Quello della prevenzione è un concetto cardine quando si parla di salute e ambiente. In particolare la Prevenzione primaria, che consiste nell’evitare l’esposizione dannosa a sostanze cancerogene e nocive, è l’unica possibilità per evitare il proliferare di malattie amianto correlate e di altre patologie legate alle esposizioni a patogeni. Nel caso dell’amianto l’unica prevenzione primaria possibile è quella di evitare l’esposizione tout court.
In questa guida scopriamo nel dettaglio in cosa consiste la prevenzione primaria e come essa sia connessa alle altre forme di prevenzione, necessarie a garantire la salute, uno dei diritti fondamentali dell’uomo.
L’Università Popolare UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS investe nella formazione di un personale tecnico nelle specifiche branche del diritto ambientale e della tutela risarcitoria, con focus specifici nel settore medico e psicologico. In questo ambito la prevenzione primaria, e in generale la prevenzione, giocano un ruolo fondamentale.
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Prevenzione primaria: cos’è?
Iniziamo con il dare una definizione di prevenzione primaria. La prevenzione primaria consiste nell’attuare una serie di interventi pratici che mirati a impedire la diffusione di una determinata patologia. L’obiettivo è quello di migliorare lo stile di vita e le abitudini del singolo, nella speranza di evitare cancro e la diffusione di altre patologie.
La prevenzione primaria si inserisce all’interno del diritto alla salute. Non è possibile infatti esercitare i diritti della persona e mantenerne la dignità se si provocano malattia e morte. A livello morale e giuridico è necessario tutelare la salute delle persone, evitando le esposizioni a sostanze cancerogene e tossico-nocive.
Nella prevenzione primaria rientra anche l’equilibrio psicologico dell’individuo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce infatti la salute come benessere fisico, mentale e sociale e non come mera assenza di malattia o infermità.
Interventi di prevenzione primaria
A seconda del contesto e della sostanza nociva in questione le modalità di prevenzione primaria applicabili variano. Qui di seguito le abbiamo raggruppate in 3 categorie:
- messa in sicurezza;
- informazione e sensibilizzazione;
- campagne di vaccinazione.
Mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, attraverso la valutazione del pericolo, le ispezioni approfondite e la bonifica amianto o di altri cancerogeni è il primo step per una prevenzione primaria efficace. La maggior parte del rischio di infortunio e malattia si verifica infatti sul posto di lavoro.
Campagne di sensibilizzazione e informazione permettono di diffondere consapevolezza e comportamenti adeguati in caso di esposizione a sostanze tossiche e cancerogene.
La promozione e incentivazione delle vaccinazioni, dove possibile, permette di arginare la diffusione della patologia.
Prevenzione primaria al rischio amianto
I minerali di amianto sono un gruppo di minerali accomunati dalla capacità di suddividersi in fibre sottili (chiamate fibrille) centinaia di volte più sottili di un capello. Una volta inalate provocano gravi danni alla salute. Prima di tutto infiammazione e poi neplasia attraverso il processo della cancerogenesi indotto dall’infiammazione.
La capacità cancerogena di tutti i mierarli di amianto (crisotilo, amosite, antofillite, actinolite, crocidolite e tremolite) è confermata anche dallo IARC nella sua ultima monografia. Sono in grado di provocare mesoteliomi (che possono essere causati solo dall’esposizione ad asbesto) canco al polmone e vie respiratorie ma anche in altri distretti corporei, come nel caso del cancro del colon retto o delle ovaie.
Nel caso di patologie asbesto correlate, la prevenzione primaria agisce in due modi:
- campagna antifumo, per far smettere di fumare i lavoratori esposti a sostanze cancerogene per ragioni lavorative per evitare il sinergismo (che approfondiamo in seguito);
- messa in sicurezza degli spazi di lavoro (bonifica, smantellamento, ecc.), adottando anche misure preventive come guanti, mascherine e protezioni adeguate.
