Cos’è il tumore allo stomaco? In questa guida facciamo una panoramica sulla neoplasia che coinvolge l’apparato digerente, su sintomi, esami per la diagnosi e trattamenti e cura. Vediamo anche quali sono i fattori di rischio che includono esposizioni dannose in ambiente lavorativo. Ci occupiamo in particolar modo del tumore allo stomaco come malattia di origine professionale e facciamo una panoramica di indennizzi e previdenze e risarcimenti a favore delle vittime.

Tumore allo stomaco: cos’è? Una definizione

Il tumore allo stomaco, noto anche come cancro gastrico, è una forma di cancro che si sviluppa solitamente nella mucosa dello stomaco. Il tumore dello stomaco conta oltre 250.000 nuovi casi e oltre 100.000 morti ogni anno. 

Ma cos’è lo stomaco e dove si trova di preciso? Lo stomaco è un organo dell’apparato digerente che svolge la seconda fase della digestione, quella successiva alla masticazione. Nello stomaco il cibo viene infatti processato prima che arrivi all’intestino, dove le sostanze nutritive saranno assorbite, mentre quelle di scarto verranno eliminate.

È un organo di contenimento che assomiglia a una sacca allungata, con forma e dimensione variabile a seconda della costituzione corporea e delle abitudini alimentari.

La neoplasia allo stomaco si riscontra più comunemente in Asia orientale e in Europa orientale ed è due volte più frequente nei maschi rispetto alle femmine. In Italia si stima che ogni anno vengono diagnosticati 7.500 tumori allo stomaco nei maschi e 5.300 nelle femmine. Queste cifre sono in diminuzione grazie al miglioramento nella diagnosi e della sorveglianza sanitaria rispetto a fattori di rischio, come l’infezione da Helicobacter pylori.

Tipologe e classificazione dei tumori allo stomaco

La variegata gamma di tumori che colpiscono lo stomaco comprende diverse forme e tipologie. Tra queste, l’adenocarcinoma gastrico è senza dubbio la più rilevante e conosciuta.

L’adenocarcinoma gastrico ha origine dalle cellule della mucosa dello stomaco e può essere suddiviso a sua volta in due tipologie a seconda della sua localizzazione: prossimale, più vicino all’esofago, o distale, più vicino al piloro o al duodeno.

Il tumore carcinoide invece è di natura neuroendocrina. Colpisce le cellule enterocromaffini, le quali producono l’ormone serotonina e regolano la peristalsi, ovvero il movimento del cibo lungo il tratto digestivo.

Altro tipo comune di tumore gastrico è quello di tipo intestinale, caratterizzato dalla trasformazione dell’epitelio gastrico in epitelio intestinale, fenomeno noto come metaplasia intestinale e che spesso assume una forma simil-polipoide.

Il tumore gastrico di tipo diffuso ha origine nella mucosa gastrica e si estende in profondità nei tessuti delle pareti dello stomaco, espandendosi lateralmente e causando la formazione di ulcere.

La classificazione del cancro dello stomaco avviene utilizzando il sistema TNM, in cui il parametro T indica le dimensioni del tumore primitivo, il parametro N valuta l’eventuale coinvolgimento dei linfonodi, mentre il parametro M fa riferimento alla presenza di eventuali metastasi.

Quali sono i sintomi del tumore allo stomaco?

Il tumore allo stomaco può essere asintomatico nelle prime fasi, ma alcuni segni e sintomi possono comparire man mano che il tumore cresce. Questi possono includere:

  • Dolore addominale o disagio persistente
  • Difficoltà nella digestione o sensazione di pienezza dopo aver mangiato pochi alimenti
  • Perdita di appetito e perdita di peso involontaria
  • Nausea e vomito
  • Sensazione di bruciore allo stomaco
  • Sanguinamento nello stomaco, che può causare feci scure o vomito di sangue
  • Affaticamento e debolezza generale

Gli esami per la diagnosi del tumore allo stomaco: quali sono?

Esistono diversi esami utilizzati per diagnosticare il cancro dello stomaco. La gastroscopia, procedura comune per la diagnosi delle neoplasie gastriche e altre condizioni digestive, coinvolge l’introduzione di una sonda attraverso la bocca fino allo stomaco mentre il paziente è sedato. In alcuni casi, può essere collegata una sonda ecografica all’estremità del gastroscopio per eseguire una scansione, nota come ecografia endoscopica o ecoendoscopia.

