Cos’è la salute psicologica? Ce ne occupiamo in questa guida dedicata proprio alla salute mentale, un diritto compreso nel diritto alla salute. Nella definizione di Salute è compreso infatti anche il benessere psicologico oltre a quello fisico, come vedremo in seguito approfondendo la definizione di salute.

L?UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS si occupa di formare personale tecnico esperto in diritto risarcitorio, con un focus particolare su ambiente, salute fisica e salute psicologica.

Salute psicologica: cos’è?

La salute psicologica fa riferimento ad una condizione di sanità, benessere e/o equilibrio di tipo psicologico ed emotivo. Si tratta di una condizione che permette all’individuo «di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, di esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni». La mera assenza di malattie mentali non implica la presenza della salute psicologica.

Questo è inteso nella definizione che l’OMS dà di salute come di uno stato di benessere completo sia fisico che psichico e sociale e non semplicemente nell’assenza di malattia o infermità.

Definizione di salute mentale

Secondo la definizione del dizionario Merriam-Webster, la salute mentale è “uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società e rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno”.

Alcune delle competenze caratteristiche della condizione di salute mentale sono:

  • stabilire relazioni sociali soddisfacenti e mature con gli altri
  • partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente sociale
  • sviluppare la propria personalità investendo le proprie pulsioni istintuali nella relazione sociale
  • risolvere i propri conflitti in modo equilibrato
  • adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni
  • avere una buona immagine di sé
  • essere consapevoli delle proprie emozioni, affetti e modalità relazionali.

Cura e prevenzione nella salute mentale

I problemi di salute psicologica sono problemi di salute che possono essere curati o gestiti con opportuni interventi integrati. Sempre di più ci si muove infatti nella direzione di un intervento integrato agendo su determinati ambiti del sociale connessi alla malattia come esclusione, emarginazione, costruzione di reti sociali e mutuo supporto.

Nella salute psicologica, così come in ogni ambito della salute è importante la prevenzione primaria. Essa consente di agire sui fattori che possono scatenare la malattia. Tra questi ci sono uno stile di vita sano, la bonifica di ambienti contaminati, la promozione di stili relazionali sani e la creazione di contesti sociali adatti al prosperare dell’individuo e del suo benessere.

Il concetto di sviluppo sostenibile è stettamente connesso a quello di salute psicologica. In un ambiente depauperato dalla risorse e dominato dall’inequità e dalle ingiustizie sociali non è possibile tutelare la salute psicologica dell’individuo.

Il diritto alla salute fisica e psicologica

La Costituzione Italiana tutela il diritto alla salute. Nell’art. 32 della Costituzione si legge: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento  sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana“.

Il diritto alla salute è stato concepito sia come diritto individuale che come diritto collettivo.

Una condizione, questa, che permette a tutti gli attori sociali di integrarsi nel loro ambiente naturale e comunitario. Pertanto, il diritto alla salute va preservato e tutelato giuridicamente, da tutti quegli elementi che ne compromettono il raggiungimento.

Il diritto alla salute come diritto universale umano

L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità è stata tra le prime Istituzioni a pronunciarsi in termini di diritto alla salute definendolo come un diritto fondamentale ed universale. Ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, d’opinioni politiche, di condizione economica o sociale deve godere infatti del più elevato standard di salute possibile.

Studi realizzati dai Centri di Ricerca Europei, affermano che negli ultimi 10 anni, le disuguaglianze sociali, in ambito “sanitario” sono diminuite. Ciò ha permesso un netto miglioramento delle condizioni di vita ed una conseguente e maggiore aspettativa di vita. Inoltre, come atteso dai ricercatori, anche una riduzione dell’incidenza di alcune patologie.

Tuttavia, queste condizioni non possono essere generalizzate. Perché, oggi più che mai, esistono disuguaglianze enormi legate alle varie categorie sociali che determinano un notevole impatto sulla qualità della vita. Infatti, coloro che hanno ricevuto una istruzione, che vivono in aree industrializzate, dotate di risorse ed opportunità economiche, tendono ad avere un profilo di salute più sano.

Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

I diritti umani sono i diritti universali che acquistiamo al momento della nascita. Sono definiti universali perché appartengono a tutti, indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso, dalle convinzioni personali, dalla religione e dal colore della pelle. 

