Il mesotelioma infantile è una realtà poco conosciuta e ancor meno compresa. 

Solo l’1-2% dei casi di mesotelioma si presenta nei bambini e adolescenti, ma dietro queste statistiche si celano storie di coraggio, speranza, e la ricerca di risposte a domande che spesso restano senza soluzione

Mesotelioma Infantile: un evento raro e sottovalutato 

Mesotelioma assassino. Il viaggio attraverso il mesotelioma infantile è un percorso suggestivo, intessuto di emozioni profonde e impatti che vanno al di là dei numeri.

I dati indicano che solo il 2%-5% dei pazienti affetti da mesotelioma sono bambini e adolescenti, un piccolo gruppo che sfida le convenzioni mediche. Meno di 300 casi noti, eppure ognuno porta con sé una storia unica e una lotta intrapresa con quella spensierata forza che sono un bambino può avere.

Fattori di rischio

Mentre negli adulti la patologia è associata soprattutto all’esposizione all’amianto, nei più piccoli il mistero si infittisce. La ricerca, come illustrato dallo studio condotto dal EXPeRT (European Cooperative Study Group for Pediatric Rare Tumors), evidenzia che l’aumento del rischio è legato prevalentemente a mutazioni ereditarie, a fusioni del gene ALK, meno a esposizione indiretta all’amianto (trasmesso dalla mamma inconsapevolmente esposta al patogeno durante la gravidanza o frequentando un ambiente contaminato) e radioterapia precedente. 

Per tornare alle fusioni, utile precisare che esse coinvolgono geni quali STRN, TPM1 ed EML4 e che il loro studio può delineare un percorso di ricerca che apre nuove possibilità di trattamento e comprensione della malattia.

Valutazione diagnostica

Per diagnosticare la patologia, si ricorre alla toracoscopia, procedura in cui viene introdotto un endoscopio per visualizzare la cavità pleurica. Per avere il responso finale tuttavia, oltre all’imaging trasversale bisogna effettuare una biopsia.

Trattamento: team multidisciplinari in azione 

Quanto al trattamento, anche per i bambini le opzioni si basano su chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie mirate.

Fondamentale l’approccio di team multidisciplinari composti da medici pediatrici, radioterapisti, oncologi/ematologi, specialisti della riabilitazione, infermieri pediatrici e psicologi. Questo intricato intreccio di competenze è la chiave per garantire che ogni bambino affetto da cancro riceva un trattamento completo, cure di supporto e riabilitazione, aprendo la strada a una sopravvivenza e a una qualità di vita ottimale. 

Esaminiamo i vari tipi di trattamento nel dettaglio

  • La chirurgia, tentativo audace di sconfiggere il mesotelioma, offre risultati oscillanti. La resezione chirurgica radicale, sebbene esplorata, si confronta con la sua stessa controversia, poiché gli esiti contrastanti negli adulti gettano un’ombra di incertezza sulla sua efficacia nei bambini;
  • Chemioterapia: il trattamento con cisplatino-pemeterxed manifesta un tasso di risposta del 50%, con la sopravvivenza a 5 anni che si staglia come faro nell’oscurità;
  • Chirurgia e chemioterapia intrapleurica/intraperitoneale ipertermica (HIPEC): utilizzata per affrontare i mesoteliomi pleurici e intraperitoneali, l’HIPEC, affiancata alla chirurgia radicale, emerge come una promessa. Sebbene la sua validità non sia ancora sancita in studi clinici controllati, i risultati incoraggianti accendono una flebile luce di speranza;
  • La radioterapia, non ha scopi solo curativi, ma anche palliativi, per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita in casi di neoplasie in fase avanzata di malattia;
  • Terapie mirate: diversamente dalla tradizionale chemioterapia, che agisce distruggendo tutte le cellule, anche quelle sane, le terapie mirate agiscono su bersagli molecolari specifici delle cellule tumorali.

L’ONA: i bambini sono il nostro futuro 

Il mesotelioma infantile è una realtà nascosta e purtroppo sottovalutata. Il viaggio attraverso la diagnosi, il trattamento e la ricerca di cure efficaci è un’odissea di speranza, dove la scienza e l’umanità si uniscono per affrontare una malattia che sfida la logica.

In questo epico teatro della lotta contro il mesotelioma infantile, il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), Avv. Ezio Bonanni, si fa avanti con un appello appassionato.

«In questo viaggio, dove ogni bambino è un protagonista unico, la luce della speranza illumina il nostro cammino. Dobbiamo affrontare la sfida del mesotelioma pediatrico con la stessa forza e determinazione che riserviamo alle sfide degli adulti. Ogni storia di un bambino che combatte questa malattia è un inno alla resistenza umana. Abbiamo bisogno di risorse, di ricerca, di consapevolezza. Ogni gesto conta! I bambini, con la loro innocenza e la loro forza, meritano un futuro libero da questa minaccia invisibile».