Con il progredire della tecnologia si evolvono anche le forme di inquinamento e ne nascono nuove tipologie. Pensiamo per esempio all’inquinamento elettromagnetico che prima dell’utilizzo delle radiocomunicazioni non sarebbe potuto esistere. Si tratta di un tema caldo e di vitale importanza.

L’inquinamento ambientale infatti mette a repentaglio l’ambiente e la salute dell’uomo e delle altre specie viventi che abitano il nostro pianeta.  ln questa guida scopriamo nel dettaglio cos’è l’inquinamento ambientale, quali sono le tipologie di inquinamento e quali i principali agenti inquinanti e le malattie che causano.

L’Università Popolare UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS investe nella formazione di un personale tecnico nelle specifiche branche del diritto ambientale e della tutela risarcitoria, con focus specifici nel settore medico e psicologico. L’inquinamento causa malattia e i danni subiti a causa degli agenti inquinanti devono essere risarciti. Le vittime e i familiari delle vittime decedute hanno diritto al risarcimento integrale dei danni.

Inquinamento ambientale: cos’è?

L’inquinamento ambientale consiste nell’introduzione nell’ambiente di elementi fisici, chimici e biologici – le sostanze inquinanti – che provocano diversi tipi di inquinamento. Non sempre l’inquinamento è connesso alle attività antropiche (per esempio le eruzioni vulcaniche), ma nella maggior parte dei casi lo è. In particolare quando parliamo di inquinamento ambientale ci riferiamo proprio alle sostanze inquinanti immesse nell’ambiente dall’uomo nell’esercizio delle sue attività. L’inquinamento di natura antropica si differenzia da quello naturale a causa della sua durata. Il secondo infatti tende ad essere limitato nel tempo e nello spazio.

L’inquinamento è un problema globale che coinvolge tutti gli ambienti e tutti gli statii del globo. Non esiste ambiente infatti, anche il più remoto, che non sia ad oggi toccato dall’inquinamento ambientale.

Ricapitolando, cos’è l’inquinamento ambientale? Consiste quindi nel rilascio nell’ambiente di sostanze inquinanti che sono in grado di sconvolgere gli ambienti in cui vengono rilasciate, con ripercussioni a volte anche su ambienti lontani nello spazio e nel tempo.

Inquinamento ambientale: tipologie di inquinamento

Esistono diverse tipologie di inquinamento connessi ai luoghi e agli ambienti in cui le sostanze inquinanti vengono rilasciate e al tipo di agente inquinante. Il più insidioso e che è la causa principale del riscaldamento globale, è l’inquinamento atmosferico. Le enormi quantità di CO2 rilasciate nell’ambiente nelle attività antropiche provocano il cosiddetto effetto serra. Esso è estremizzato da altre attività umane quali la deforestazione e gli incendi che privano la Terra della capacità delle foreste di assorbire CO2, che anzi viene rilasciata durante gli incendi.

L’inquinamento nucleare, che ha sconvolto interi territori (si pensi a Chernobyl), e li ha resi inabitabili ha effetti drammatici anche nei decenni successivi. Ancora oggi, si pagano le conseguenze dell’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl.

I vari tipi di inquinamento sono intrecciati tra loro ed è spesso difficile distinguerli nella misura in cui in ogni ambiente è connesso all’altro attraverso complicate da relazioni che coinvolgono ogni singolo elemento e i cicli dell’acqua e dei venti.

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Inquinamento termico

L’inquinamento termico consiste nell’innalzamento della temperatura di un ambiente. Esso ne causa la modifica e la potenziale distruzione.

Possiamo distinguere due tipi di inquinamento termico: diretto e indiretto. Nel primo caso viene immessa nell’ecosistema direttamente energia termica, provocando, così, un importante innalzamento di temperatura istantaneo. Pensiamo per esempio all’acqua ad alte temperature riversata dalle industrie nei fiumi e nei piccoli corsi d’acqua.

Nel secondo caso invece gli effetti degli inquinanti si ripercuotono indirettamente sulle temperature su scala globale. Gas come l’anidride carbonica, metano e idrocarburi alogenati e prodotti della combustione provocano il riscaldamento globale, attraverso l’effetto serra. La temperatura del nostro pianeta ha subito infatti un forte riscaldamento e gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti sotto forma di eventi metereologici estremi.

Un’altra causa non trascurabile di inquinamento termico, che influisce sulle temperature dell’ambiente è l’isola di calore urbana. Nei centri urbani, infatti, la temperatura risulta essere maggiore di 3,5-8 °C rispetto alle periferie o alla campagna. Ciò a causa della cementificazione, dell’uso del riscaldamento e del traffico congestionato.

Inquinamento acustico

L’inquinamento acustico consiste nell’introduzione nell’ambiente di suoni che hanno una quantità di decibel superiore a quella che l’ambiente e le forme di vita che lo abitano sono in grado di sopportare senza disagi o danni più gravi.

L’esposizione ad inquinamento acustico incide sulla salute dell’uomo. Le conseguenze ed i danni fisici sono molteplici e differiscono in base alle caratteristiche del rumore prodotto.

