In questa guida parliamo di adenocarcinoma polmonare, una delle tipologie di tumore ai polmoni. Scopriamo cos’è, come si differenzia dal microcitoma, quali sono i sintomi, gli esami per la diagnosi e le cure più efficaci al momento disponibili. La ricerca in ambito oncologico ha apportato incredibili miglioramenti nell’ultimo decennio.

Approfondiamo il tema dell’adenocarcinoma come malattia di origine professionale, causata dall’esposizione lavorativa ad agenti cancerogeni come l’amianto. Vediamo quali sono gli indennizzi a cui si ha diritto in caso di riconoscimento della malattia professionale. Le vittime hanno infatti diritto a una serie di benefici previdenziali e al risarcimento integrale dei danni subiti. Essi includono i danni differenziali che non sono indennizzati dall’INAIL. Spetta al datore di lavoro risarcirli. Vediamo tutto nel dettaglio qui di seguito.

Adenocarcinoma: cos’è? Una definizione

Cos’è l’adenocarcinoma? L’adenocarcinoma è un tipo di cancro che ha origine dalle cellule ghiandolari presenti nel rivestimento interno di vari organi del corpo umano. Queste cellule ghiandolari producono e secernono fluidi essenziali per diverse funzioni dell’organismo.

Il termine adenocarcinoma deriva dall’unione di due parole: “adeno” che, in ambito medico, richiama all’apparato ghiandolare e “carcinoma” che significa “ulcera” o “piaga”. Carcinoma è una parola di origine greca; deriva infatti da “karkinoma” (καρκίνωμα), che a sua volta proviene da “karkinos”, ossia “granchio”.

Questo tipo di cancro può svilupparsi in diverse parti del corpo, inclusi i polmoni, il pancreas, il colon, il retto, l’esofago, lo stomaco, il seno e la prostata. In ogni parte del corpo, le cellule ghiandolari si comportano in modo diverso e, di conseguenza, l’adenocarcinoma può manifestarsi con caratteristiche e sintomi specifici a seconda dell’organo coinvolto.

Le cause esatte dell’adenocarcinoma non sono sempre chiare, ma ci sono diversi fattori di rischio associati a questo tipo di cancro. Questi includono il fumo di sigaretta, l’obesità, una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri, l’esposizione a sostanze chimiche nocive sul luogo di lavoro, la storia familiare di cancro e alcune condizioni mediche preesistenti.

I sintomi dell’adenocarcinoma dipendono dall’organo colpito e possono includere tosse persistente e difficoltà respiratorie (nei polmoni), dolore addominale, perdita di peso e cambiamenti nelle abitudini intestinali (nell’intestino), dolore toracico, difficoltà nella deglutizione e perdita di peso (nell’esofago), tra gli altri.

Tipologie di adenocarcinoma a seconda dell’organo colpito

Le varie tipologie di adenocarcinomi

Esistono quindi numerose tipologie di adenocarcinomi umani. Tra i più noti ci sono:

  • quello del colon-retto;
  • del polmone;
  • brancogeno (una forma piuttosto rara del cancro del polmone);
  • del seno;
  • pancreas;
  • adenocarcinoma dell’esofago;
  • adenocarcinoma della cervice uterina (coinvolge il 10-15% dei tumori della cervice);
  • papillare della tiroide (rappresenta il 75 e l’85% dei tumori maligni a carico della tiroide);
  • quello dello stomaco;
  • di vulva e vagina;
  • il colangiocarcinoma (che trae origine dalle cellule epiteliali costituenti i dotti biliari);
  • adenocarcinoma dell’uraco (un tratto delle vie urinarie del feto che collega la vescica al cordone ombelicale).

Cos’è l’adenocarcinoma polmonare? Una definizione

Ora occupiamoci dell’adenocarcinoma polmonare, che si sviluppa cioè nel tessuto dei polmoni.

L’adenocarcinoma polmonare è un tipo di cancro che ha origine nel tessuto epiteliale dei polmoni e dei tratti terminali dell’albero bronchiale, dove si verifica una crescita incontrollata di cellule tumorali che formano una massa.

