deve dimostrare unicamente l’eventuale l’infermità e la presenza di amianto sul luogo di lavoro. In buona sostanza si può dire che l’INAIL debba sempre riconoscere e indennizzare queste patologie, a meno che ne dimostri l’esclusiva origine extraprofessionale (Cass., Sez. Lav., n. 23653/2016).

A ciò consegue l’erogazione da parte dell’ente assicuratore di:

  • una rendita mensile vitalizia qualora il danno biologico comporti un’invalidità di grado superiore al 16%;
  • l’indennizzo per il danno biologico, purchè di grado compreso tra il 6% e il 15%;
  • prepensionamento grazie al prolungamento dell’anzianità contributiva del 50% del periodo di esposizione, utile anche all’aumento dei ratei pensionistici (ex art. 13 co. 8 L. 257/1992);
  • pensionamento immediato, che va richiesto quando i benefici contributive non siano sufficienti alla maturazione della pensione.

Tali prestazioni sono, poi, reversibili al coniuge superstite e ai figli, qualora il lavoratore sia deceduto.

Così, in caso di decesso, le somme spettanti al lavoratore, devono essere liquidate in favore dei suoi familiari,eredi, legittimi o testamentari. Tali soggetti, infatti, hanno diritto al risarcimento sia per i danni sofferti direttamente dalla vittima (iure hereditatis), sia per i danni sofferti per la perdita del loro congiunto (iure proprio).

Infine il termine di prescrizione per farne richiesta è 10 anni.

La prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto

Oltre all’indennizzo INAIL, le vittime di mesotelioma pericardico hanno diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto, del valore del 15 % della rendita. 

In caso di esposizione ambientale, sussiste per la vittima di mesotelioma pericardico la possibilità di ottenere la liquidazione una tantum di un importo pari a 10.000 euro.

Mesotelioma pericardico e vittime del dovere

In riferimento ai soggetti appartenenti al comparto pubblico, affetti da mesotelioma pericardico, il riconoscimento della malattia professionale avviene tramite il riconoscimento della causa di servizio. Una volta ottenuto questo riconoscimento si può richiedere lo status di vittima del dovere.

Le prestazioni scaturenti dalla causa di servizio sono:

  • l’equo indennizzo, se dall’infermità o lesione è derivata un’invalidità riconducibile ad una delle categorie di cui alle tabelle A o B allegate al DPR 834/1991;
  • la retribuzione integrale dei periodi di malattia causati dall’infermità o dalla lesione riconosciuta;
  • l’aumento dello scatto stipendiale per invalidità di servizio per una sola volta e pari all’1,25% o al 2,50% a seconda della classificazione delle infermità;
  • il prepensionamento e la pensione privilegiata grazie alla maggiorazione dell’anzianità di servizio ai fini pensionistici, per i soggetti con invalidità ascrivibile ad una delle prime 4 categorie della Tabella A allegata al DPR n. 834/1981.

Alle vittime del dovere e ai soggetti equiparati, spettano, in aggiunta:

  • una elargizione speciale pari a € 2.000,00 per ogni punto percentuale di invalidità sino al massimo di €200.000,00. Qualora sia intervenuto il decesso, la somma, viene erogata nei confronti dei familiari superstiti ai sensi del DPR 243/2006;
  • uno speciale assegno vitalizio, non reversibile,  pari a €1.033,00 mensili, per un’ invalidità non inferiore al 25%, o ai familiari superstiti. Questo si aggiunge all’assegno vitalizio di € 258,23 al mese ex art. 4 co.1 DPR 243/2006;
  • Il beneficio della cancellazione dell’Irpef sulle pensioni dirette e indirette di natura privilegiata conseguenti al riconoscimento.

In caso di decesso della vittima del dovere, ai superstiti che abbiano diritto alla reversibilità, spettano anche due annualità di tale trattamento. Queste sono comprensive anche della 13^ mensilità, ma soggiacciono alla condizione che l’invalidità fosse superiore al 25%.