I diritti universali umani sono stati sanciti il 10 dicembre del 1948, dopo il disastro causato dalla seconda guerra mondiale. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha emanato una dichiarazione composta da 30 articoli, molti dei quali sono sanciti anche all’interno della Costituzione Italiana. 

Si suddividono in tre categorie: le libertà inalienabili, ovvero le libertà del singolo essere umano, come il diritto alla vita, il diritto alla libertà di pensiero, ecc.; i diritti economici, sociali e culturali: come il diritto al lavoro e ad un’equa retribuzione, il diritto al riposo e all’educazione, ecc.; diritti di solidarietà:  come il diritto all’autodeterminazione dei popoli, alla pace e alla salute.

I diritti universali umani contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo sono tutelati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Questo organo giuridico, con sede a Strasburgo, ha il compito di tutela verso qualsiasi ente o persona. Stati, enti governativi o singoli individui, possono ricorrere innanzi la CEDU in caso di violazione dei diritti umani. Quindi, anche in caso di violazione del diritto alla salute, il ricorrente può richiedere un risarcimento del danno.

Il diritto di godere del miglior stato di salute

Per garantire alla Comunità Europea il diritto alla salute, ogni Stato deve impegnarsi nel garantire un sistema sanitario in grado di abbassare i rischi sanitari evitabili. Con questo vuol dire che ogni Stato deve poter fronteggiare soprattutto i rischi controllabili ed evitabili dall’uomo.

Successivamente, per preservare il diritto alla salute, ogni Stato deve garantire l’accessibilità e la sostenibilità delle cure sanitarie. Infatti, coloro che sono indigenti non possono vedersi negare l’accesso alle cure. E questo implica che i costi delle cure sanitarie, debbano gravare, almeno in parte, sulla comunità sociale.

Diritto alla salute ed il Sistema Sanitario Nazionale

Il Sistema Sanitario Nazionale è stato istituito dalla legge n.833 del 1978, e fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro.  La Costituzione garantisce la gratuità del servizio per gli indigenti. Per tutti gli altri, invece, prevede una forma di compartecipazione per coprire parte delle spese erogate dal Sistema Sanitario Nazionale. 

Come aderente della Carta sociale, anche il Sistema Sanitario Nazionale si deve impegnare a garantire il diritto alla salute della collettività. E per realizzare tale finalità, ha l’obbligo di adempiere a due importanti ruoli.

Il primo riguarda sicuramente la sensibilizzazione della popolazione alla salute e l’educazione alla responsabilità individuale per la salute. Il secondo, invece, è di garantire controlli gratuiti e attività di screening su tutto il territorio.

Salute psicologica e sistema sanitario nazionale

Il Dipartimento di salute mentale (DSM) è l’insieme delle strutture e dei servizi del SSN che hanno il compito di farsi carico della domanda legata alla cura, all’assistenza e alla tutela della salute mentale nell’ASL locale di riferimento territoriale.

Si occupa di:

  • servizi per l’assistenza diurna: i Centri di Salute Mentale (CSM)
  • servizi semiresidenziali: i Centri Diurni (CD)
  • servizi residenziali: strutture residenziali (SR) distinte in residenze terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative
  • servizi ospedalieri: i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e i Day Hospital (DH).

Il Centro di Salute Mentale (CSM) è il centro di primo riferimento per i cittadini con disagio psichico e oltre che di cura, riabilitazione e altro si occupa di prevenzione, interventi sociali e diagnosi.

Bonus piscologo 2022

Il bonus psicologo è una misura adottata dal Governo e destinata a ridurre gli effetti psicologici che la pandemia da COVID-19 ha avuto su tutti noi e in particolare sui più giovani. In totale sono stati stanziati dal Governo 20 milioni: 10 serviranno a rafforzare le strutture sanitarie mentre gli altri 10 serviranno per l’erogazione dei voucher che arriveranno fino ad un massimo 600 euro per i richiedenti a partire dal valore dell’Isee. Il bonus psicologo 2022 sarà calcolato in base all’Isee ed è rivolto a una platea di circa 16mila persone.  

Il bonus psicologo 2022 si può richiedere a partire dal 25 luglio, seguendo le istruzioni dell’INPS: tutte le domande dovranno essere inoltrate sul sito dell’INPS entro il 24 ottobre.

