In questa guida scopriamo cos’è la pensione d’inabilità amianto, in cosa consiste, chi ne ha diritto e come richiederla. Vediamo anche a quanto ammonta e quali sono le normative di riferimento.

La pensione d’inabilità è un beneficio previdenziale erogato a coloro che, a causa di una condizione di salute compromessa, non sono più in grado di lavorare o svolgere le mansioni che facevano in precedenza. Questa forma di pensionamento è rivolta a individui che hanno subito una perdita permanente o una riduzione significativa della loro capacità lavorativa a causa di malattia o infortunio.

In particolare la pensione di inabilità per esposizione all’amianto è un beneficio previdenziale riconosciuto ai lavoratori che hanno subito danni alla salute a causa dell’esposizione lavorativa all’amianto. La procedura di pensionamento immediato, cioè la pensione d’inabilità amianto (art. 1, comma 250, L. 232/2016), può essere adottata solo se, con l’accredito dei benefici amianto, non si maturi il diritto a pensione. In caso contrario, infatti, per il lavoratore non è necessario né conveniente attivare la procedura con l’art. 1, comma 250, L. 232/2016.

Cos’è la pensione d’inabilità amianto?

La pensione d’inabilità permette quindi di ottenere il prepensionamento immediato a tutti coloro che per motivi di lavoro hanno contratto una malattia amianto correlata. In particolare, l’articolo 1, comma 250 della Legge di Stabilità del 2017, già Disegno di Legge n. 2611/2016, prevedeva l’immediato pensionamento per tutti coloro che, per motivi di lavoro, hanno contratto mesotelioma pleuricomesotelioma pericardicomesotelioma peritonealemesotelioma della tunica vaginale del testicolocarcinoma polmonare e asbestosi.

Con la riforma del 2020, i lavoratori malati di malattie asbesto correlate possono ottenere, in caso di riconoscimento di malattia professionale, il prepensionamento amianto senza limiti.

Il prepensionamento per motivi di salute può essere richiesto da coloro che, pur con le maggiorazioni art. 13, co.7, L. 257/92, non risultano, ancora, aver maturato il diritto a pensione. In altre parole se i benefici contributivi amianto per la rivalutazione pensionistica non sono sufficienti. Essi sono delle maggiorazioni contributive con il coefficiente 1,5, applicato al periodo di esposizione ad amianto. Permettono quindi ai lavoratori esposti di ottenere una maggiore anzianità contributiva pari al 50%, utile per il prepensionamento.

La pensione di inabilità amianto è possibile anche se non ci si trovi nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Quindi è indipendente dalla percentuale di invalidità riportata.

Requisiti per ottenere la pensione d’inabilità amianto

L’INPS, sulla base della modifica normativa che ha ampliato la platea di coloro che hanno diritto alla pensione amianto, ha adottato la Circolare INPS n. 34 del 09.03.2020, che detta le linee per ottenere la pensione di invalidità amianto.

La pensione d’inabilità spetta a tutti i lavoratori vittime di patologie asbesto correlate che siano in possesso del:

  • requisito contributivo, che si intende perfezionato quando risultino versati o accreditati a favore dell’assicurato almeno cinque anni nell’arco dell’intera vita lavorativa;
  • riconoscimento, da parte dell’INAIL, secondo la normativa vigente, di una patologia asbesto correlata di origine professionale.

Si può inoltrare la domanda entro il 31 marzo di ogni anno. Per esempio adesso il nuovo termine è 31 marzo 2025. Le richieste che saranno presentate successivamente saranno prese in esame da aprile dell’anno seguente.

Infine va ricordato che la pensione d’inabilità non è cumulabile con la rendita INAIL. Perciò con la richiesta si rinuncia alla prestazione INAIL.

I requisiti nel dettaglio per la pensione d’inabilità amianto

I beneficiari oggi sono quindi tutti i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (e forme esclusive e sostitutive), affetti da una malattia causata dall’esposizione all’amianto.

I lavoratori devono essere malati di una malattia che è stata riconosciuta, da parte dell’INAIL o da altre amministrazioni competenti, quale malattia di origine professionale o causa di servizio, anche nel caso in cui l’assicurato non si trovi nell’assoluta e permanente impossibilità a svolgere attività di lavoro.

Pensione di inabilità amianto e risorse finanziarie a disposizione

Se dal monitoraggio delle domande presentate e accettate emergono discrepanze, anche in prospettiva, tra il numero di richieste e le risorse finanziarie disponibili indicate nel terzo periodo, il riconoscimento del trattamento pensionistico sarà posticipato. La priorità sarà data in base ai seguenti criteri:

  • Età del richiedente;
  • Anzianità contributiva;
  • Data di presentazione della domanda.

L’obiettivo è garantire che il numero di pensionamenti non superi il numero programmato in relazione alle risorse finanziarie disponibili.

Procedura di Richiesta per il prepensionamento amianto

La domanda di pensione d’inabilità va fatta direttamente sul sito dell’INPS. Si può accedere al servizio tramite Codice Fiscale e PIN rilasciato dall’INPS oppure tramite identità SPID o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Le linee guida sulla procedura sono state delineate nella Circolare INPS n. 34 del 09.03.2020

Il diritto dei lavoratori all’indennità di servizio

I lavoratori indicati nell’articolo 1, comma 2, e nell’articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e il personale appartenente agli enti pubblici di ricerca di cui ai primi due periodi del medesimo comma, hanno diritto alle indennità di fine servizio.

Queste indennità sono stabilite dall’articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni dalla legge 28 maggio 1997, n. 140. La loro erogazione avviene nel momento in cui il soggetto avrebbe raggiunto il diritto al loro versamento, secondo quanto previsto dalle disposizioni dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. Tale erogazione segue le norme vigenti in materia di trattamento di fine servizio, indipendentemente dalla denominazione adottata.

Quali sono le malattie abesto correlate riconosciute dall’INAIL?

Le malattie asbesto correlate riconosciute di origine lavorativa da parte dell’INAIL sono divise in tre liste:

La Lista I comprende i diversi tipi di mesotelioma pleurico, peritoneale, testicolare e pericardico, il tumore del polmone, il cancro della laringe, il carcinoma delle ovaie, asbestosi, placche e ispessimenti pleurici.

La Lista II include la neoplasia della faringe, il cancro dello stomaco e il tumore del colon retto.

Infine, nella Lista III c’è solamente il tumore all’esofago.