I polmoni sono organi fondamentali per la respirazione, situati nel torace, che consentono l’assorbimento di ossigeno e l’eliminazione di anidride carbonica. L’aria respiratoria raggiunge i polmoni attraverso la trachea.

Rispetto ad altri tipi di tumori polmonari, come il microcitoma, l’adenocarcinoma si caratterizza per le grandi dimensioni delle cellule tumorali e una crescita più lenta, risultando generalmente meno aggressivo. Tuttavia, in fasi avanzate, può diffondersi ad altre parti del corpo tramite il flusso sanguigno e i vasi linfatici. Generando le cosiddette metastasi.

Quali sono le tipologie di adenocarcinoma polmonare?

L’adenocarcinoma polmonare può assumere diversi sottotipi istologici, tra cui l’adenocarcinoma non invasivo o minimamente invasivo, e l’adenocarcinoma invasivo che si suddivide ulteriormente in sottotipi:

  • a predominanza acinare (adenocarcinoma di tipo acinare o adenocarcinoma acinare polmonare);
  • predominanza papillare (adenocarcinoma papillare polmonare);
  • a predominanza micropapillare;
  • predominanza solida;
  • invasivo mucinoso.

Esiste inoltre un tipo di adenocarcinoma misto, non strettamente definito.

Quali sono i sintomi dell’adenocarcinoma polmonare?

I tumori polmonari possono manifestare sintomi variabili o addirittura essere privi di sintomi evidenti, il che rende la diagnosi un processo complesso che richiede esami accurati, inclusa la biopsia.

I segni principali dell’adenocarcinoma polmonare includono affaticamento, febbre, dolori al torace di diversa natura, perdita di peso e perdita di appetito inspiegabile. Altri sintomi comuni sono:

  • Tosse, che può essere secca o produttiva. Cambiamenti nella tosse, come intensità e caratteristiche, sono importanti da considerare.
  • Emostasi, ovvero la presenza di sangue nel catarro, indicativo di zone fragili interessate dal tumore.
  • Dispnea, o difficoltà respiratoria, spesso osservata nei fumatori.
  • Dolore toracico, talvolta irradiato alla spalla o al braccio.
  • Polmoniti ricorrenti.
  • Disfagia, ovvero difficoltà nella deglutizione, causata dalla pressione esterna della massa tumorale sull’esofago.

Esami per la diagnosi dell’adenocarcinoma: quali sono?

La diagnosi precoce è essenziale per l’adenocarcinoma polmonare, specialmente per i lavoratori esposti a sostanze cancerogene. Lo dimostra lo studio “Diagnosi precoce del cancro del polmone in lavoratori esposti a cancerogeni“. L’anamnesi dettagliata e la valutazione dei sintomi sono cruciali per identificarlo precocemente.

Gli esami diagnostici includono:

  • Radiografia toracica, sebbene abbia limiti nella rilevazione di masse piccole o nascoste.
  • Tomografia computerizzata (TC), più precisa della radiografia, permette di valutare dimensioni, sede e rapporti del tumore con le strutture circostanti.
  • Risonanza magnetica (RM) e tomografia a emissione di positroni (PET) integrano l’analisi.
  • La biopsia è necessaria per confermare il tipo istologico e definire il trattamento più appropriato.

Test di screening per il tumore polmonare

Attualmente non c’è un consenso tra gli specialisti sull’opportunità di effettuare screening per le persone a rischio elevato di tumore polmonare, poiché gli screening disponibili non sono sempre efficaci.

Alcuni test di screening potenziali includono la TC spirale e l’esame citologico dello sputo per individui di età superiore ai cinquant’anni con elevato rischio, come fumatori o coloro esposti a sostanze cancerogene. Inoltre, sono stati identificati recentemente alcuni microRNA che potrebbero aiutare a valutare il rischio di sviluppare la malattia o la sua presenza.

Trattamento e cure per l’adenocarcinoma: quali sono?