La domanda deve essere presentata all’INPS esclusivamente in via telematica accedendo al servizio “Contributo sessioni psicoterapia” attraverso una delle seguenti modalità:

  • portale web, accedendo con le proprie credenziali utilizzando l’apposito servizio on line raggiungibile sul sito dell’Istituto www.inps.it direttamente dal cittadino;
  • Contact Center Integrato, contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento).

salute psicologica nei pazienti oncologici

La letteratura scientifica, sul tema del disagio psichico e della psicopatologia in oncologia è molto vasta e si è modificata nel corso del tempo in funzione dell’affinarsi degli strumenti di misura, dei criteri adottati per la valutazione dei singoli quadri psicopatologici e dell’accumularsi delle conoscenze relative all’area psiconcologica clinica, a partire dagli anni ’70.

Gli studi hanno permesso di valutare l’incidenza della sofferenza psicologica e di eventali patologie mentali secondarie in ambito oncologico. I pazienti malati di cancro possono soffrire di:

  • Disturbi dell’adattamento
  • Depressivi
  • D’ansia
  • Della sessualità
  • Disturbi psicotici
  • E disturbi psichiatrici e neuropsichiatrici su base organica (disturbi cognitivi, delirium).

Questi disturbi si sommano alla sofferenza di natura fisica andando a rendere il quadro generale della salute del paziente ancora più gravemente impattato. Gli studi dimostrano quanto un buono stato di salute psicologica sia in grado di migliorare l’efficacia delle terapie e delle cure contro il cancro e altre patologie.

L’efficacia del placebo in altri campi dimostra come la nostra mente, quando allineata a una determinata idea di guarigione possa fare molto per aiutarci a guarire. Questo si aggiunge a dimostrare l’importanza dello stato mentale nel processo di guarigione.

trauma psicologico da amianto

Quando la malattia oncologica è causata da esposizione a patogeni sul posto di lavoro i traumi ed i disagi psicologici si uniscono alle circostanze della scoperta della malattia e al sentirsi vittima di un’ingiustizia.

Le malattie amianto correlate si sviluppano in seguito all’esposizione alle fibre di amianto. Queste fibre sottili una volta inalate provocano infiammazioni (come asbestosi e placche pleuriche) che creano il tererno fertile per l’evolversi delle neoplasie.

I lavoratori a cui viene diagnosticata un’infiammazione provocata da amianto devono essere sottoposti a screening e sorveglianza sanitaria costante. La sorveglianza sanitaria (così come evidenziato nel Consensus Report di Helsinki) deve essere raccomandata a tutti gli esposti per garantire terapie efficaci e tempestive in caso di comparsa della malattia (leggi tutto sulla prevenzione secondaria).

Sussiste quindi un vero e proprio trauma, che è più grave e rilevante nel caso sussistano gli ispessimenti e le placche pleuriche. Vi è quindi una condizione di ansia e di depressione. Le vittime di patologie asbesto correlate manifestano ansiadepressionedisturbi somatici e una certa tendenza al ritiro sociale.

La condizione psicologica dei malati di patologie asbesto correlate (in particolare di mesotelioma, tra le più gravi patologie amianto), e quindi la volontà di sopravvivere e di lottare contro l’amianto, influisce sul sistema immunitario e quindi sulle chance di guarigione e di sopravvivenza.

È dimostrato che nel complesso anche chi ha già contratto la patologia (anche patologia psicologica), se assistito psicologicamente, dimostra un più elevato periodo di sopravvivenza e a migliori condizioni, oltre che un migliore stato di benessere psicofisico che favorisce quindi l’organismo nell’evitare l’insorgenza dei tumori d’amianto.

Allo stesso modo i familiari soffrono nell’elaborazione la stessa sofferenza, soffrono di senso di impotenza e rabbia per la diagnosi di malattia oncologica e per la radicale modificazione dei programmi e progetti di vita. Il tutto, con la necessità di dover prendersi cura, in modo continuativo, di un proprio caro cui è stata posta una diagnosi infausta.

Salute psicologica e diritto risarcitorio

Se rese obiettive in termini probatori, le sofferenze di natura psicologica che causano un danno morale, contribuiscono alla quantificazione del danno da risarcire sia a favore della vittima diretta che dei suoi familiari. Infatti dal punto di vista risarcitorio, oltre all’indennizzo per malattie amianto, è dovuto anche il ristoro di tutti i danni. Essi comprendono il danno patrimoniale (da lucro cessante ed emergente) e il danno non patrimoniale (biologico, morale ed esistenziale). Il danno non patrimoniale comprende quindi anche la componente psicologica del danno.