Tra questi distinguiamo i danni:

  • uditivi acuti (ovvero intensi e di durata breve) o cronici (se l’esposizione è prolungata) che possono causare vertigini, ronzii e insensibilità uditiva;
  • extra uditivi che non coinvolgono l’apparato uditivo, ma che sono causati dall’inquinamento acustico. Il rumore infatti è fonte di stress, che ha conseguenze nell’apparato gastrointestinale o nell’aumento della pressione arteriosa, con alterazioni del sistema nervoso, del sistema immunitario, del surrene, della tiroide.

A queste problematiche va aggiunta una sensazione di fastidio generico, che genera infelicità e problematiche di comunicazione, percezione o di svolgimento di normali attività di studio o lavoro e possibili disturbi del riposo e del sonno.

Inquinamento elettromagnetico

L’inquinamento elettromagnetico è provocato dalla presenza di dispositivi e campi elettromagnetici. Campi elettrici sono presenti negli stessi motori e negli elettrodomestici. In modo particolare in antenne, radio e telefoni cellulari.

Le esposizioni ai campi elettromagnetici per l’uso dei cellulari, ha determinato, infatti, in alcuni casi, l’insorgenza di tumori del cervello. Questi tumori maligni sono stati pure riconosciuti in sede giudiziaria.

Infatti, la Corte di Cassazione, sez. lav., con sentenza n. 17438/2012, ha confermato la decisione della Corte di Appello di Brescia del riconoscimento di malattia professionale. Era il caso di un lavoratore che aveva utilizzato il telefono per motivi di lavoro per almeno 5/6 ore al giorno.

Avendo contratto una infermità, ha chiesto ed ottenuto dalla Corte di Appello di Brescia il riconoscimento del diritto all’indennizzo INAIL. La Corte di Cassazione ha poi rigettato il ricorso dell’INAIL.

Inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è determinato dalla diffusione in atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le principali fonti di inquinamento sono le attività industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento e il traffico.

Qual è la causa principale dell’inquinamento atmosferico? Si calcola che il 75% dell’inquinamento atmosferico sia prodotto dalla lavorazione e dall’uso dei combustibili fossili. Le aree più colpite sono infatti le grandi aree urbane dove si concentrano industrie, traffico e riscaldamento e quindi smog. Questo termine è l’unione di due parole inglesi: smoke fumo” e fog nebbia“: una sorta di fumo acido, con polveri sottili e gas irritanti, che hanno capacità lesive della salute. Infatti, provocano danni, sia all’apparato cardiaco che cardiocircolatorio e, ancora, hanno effetti cancerogeni.

Lo smog provoca anche danni ambientali a lungo termine.

Inquinamento idrico

L’acqua ha un forte potere autodepurativo, perché assorbe ossigeno dall’atmosfera e ha un’alta capacità solvente che le permette di sciogliere gran parte delle sostanze chimiche in essa immesse. In alcuni casi però la quantità delle sostanze chimiche supera la capacità autodepurativa dell’acqua.

L’inquinamento idrico mette a rischio la salute delle persone, degli animali e delle piante, la produzione di cibo e interi equilibri ambientali.

Inquinamento marino

L’oceano ha un grande potere autodepurante sia per la composizione dell’acqua marina sia per la sua massa, che consente spesso un’efficace diluizione e ossigenazione. La quantità di inquinanti immessi, tra cui enormi quantità di plastica, è però di gran lunga superiore a quella che il sistema marino è in grado di processare. Nei mari chiusi e sulle coste è spesso vietata la balneazione, mentre l’intero ecosistema marina, anche in luoghi remoti e lontani dall’antropizzazione soffre l’inquinamento con danni su gli animali e le piante che li abitano.

In alcuni casi gli scarichi urbani e industriali contengono anche sostanze non degradabili, come metalli pesanti e sostanze radioattive, che avvelenano l’acqua provocando la moria di pesci.

Inquinamento del suolo

L’inquinamento del suolo può avere cause fisiche, come le attività di scavo per ricavare materiali per costruzione, l’erosione per il mancato controllo dello scorrimento delle acque di superficie, l’eccesso di impermeabilizzazione come accade con l’asfalto in città, l’abbassamento del livello delle falde acquifere per eccessivo prelievo di solito per l’irrigazione. Ci sono poi cause chimiche, come la salinizzazione di acque di falde. Ovvero, quando l’acqua del mare si infiltra nelle falde, di solito a causa dell’eccessivo prelievo di acqua dolce, le piogge acide e la dispersione di acque superficiali inquinate. E poi ci sono i fenomeni connessi ad aree specifiche come nel caso delle discariche, degli incidenti industriali e dell’inquinamento nei pressi degli insediamenti urbani e industriali.

Anche l’inquianamento del suolo causa enormi danni spesso irreversibili all’ambiente, la distruzione degli habitat e danni alla salute alle persone direttamente esposte o che fanno uso di risorse alimentari contaminate dai suoli inquinati. Leggi tutto sul legame tra ambiente e salute.