Il trattamento dell’adenocarcinoma polmonare dipende dal tipo istologico, dalla localizzazione e dallo stadio della malattia, nonché dall’età del paziente e dalle sue condizioni generali di salute. La terapia viene personalizzata per adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

Nei casi in cui l’adenocarcinoma è in uno stadio iniziale e non si è ancora diffuso, la chirurgia è solitamente l’opzione preferita. Se il tumore si è diffuso ad altre parti del corpo, potrebbe essere necessario combinare la chirurgia con chemioterapia e radioterapia.

Il pembrolizumab, un anticorpo monoclonale, è stato dimostrato efficace nel trattare il carcinoma polmonare in fase avanzata che non può essere rimosso chirurgicamente, così come in altre forme di tumore polmonare avanzato.

Intervento chirurgico per l’adenocarcinoma polmonare

Quando il tumore polmonare non a piccole cellule è resecabile e non si è diffuso ad altre parti del corpo, di solito si opta per la chirurgia, tenendo conto della posizione del tumore e delle condizioni generali del paziente. Durante l’intervento, il tumore viene rimosso e talvolta può essere preceduto o seguito da chemioterapia o radioterapia.

A seconda della posizione del tumore, possono essere eseguite diverse tipologie di interventi chirurgici:

  • Lobectomia: rimozione di un lobo polmonare quando il tumore è di dimensioni medie;
  • Bilobectomia: rimozione di due dei tre lobi del polmone destro;
  • Segmentectomia: rimozione di uno o più segmenti polmonari;
  • Pneumonectomia: rimozione totale di un polmone;
  • Resezione a cuneo: rimozione di una piccola parte del polmone quando il tumore è di dimensioni ridotte.

Chemioterapia per l’adenocarcinoma polmonare

La chemioterapia per il carcinoma polmonare non a piccole cellule coinvolge l’uso di farmaci come cisplatino, carboplatino, gemcitabina, vinorelbina, paclitaxel, docetaxel e pemetrexed. Spesso questi farmaci vengono somministrati in combinazione, come carboplatino e paclitaxel o vinorelbina e cisplatino.

La scelta della combinazione dipende dal tipo specifico di tumore. La chemioterapia può essere utilizzata anche per trattare tumori polmonari non operabili.

Radioterapia come trattamento dell’adenocarcinoma

La radioterapia coinvolge l’uso di radiazioni ad alta energia per danneggiare il DNA delle cellule tumorali e arrestarne la crescita. Può essere somministrata prima dell’intervento chirurgico (radioterapia neoadiuvante) o dopo (radioterapia adiuvante).

Oltre a ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento o eliminare eventuali cellule tumorali residue dopo la chirurgia, la radioterapia può anche essere utilizzata per alleviare i sintomi delle metastasi polmonari, ossee o cerebrali.

Altri farmaci e immunoterapia per l’adenocarcinoma polmonare

L’immunoterapia è un approccio terapeutico che sfrutta il sistema immunitario del paziente per combattere il cancro. Funziona stimolando o potenziando la risposta immunitaria del corpo contro le cellule tumorali. Uno dei farmaci immunoterapici comunemente utilizzati per trattare l’adenocarcinoma polmonare è il pembrolizumab, un anticorpo monoclonale che blocca il punto di controllo immunitario PD-1. Questo farmaco può aiutare il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali.

Tuttavia, è importante notare che l’immunoterapia e gli anticorpi monoclonali possono non essere efficaci per tutti i pazienti e possono causare effetti collaterali, che vanno dall’affaticamento alla reazione autoimmune.

È fondamentale che il trattamento venga personalizzato in base alle caratteristiche specifiche del paziente e del suo tumore, e che venga supervisionato da un team medico specializzato. La ricerca continua nel campo dell’immunoterapia e degli anticorpi monoclonali potrebbe portare a nuove opzioni di trattamento più efficaci e con meno effetti collaterali per l’adenocarcinoma polmonare e altre forme di cancro.

Sopravvivenza e Prognosi dell’Adenocarcinoma Polmonare

La sopravvivenza per l’adenocarcinoma polmonare dipende da vari fattori, tra cui lo stadio della malattia, la localizzazione del tumore e le condizioni di salute complessive del paziente. Di conseguenza, le aspettative di vita possono variare notevolmente da individuo a individuo.