Una variante meno invasiva della gastroscopia è la gastroscopia transnasale, che utilizza sonde endoscopiche ultrasottili con un diametro di circa 4 mm. In questo caso, il gastroscopio viene introdotto attraverso il naso senza la necessità di sedazione. Durante la procedura, il medico visualizza la mucosa interna, scatta fotografie e può eseguire una biopsia se necessario.

La tomografia computerizzata (TC) fornisce immagini tridimensionali delle strutture interne dell’organo, consentendo di localizzare con precisione il tumore e valutare eventuali metastasi. La tomografia a emissione di positroni (PET) è un’altra tecnica radiologica che coinvolge l’iniezione di una piccola quantità di glucosio radioattivo per identificare le cellule tumorali in rapida crescita e rilevare eventuali anomalie non visibili con altri metodi di imaging.

Infine, la radiografia del tubo digerente e l’ecografia sono opzioni aggiuntive per localizzare la massa tumorale, misurarne le dimensioni e valutare il flusso sanguigno nei vasi circostanti.

Trattamenti e cura: la chirurgia e la chemioterapia

La chirurgia rappresenta il trattamento principale per l’adenocarcinoma gastrico di tipo intestinale. Nei casi in cui il tumore sia diagnosticato in fase precoce, l’approccio laparoscopico è preferito per la sua minor invasività. Questo metodo può essere utilizzato sia a fini curativi, come la rimozione del tumore, sia a scopo diagnostico per individuare eventuali metastasi non visibili con altri mezzi non invasivi.

Le due procedure chirurgiche più comuni sono la gastroresezione, che comporta la rimozione parziale dello stomaco, e la gastrectomia totale, che prevede l’asportazione completa dello stomaco. La scelta tra queste dipende dalla posizione del tumore: la gastroresezione è preferita quando il tumore colpisce la parte inferiore dello stomaco (antro o piloro), mentre la gastrectomia è eseguita quando sono coinvolte le parti più prossimali dello stomaco (corpo, fondo, giunzione esofago-gastrica).

Nei casi avanzati, il chirurgo potrebbe dover rimuovere anche organi adiacenti infiltrati dal tumore, come milza, pancreas, parte inferiore dell’esofago o colon trasverso.

In alcuni casi è possibile asportare il carcinoma dello stomaco in via endoscopica tramite dissezione sottomucosa che, se eseguita radicalmente, non richiede ulteriori terapie.

La chemioterapia per il tumore gastrointestinale può essere effettuata prima della chirurgia per facilitarla (chemioterapia neoadiuvante) e ridurre la massa tumorale, o dopo la chirurgia (chemioterapia adiuvante) per eliminare eventuali cellule neoplastiche rimaste.

Altre terapie e trattamenti per la neoplasia gastrica

  1. Radioterapia: L’uso di radiazioni ad alta energia è usato per uccidere le cellule tumorali o ridurne la dimensione. Questo prima della chirurgia o dopo, a volte in associazione alla chemioterapia.
  2. Terapia mirata: farmaci che mirano specificamente a bersagli molecolari nel tumore per bloccarne la crescita e la diffusione. Dipende dal tipo di tumore e dalle proteine coinvolte.
  3. Immunoterapia: farmaci che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e combattere le cellule tumorali. Necessitano di un periodo più lungo di azione e si usano solitamente nelle fasi meno avanzate.

Prognosi e tasso di sopravvivenza per questo tumore

La prognosi del tumore allo stomaco dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio della malattia al momento della diagnosi, la risposta al trattamento e la salute generale del paziente. Le forme più precoci possono avere una prognosi migliore rispetto a quelle più avanzate. La sopravvivenza a cinque anni per il tumore allo stomaco può variare notevolmente, con tassi più alti per i casi diagnosticati precocemente e trattati in modo efficace.

La sopravvivenza media delle vittime è inferiore a 1 anno dopo la diagnosi del tumore. Se è limitato alla sottomucosa dello stomaco e non sono presenta metastasi la sopravvivenza a 5 anni è del 90%. Negli stadi avanzati la sopravvivenza a 5 anni scende a circa il 25%.

