Cos’è il versamento pleurico? In questa guida ci occupiamo di capire cos’è, come si sviluppa, quali sono i sintomi, le possibili cause e fattori di rischio. Scopriamo anche in quali casi può essere riconosciuto come malattia professionale e quali sono gli indennizzi e i benefici previdenziali connessi.

Il versamento pleurico può essere una condizione grave che richiede un intervento medico tempestivo e appropriato. È importante consultare un medico se si sospetta di avere un versamento pleurico o se si manifestano sintomi correlati al sistema respiratorio.

Versamento pleurico: cos’è? Una definizione

Il versamento pleurico è una condizione medica in cui si accumula liquido all’interno dello spazio pleurico, che è lo spazio tra i polmoni e la parete toracica. Questo spazio è normalmente riempito da una piccola quantità di liquido che lubrifica e aiuta i polmoni a muoversi durante la respirazione. Tuttavia, quando si verifica un’eccessiva produzione di liquido o una diminuzione della sua assorbimento, può verificarsi un versamento pleurico.

Ci sono diverse cause per il versamento pleurico, tra cui infezioni polmonari, malattie polmonari come la polmonite o il cancro polmonare, malattie cardiache, malattie autoimmuni, traumi toracici e insufficienza renale, tra gli altri.

Il versamento pleurico infatti non si sviluppa quasi mai come patologia primitiva. Si verifica di solito a causa di patologie di origine polmonare o extra-polmonare. Infatti, generalmente, l’equilibrio del liquido pleurico, inteso come composizione e volume, è garantito da un processo di produzione e riassorbimento da parte delle membrane sottilissime che lo contengono. Più precisamente, la pressione che si viene a creare tra le membrane, il liquido e la circolazione sanguigna del polmone, determina le caratteristiche del fluido.

Cosa sono polmoni e pleura? Capiamo meglio

I polmoni sono organi vitali del sistema respiratorio umano. Sono responsabili dello scambio di ossigeno e anidride carbonica tra l’aria e il sangue. Sono situati nel torace, ai lati del cuore, e sono protetti dalle costole. I polmoni sono costituiti da milioni di piccoli sacchi d’aria chiamati alveoli, dove avviene lo scambio gassoso.

La pleura invece è una sottile membrana che riveste la superficie esterna dei polmoni e la parete interna della cavità toracica. È composta da due strati: il primo strato, chiamato pleura viscerale, aderisce ai polmoni stessi, mentre il secondo strato, chiamato pleura parietale, riveste la parete interna del torace. Tra questi due strati c’è uno spazio chiamato spazio pleurico, che normalmente contiene una piccola quantità di liquido che lubrifica le superfici pleuriche e facilita il movimento dei polmoni durante la respirazione.

La pleura svolge diverse funzioni importanti, tra cui:

  1. Riduzione dell’attrito: il liquido presente nello spazio pleurico riduce l’attrito tra i polmoni e la parete toracica durante i movimenti respiratori.
  2. Tenuta dei polmoni: la pleura aiuta a mantenere i polmoni nella loro posizione corretta all’interno della cavità toracica.
  3. Protezione: fornisce una sorta di barriera protettiva per i polmoni, aiutando a prevenire lesioni o danni.

Proprietà del fluido pleurico e variazioni: quali sono?

Il liquido che riempie lo spazio pleurico, facilitando i movimenti polmonari, ha una composizione simile a quella del sangue. Contiene una quantità minore di proteine rispetto al sangue, una variazione di glucosio ed enzimi come l’amilasi, conferendo al liquido una tonalità giallastra.

In caso di patologie polmonari o extrapulmonari, il colore del liquido pleurico può mutare. In presenza di infiammazioni protratte da agenti patogeni o occlusione dei vasi sanguigni, il fluido può tendere al rosso. Nei casi di neoplasie, traumi, interventi chirurgici o infezioni batteriche, il liquido può diventare biancastro.

Inoltre, la formazione di chilomicroni, aggregati di grassi e proteine, può conferire al liquido una colorazione biancastra, soprattutto in caso di ostruzione del dotto toracico.

Le cause del versamento pleurico nel dettaglio

Come già detto, il versamento pleurico di solito non si presenta come patologia primaria, ma si sviluppa in seguito ad altre condizioni come polmoniti, cirrosi epatica, insufficienza renale, pancreatite acuta o infezioni virali. Tumori come il mesotelioma o il cancro ai polmoni possono anch’essi causare accumulo di liquido pleurico.

L’esposizione professionale ad amianto, noto cancerogeno, può anche portare al versamento pleurico. Le fibre sottili di amianto causano infiammazione delle membrane pleuriche, compromettendo il processo di formazione e riassorbimento del liquido. Questo sottolinea l’importanza dei programmi di prevenzione e protezione della salute.

Versamento pleurico ed esposizione all’amianto

L’amianto è un minerale fibroso utilizzato fino alla sua messa al bando, avvenuta nel 1992 con la legge 275. Come confermato nell’ultima monografia IARC, tutti i minerali di amianto sono nocivi per l’uomo. Questo perché il minerale è formato da sottilissime fibre che, se disperse nell’aria o nell’acqua, possono essere ingerite o inalate. Una volta superate le barriere chimiche e fisiche dell’uomo, i minerali, a contatto con le membrane degli organi, hanno capacità infiammatoria.