Secondo le statistiche, il tasso di sopravvivenza a 5 anni per il carcinoma polmonare non a piccole cellule è del 20%, ma questa percentuale può variare in base al caso specifico e alla presenza di metastasi. Nei pazienti con carcinoma non a piccole cellule in fase metastatica, il tasso di sopravvivenza può ridursi a circa 9 mesi dalla diagnosi, anche se trattati.

Fattori di Rischio dell’Adenocarcinoma Polmonare: quali sono?

Le cause principali dell’adenocarcinoma polmonare includono l’esposizione a agenti cancerogeni come l’amianto, il radon e il fumo di sigaretta. L’esposizione a questi agenti può agire sinergicamente, aumentando il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni.

Altri fattori di rischio includono l’inquinamento atmosferico, una storia familiare di tumore polmonare e patologie polmonari pregresse. È importante notare che l’adenocarcinoma polmonare può anche avere cause occupazionali, con l’esposizione a sostanze nocive sul luogo di lavoro che possono contribuire allo sviluppo della malattia.

Sinergismo tra i vari cancerogeni a cui si è esposti

Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più importante; aumenta infatti il rischio di ammalarsi per un fumatore, rispetto a un non fumatore. Tuttavia bisogna rilevare che nonostante spesso si riesca a ridurre le abitudini tabagiche, i casi sono aumentati del 33%. Lo ha evidenziato il report del Global Burden of Disease Cancer Collaboration pubblicato su Jama Oncology, in base a dati raccolti tra il 2005 e il 2015. Questo nonostante la costante opera di prevenzione da parte di medici e istituzioni.

Quindi, purtroppo, non basta ridurre il vizio del fumo, anche se molto importante. Serve anche fare una efficace prevenzione su altri fattori, evitando per esempio esposizioni a cancerogeni come asbesto e gas radon. Questi ultimi, come affermato dalla IARC (International Agency Research on Cancer) dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), hanno un effetto sinergico tra loro. La concomitanza tra questi fattori di rischio moltiplica quindi gli effetti cancerogeni; lo specifica chiaramente nel Codice europeo contro il cancro. Si parla pertanto di sinergismo e potenziamento tra i vari fattori di rischio.

Studi sul sinergismo e aumento del rischio per i fumatori e gli esposti ad amianto

Nel 2020 inoltre la pubblicazione “Asbestos, Smoking and Lung Cancer: An Update“, ha confermato ancora una volta il principio del sinergismo moltiplicativo. “Smoking increased the risk of lung cancer by about 10-fold, and asbestos increased the risk by about 5-fold. The two together increased the risk by about 50-fold (not 15-fold), compared with that of the nonsmokers who were unexposed to asbestos; an almost pure multiplicative effect. If all factors contributing to lung cancer were summarized in a figure of 53 to quantify the actual average risk in a smoker with asbestos exposure, its components are 1 for the base risk, 10 (10.85–1) for the smoking risk, 4 (5.17–1) for the asbestos risk, and 38 (53–1–10–4) for the risk that depends on the interaction between smoking and asbestos“.

In sintesi, il fumo da solo aumenta il rischio di tumore al polmone di circa 10 volte, mentre l’amianto di circa 5 volte. L’insieme di questi due fattori, ha determinato un aumento di circa 50 volte (e non 15 come si poteva pensare) rispetto ai non fumatori non esposti ad asbesto.

Sinergismo e risarcimento in tribunale anche per i fumatori

Sinergismo e potenziamento sono stati riconosciuti sia in sede civile che penale. Lo dimostrano alcune sentenze.

In sede civile, la sentenza 19623/2022 della Cassazione, sezione lavoro, ha affermato l’obbligo di risarcimento del danno in caso di tumore al polmone ed il caso era quello di un lavoratore esposto ad amianto che era anche fumatore. Gli Ermellini hanno scritto che la “responsabilità del datore di lavoro che non ha usato adeguate precauzioni idonee a contenere l’esposizione all’amianto entro limiti non pericolosi, e quella del tabagismo nella causazione dell’evento sono equivalenti, senza alcuna prevalenza dell’una sull’altra“.