Circa il 90-95% dei tumori dello stomaco sono adenocarcinomi. Solitamente l’adenocarcinoma allo stomaco si sviluppa lentamente nel corso di molti anni.

Cause e Fattori di Rischio per la neoplasia dello stomaco

Le cause esatte del tumore allo stomaco non sono ancora completamente comprese, ma alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di sviluppare questa patologia. Tra i principali fattori di rischio ci sono:

  1. Infezione da Helicobacter pylori: questo batterio è stato collegato allo sviluppo di alcuni tipi di tumori gastrici.
  2. Alimentazione e stile di vita: una dieta ricca di alimenti conservati, affumicati, salati e bassa in frutta e verdura può aumentare il rischio. Il fumo, il consumo di alcol e l’obesità sono anche fattori di rischio noti.
  3. Storia familiare e genetica: chi ha parenti di primo grado con tumore gastrico ha un rischio maggiore di svilupparlo.
  4. Età e sesso: il tumore allo stomaco è più comune negli uomini e aumenta con l’età.
  5. Esposizione professionale a cancerogeni: alcune esposizioni professionali a determinate sostanze chimiche possono aumentare il rischio.

fattori di rischio nutrizionali svolgono un ruolo centrale nella genesi del tumore. Un’alimentazione con le seguenti caratteristice ne favorisce infatti lo sviluppo a livello gastrico:

  • eccessivo utilizzo del sale come condimento o consumeo di alimenti salati già pronti;
  • alimenti affumicati e di origine animale;
  • troppi alimenti fritti;
  • abuso di bevende alcoliche.

L’obesità e il sovrappeso, secondo alcuni esperti, potrebbero costituire un fattore di rischio. In questo caso è necessario approfondire con diversi studi e analisi.

Tumore allo stomaco ed esposizione a radiazioni ionizzanti

Tra gli agenti cancerogeni responsabili dell’insorgenza della neoplasia stomaco, vi sono le radiazioni ionizzanti. Le radiazioni ionizzanti sono in grado di indurre lo sviluppo di ogni forma di tumore, anche se tra l’esposizione alle radiazioni e l’insorgenza della malattia possono trascorrere molti anni.

Diversi studi hanno ormai confermato che anche bassi livelli di esposizione possono dare origine alle trasformazioni delle cellule che portano allo sviluppo del cancro. Il rischio di cancro aumenta al crescere della dose di radiazioni a cui si è esposti. Inoltre non è possibile determinare una dose al di sotto della quale il rischio di sviluppare un tumore si azzeri.

I tumori associati all’esposizione a radiazioni, come i tumori stomaco, impiegano molto tempo per svilupparsi. Tra le eccezioni vi sono le leucemie, un tipo di cancro che insorge più rapidamente.

Tumore allo stomaco ed esposizione all’amianto

Il tumore dello stomaco viene considerata dall’ Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra le neoplasie causate dall’asbesto. Nella monografia si legge:

The Working Group reviewed 42 cohort studies and five population-based case–control studies that examined the association between asbestos and cancer of the stomach”.

Inoltre anche la ricerca “Regulation of Gastric Carcinogenesis by Inflammatory Cytokines” esamina tutti i fattori di rischio di questa patologia: “Chronic inflammation caused by infection with Helicobacter pylori and autoimmune gastritis increases an individual’s risk of developing gastric cancer. More than 90% of gastric cancers are adenocarcinomas, which originate from epithelial cells in the chronically inflamed gastric mucosa”.

Purtroppo in Italia è ancora presente l’amianto in molti edifici privati e pubblici, come scuole e ospedali, nonostante la messa al bando con la Legge 257/92.

Il New York Times, già in data 21 gennaio 1973, ha titolato: “Amianto, il salvatore di vite ha anche un lato mortale” (Asbestos, the saver of lives, has a deadly side). Grazie agli studi del Prof. Irvin Selikoff, fin dagli anni ’60 risulta dimostrato che l’amianto è l’agente eziologico del cancro gastrico, oltre che diverse altre patologie. Il tumore allo stomaco è uno dei tumori più diffusi nei Paesi industrializzati nel corso dell’ultimo secolo ed è provocato anche dall’amianto e altri cancerogeni.