Quali sono gli inquinanti più pericolosi?

Ogni inquinante agisce in modo diverso a seconda del suolo e dell’ambiente in cui viene immesso. Non è possibile prevedere quali saranno le conseguenze di un inquinante in un dato ambiente, ma ci sono sostanze chimiche che sono più nocive di altre.

Green Cross Svizzera e Pure Earth hanno pubblicato nel 2015 un report sugli inquinanti ambientali individuando le sei sostanze inquinanti più pericolose provenienti dalle industrie.

Cromo esavalente

Tra le industrie che utilizzano il cromo esavalente figurano le concerie e quelle che si occupano di lavorazione di metalli, saldature in acciaio inossidabile, produzione di cromati e della manifattura di pigmenti di cromo. I coloranti giallo, arancione e rosso spesso contengono pigmenti di cromo, per cui tracce di questa sostanza possono essere trovate nel cuoio conciato con solfato di cromo, nelle pentole in acciaio inox e nel legno trattato con bicromato di rame.
A seconda del percorso di esposizione, il cromo può causare danni al sistema respiratorio e a quello gastrointestinale nonché diversi tipi di tumore.

Piombo

Il piombo viene estratto dalle miniere sotterranee e successivamente impiegato per una vasta gamma di prodotti e combinato con altri metalli per produrre leghe. Spesso viene rilasciato nell’ambiente durante i processi di estrazione, fusione e anche durante le fasi di riciclo delle batterie piombo-acido usate (ULAB). L’esposizione al piombo per inalazione di aria, ingestione orale di terra, acqua o prodotti alimentari contaminati, così come attraverso il contatto con la pelle, può comportare diverse conseguenze negative per la salute, tra cui disturbi neurologici, ridotto IQ, anemia, disturbi nervosi e tante altre malattie.

Mercurio

Il mercurio elementare è rilasciato più frequentemente nell’ambiente durante il suo processo di estrazione dal solfuro di mercurio rosso e dalle emissioni delle centrali elettriche a carbone. Viene utilizzato in molti processi industriali, ad esempio per l’estrazione dell’oro dalla roccia, ed è inoltre contenuto in prodotti quali termometri, otturazioni dentali e lampade a risparmio energetico. L’esposizione al mercurio elementare può causare danni al cervello, ai reni e al sistema immunitario. Può avere un effetto negativo anche sullo sviluppo del feto.

Pesticidi

I pesticidi sono sostanze di natura chimica prodotte dalle industrie ed utilizzate in agricolura. Con la pioggia i pesticidi vengono lavati via dai campi e raggiungono le falde acquifere. L’esposizione prolungata ai pesticidi può avere un esteso impatto negativo sulla salute neurologica, riproduttiva e dermatologica.

Radionuclidi

Il rilascio di radionuclidi nell’ambiente è principalmente dovuto a processi industriali. Di questi sono compresi anche l’estrazione di uranio, lo smaltimento dei rifiuti minerari, la produzione di energia nucleare, la creazione e i test sulle armi nucleari. E infine, anche lo sviluppo e l’utilizzo di prodotti di radiologia in campo medicale. L’esposizione ai radionuclidi per inalazione o ingestione orale può avere gravi conseguenze sulla salute. Tra queste troviamo nausea, vomito e mal di testa fino ai problemi cronici, come affaticamento, letargia, febbre, perdita di capelli, vertigini, disorientamento, diarrea, sangue nelle feci, pressione, sanguigna bassa, e anche la morte nonché tumori.

Cadmio

Il cadmio è presente in particolar modo in Asia, come sottoprodotto delle attività minerarie per l’estrazione dello zinco, del piombo e del rame, così come della produzione di pesticidi e fertilizzanti. Anche una minima quantità di cadmio può avere un impatto molto grave sulla salute. A causa dell’elevata tossicità, nel 2011 l’Unione europea ne ha proibito l’utilizzo per la produzione di gioielli, leghe e PVC. L’avvelenamento da cadmio, causato per inalazione di polveri e fumi o ingestione di suoi composti, causa rapidamente vertigini, gola secca e nausea.

Amianto

Anche l’amianto, bandito in Italia dal 1992, è responsabile del degrado ambientale e dell’inquinamento. Presente in numerosi siti e micrositi pubblici e privati causa ancora esposizioni e gravissime malattie, di cui la più aggressiva è il mesotelioma.

L’ultima monografia dello IARC analizza il nesso tra esposizione a dosi anche piccole di amianto e malattie amianto correlate. Tra queste ricordiamo il tumore del polmone, delle ovaie, dell’esofago e del colon retto inseriti nelle liste dell’INAIL per le malattie che hanno una causa di insorgenza professionale.

Al fine di mappare i siti italiani contaminati da amianto, l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, ha messo appunto un’app a cui i singoli cittadini possono contribuire con le loro segnalazioni. L’app ONA amianto è scaricabile gratuitamente qui.

Consulta anche: Libro bianco delle morti di amianto in Italia