In sede penale, nel Processo Marina Bis, la Corte di Appello di Venezia ha espresso condanne anche per i decessi per tumore al polmone. Le parti civili, difese dall’avv. Bonanni, hanno avuto il risarcimento.

Si tratta di un principio importante anche per i riconoscimenti di causa di servizio e per lo status di vittima del dovere. Il tumore dei polmoni, ed in particolare l’adenocarcinoma polmonare che è il più frequente, è inseriti nella Lista I dell’INAIL e se ne presume l’origine professionale.

Prevenzione dell’Adenocarcinoma Polmonare: la prevenzione primaria e secondaria

La prevenzione primaria dell’adenocarcinoma polmonare si concentra sull’evitare l’esposizione agli agenti cancerogeni noti, come il fumo di sigaretta e l’amianto. Ridurre l’abitudine al fumo e adottare misure per limitare l’esposizione a inquinanti ambientali può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. Per quanto riguarda l’amianto l’unica prevenzioen efficace è la bonifica.

Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a sostanze cancerogene è essenziale. Sottoporre regolarmente questi lavoratori a controlli medici e screening può consentire una diagnosi precoce e tempestiva delle condizioni precancerose o tumorali, migliorando così le possibilità di trattamento efficace.

La prevenzione secondaria include anche la valutazione degli effetti biologici dell’esposizione, che può manifestarsi attraverso infiammazioni polmonari gravi o altre condizioni patologiche che possono precedere lo sviluppo del cancro ai polmoni.

Tutela Legale delle Vittime di Adenocarcinoma e dei loro familiari

La tutela delle vittime di adenocarcinoma polmonare comprende diversi aspetti, incluso il supporto ai familiari superstiti. Quando la malattia è riconosciuta come professionale e ha avuto origine durante l’attività lavorativa della vittima, possono essere richieste prestazioni specifiche dall’INAIL, che variano in base al grado di invalidità accertato. Inoltre, è possibile accedere al Fondo Vittime dell’Amianto.

Per i casi in cui l’amianto è stato il fattore causale dell’adenocarcinoma polmonare, esiste una disciplina pensionistica particolare che prevede benefici contributivi per l’esposizione all’amianto. Questi benefici consentono l’accesso al prepensionamento o la rivalutazione della pensione, riducendo così ulteriori esposizioni al cancerogeno.

L’INAIL e le Prestazioni previste per l’Adenocarcinoma malattia professionale

L’adenocarcinoma, insieme ad altre forme tumorali polmonari, è incluso nella Lista I dell’INAIL per quanto riguarda l’esposizione all’amianto. Questa lista comprende sostanze con un’elevata evidenza di cancerogenicità nell’uomo, come il tabacco, il radon e l’amianto. L’INAIL assume l’onere della prova per la presunzione legale di origine dell’adenocarcinoma in questi casi.

Per agenti con una limitata evidenza di cancerogenicità, come alcuni processi industriali e l’esposizione a nebbie di acidi minerali, l’onere della prova è a carico del lavoratore. Tuttavia, è possibile ottenere indennizzi dimostrando il nesso causale tra l’esposizione e la malattia.

Adenocarcinoma nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza

Esposizioni a sostanze cancerogene sono comuni nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza, con rischi come l’amianto e le radiazioni ionizzanti. Per questo, è stata introdotta una disciplina specifica per le malattie da amianto nella Marina Militare e nel Comparto Sicurezza, garantendo il riconoscimento della causa di servizio e lo status di vittima del dovere per le vittime.

Risarcimento integrale dei danni subiti

L’INAIL indennizza il danno biologico e quello da diminuzione delle capacità lavorative, ma i familiari hanno diritto anche al risarcimento dei danni subiti direttamente, inclusi danni patrimoniali e non patrimoniali. Il risarcimento del danno non patrimoniale deve essere integrato dal risarcimento del danno patrimoniale, considerando la rendita INAIL.

In conclusione, la tutela delle vittime di adenocarcinoma polmonare e dei loro familiari comprende diverse forme di supporto legale ed economico, garantendo il riconoscimento dei diritti e il risarcimento dei danni.