Purtroppo, il contatto con la fibra killer spesso è accidentale e casuale. Molte volte accade che le persone non sanno di essere entrate in contatto con le fibre di amianto, fino a quando non sviluppano patologie asbesto correlate. Tra queste: il tumore del polmone, le varie forme di mesotelioma, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici.

Tutte queste patologie asbesto correlate, che riguardano il polmone, possono determinare l’accumulo di liquido all’interno della cavità pleurica, e quindi il versamento pleurico.

Tuttavia, quando il versamento pleurico si sviluppa come patologia primaria, può predire l’insorgenza di patologie asbesto correlate. Ecco perché è molto importante effettuare un’anamnesi lavorativa della persona o una disamina ambientale, per individuare la fonte di esposizione ed attuare i programmi di prevenzione.

Quali sono i sintomi del versamento pleurico?

I sintomi del versamento pleurico possono variare a seconda della gravità e della causa sottostante, ma comunemente includono dolore toracico, difficoltà respiratoria, tosse, febbre e affaticamento. La diagnosi di versamento pleurico può essere confermata attraverso esami fisici, test di imaging come radiografie toraciche o tomografia computerizzata (TC) e talvolta tramite un prelievo di liquido pleurico, chiamato toracentesi.

  • Difficoltà respiratoria: l’accumulo di liquido pleurico causa compressione polmonare, rendendo la respirazione difficile e affannosa.
  • Dolore toracico: la presenza di versamento pleurico può causare dolore al petto.
  • Altri sintomi: febbre, tosse, anemia, inappetenza, perdita di peso e tachicardia possono essere presenti.
  • Terapie: il trattamento può includere terapia con ossigeno per migliorare la ventilazione polmonare.
  • Rimozione del liquido: in alcuni casi, è necessario rimuovere il liquido eccessivo tramite toracentesi o farmaci diuretici.
  • Farmaci: cortisonici e antibiotici possono essere prescritti per ridurre i sintomi.
  • Drenaggio: se le altre terapie non sono efficaci, può essere necessario il drenaggio del liquido attraverso un sondino fisso per evitare frequenti toracentesi.

Diagnosi del versamento pleurico: quali esami?

Per confermare la presenza di versamento pleurico, i pazienti possono sottoporsi a diversi esami diagnostici. Inizialmente, al manifestarsi dei sintomi, è essenziale consultare un medico per una valutazione accurata. Il medico prescriverà quindi test diagnostici per identificare le cause e la gravità della condizione.

La radiografia del torace e la TAC sono due strumenti principali per diagnosticare il versamento pleurico. La radiografia del torace è spesso il primo passo, consentendo di ottenere un’immagine bidimensionale dei polmoni per valutare la presenza e l’entità del liquido pleurico nella cavità polmonare. La TAC, invece, offre una visione tridimensionale dell’organo, particolarmente utile quando si sospetta la presenza di una neoplasia, poiché fornisce immagini più dettagliate per una diagnosi precisa.

Una volta confermata la presenza di versamento pleurico, può essere eseguita una toracentesi per analizzare il liquido pleurico e determinarne la natura.

Trattamento e cura del versamento pleurico

Il trattamento del versamento pleurico dipende dalla causa sottostante. In molti casi, il liquido può essere drenato attraverso un tubo toracico, un procedimento noto come drenaggio toracico o drenaggio pleurico, per alleviare i sintomi e prevenire complicazioni. Altre opzioni di trattamento possono includere farmaci per trattare l’infezione, la terapia contro il cancro, interventi chirurgici o procedure pericolose, a seconda della situazione clinica specifica del paziente.

Le prospettive di vita e la prognosi del versamento pleurico variano a seconda della causa sottostante. Nei casi benigni, come nell’artrite reumatoide o nel lupus, il trattamento di solito ha successo. Tuttavia, nei casi di tumori maligni, le prospettive non sono favorevoli e la maggior parte dei pazienti sopravvive meno di 24 mesi.

Le aspettative di vita sono influenzate dal trattamento e dalla gestione del versamento pleurico. Per esempio, se il liquido pleurico in eccesso non viene drenato, potrebbe causare un’accumulo di pus tra i foglietti pleurici, noto come empiema, e portare a sepsi. Tuttavia, se il versamento è asintomatico, può risolversi spontaneamente con la guarigione della patologia sottostante. In caso di dolore, possono essere somministrati farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o altri analgesici per via orale.

Nella maggior parte dei casi, il drenaggio del liquido eccessivo attraverso una toracentesi è sufficiente e può essere ripetuto come parte del trattamento del versamento pleurico. Nei casi di infezione, la toracentesi può essere associata all’uso di antibiotici. Per i pazienti che richiedono drenaggi frequenti, come quelli con versamenti pleurici cronici, ci sono due opzioni di intervento:

  • Pleurodesi: una procedura chirurgica che mira a far aderire i foglietti pleurici per prevenire futuri versamenti.
  • Posizionamento di un catetere permanente per drenaggi ripetuti.