Studi sulla correlazione amianto e tumore dello stomaco

Gli studi di Selikoff riportarono una mortalità in eccesso di quasi 3 volte per cancro allo stomaco in una popolazione di 632 lavoratori dell’isolamento a New York e nel New Jersey esposti professionalmente alla polvere di amianto. Inoltre trovarono prove di una relazione tra la durata dell’esposizione all’amianto e il rischio di morte per cancro allo stomaco.

Allo stesso modo Liddell (1997) ha osservato una relazione dose-risposta positiva tra l’esposizione cumulativa alla polvere di amianto e la mortalità per cancro allo stomaco nei minatori e mugnai esposti prevalentemente ad amianto crisotilo, in Quebec, Canada.

Invece uno studio dalla Polonia (Krstev, 2005) ha rilevato un OR per il cancro allo stomaco di 1,5 per i lavoratori mai esposti all’amianto e di 1,2 per i lavoratori con 10 o più anni di esposizione all’amianto.

Tumore dello stomaco malattia professionale: tutela legale

Dopo la diagnosi di tumore dello stomaco o di altre malattie asbesto correlate, è importante verificare se ci possa essere un’eziopatogenesi professionale. Le vittime di tumore dello stomaco di origine professionale hanno infatti una serie di diritti.

L’INAIL include le malattie amianto in 3 liste. Il cancro allo stomaco è nella lista II, che comprende tutte le malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. In questo caso, quindi, non vige la presunzione legale d’origine (come avviene invece per le patologie comprese nella lista I).

Tuttavia la vittima affetta da carcinoma allo stomaco potrà ugualmente richiedere e ottenere il riconoscimento di malattia professionale. Cade però sulla vittima l’onere della prova, cioè il dovere di dimostrare l’esposizione ad amianto come causa della patologia e quindi la sua origine professionale.

Con questo riconoscimento il paziente o gli eredi hanno diritto alle prestazioni INAIL. Se il danno biologico è superiore al 16% si ha diritto alla rendita, mentre se è sopra il 6% all’indennizzo. Se è inferiore anche al 6% è prevista solo una franchigia.

Dopo il riconoscimento da parte dell’INAIL dell’origine professionale del cancro allo stomaco, sussiste, come avviene per ogni altra patologia asbesto correlata, il diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto. La misura è stata stabilita dall’art.1 co. 241/246 L.244/2017. Questa prestazione viene sommata alla rendita mensile o alla rendita di reversibilità in favore dei familiari superstiti.

Benefici contributivi e pensione d’invalidità

Le vittime di tumore allo stomaco hanno diritto ai benefici contributivi (ex art. 13, co. 7, L. 257/1992). La maggiorazione del 50% del periodo di esposizione professionale permetterà quindi il prepensionamento. Chi invece è già in pensione potrà ottenere la rivalutazione pensionistica con il coefficiente dell’1,5.

Nel caso in cui, nonostante l’accredito, non si matura il diritto alla pensione, sussiste il diritto per la vittima alla pensione d’invalidità amianto, dettata dall’art.1, comma 250, L.232/2016.

Riconoscimento di Vittima del dovere

Chi ha subito lesioni durante l’esercizio della propria funzione, può far valere il proprio diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio (art.20 L.183/2010).

Quest’ultima viene fatta valere per tutti i dipendenti dei settori pubblici non privatizzati, che non rientrano nella tutela INAIL. Possono quindi richiedere questi riconoscimenti coloro che appartengono alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza.

Tumore allo stomaco: risarcimento dei danni

Oltre all’indennizzo del danno biologico e da diminuita capacità lavorativa, predisposto dagli enti previdenziali (INAIL) le vittime di cancro allo stomaco di origine professionale hanno diritto la risarcimento dei danni. In questo caso il nesso causale tra malattia ed esposizione lavorativa permetterà di far valere la responsabilità civile per il risarcimento da parte del datore di lavoro.

Le vittime hanno infatti diritto al risarcimento integrale dei danni, che includono i danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniali, compresi danni biologicidanni morali ed esistenziali. Per stabilire l’entità del danno non patrimoniale, si deve tener conto del valore della lesione biologica e applicare il sistema riportato dalle tabelle del Tribunale di Milano.