Qui potete sfogliare il Libro bianco delle morti di amianto in Italia
Prevenzione primaria e sinergismo
Molti cancerogeni presenti sui luoghi di lavoro agiscono in sinergia con l’asbesto e ne potenziano le capacità di causare patologie. Tra questi ricordiamo:
- composti inorganici dell’arsenico (UE: Carc. Cat. 1A – IARC: Gruppo 1)
- cromo esavalente (UE: Carc. Cat. 1A – IARC: Gruppo 1)
- berillio (UE: Carc. Cat. 1B – IARC: Gruppo 1)
- cadmio (UE: Carc. Cat. 1B – IARC: Gruppo 1)
- benzene (UE: Carc. Cat.1A – IARC: Gruppo 1)
- idrocarburi policiclici aromatici (IPA – IARC: Gruppo 1B Benzopirene)
- formaldeide (UE: Carc. Cat.2 – IARC: Gruppo 1)
- cloruro di vinile (UE: Carc. Cat. 1A – IARC: Gruppo 1)
- butadiene (UE: Carc. Cat. 1A – IARC: Gruppo 1)
- clorometileteri (UE: Carc. Cat. 1A – IARC: Gruppo 1)
- ossido di etilene (UE: Carc. Cat. 1B – IARC: Gruppo 1)
- ammine aromatiche (UE: Carc. Cat.1A o 1B – IARC: Gruppo 1 o Gruppo 2A o Gruppo 2B).
Anche in virtù del concetto di sinergismo è impossibile stabilire una soglia minima di esposizione all’amianto, ma è necessario affermare un principio di rischio rispetto a tutti i cancerogeni.
Le minime esposizioni, prolungate nel tempo sono dannose. Tanto più, se i cancerogeni sono più di uno ed, allora, si potenziano e anticipano l’insorgere della malattia accelerandone inoltre il decorso.
prevenzione primaria e fattori di rischio
Ci sono due tipologie di fattori di rischio, quando si parla di cancro:
- non modificabili (sesso, predisposizione genetica, età);
- modificabili (abitudini comportamentali del singolo individuo).
La prevenzione primaria si occupa di tenere sotto controllo i fattori di rischio modificabili. Aiutando, infatti, le persone ad adottare stili di vita più sani, è altamente probabile che il rischio di ammalarsi si riduca sensibilmente.
- l’adozione di una corretta alimentazione, con una dieta sana e genuina;
- praticare attività fisica, anche una passeggiata al giorno, per ridurre il rischio di patologie legate alla sedentarietà;
- combattere il tabagismo;
- combattere gli abusi, come l’alcol, per evitare patologie strettamente correlate ad addome, stomaco e intestino.
Il codice europeo contro il cancro
Riportiamo anche il codice europeo contro il cancro in 12 punti promosso da AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro):
- Non fumare;
- Non fumare in spazi chiusi (casa, lavoro);
- Mantieni un peso corporeo salutare;
- Limita la sedentarietà;
- Segui una dieta sana;
- Limita l’assunzione di alcolici;
- Riduci l’esposizione al sole;
- Segui le procedure sull’esposizione ad agenti cancerogeni sul posto di lavoro;
- Riduci il livello di esposizione a sostanze cancerogene anche in casa;
- Donne: allatta il tuo bambino per ridurre il rischio di cancro al seno; limita l’HRT (terapia ormonale sostitutiva), perché può aumentare il rischio di cancro;
- Assicurati che il tuo bambino sia vaccinato per epatite B (neonati) e papillomavirus HPV (ragazze);
- Aderisci ai programmi di screening per cancro all’intestino (uomini e donne), cancro al seno e cancro alla cervice (donne).
Prevenzione primaria al gas radon, uranio impoverito e radiazioni
Moltissime patologie e malattie tumorali, infatti, sono correlate ad esposizione a gas radon, radiazioni ionizzanti, uranio impoverito ed altri cancerogeni.
Il gas radon è un elemento naturalmente presente nel suolo terrestre. In alcune zone più che in altre, esso può essere presente al primo piano delle abitazioni e degli edifici.
L’uranio impoverito come il gas radon può essere causa di tumori collegati alle radiazioni ionizzanti, che hanno la capacità di modificare le informazioni contenute nel DNA e dare origine a cellule anomale. I proiettili all’uranio impverito bruciando sprigionano una grande quantità di particelle di questo metallo pesante che tende ad accumularsi nell’organismo. Di fondamentale importanza la prevenzione primaria in tutti i casi in cui sono presenti questi nocivi.
La prevenzione secondaria e terziaria
la prevenzione primaria, come già accennato, è collegata a quella secondaria e terziaria in un rapporto ciclichico. La Prevenzione secondaria permette di diagnosticare precocemente e curare efficacemente le malattie causate da amianto e da altre sostanze cancerogene.
Molte di queste non hanno sintomi specifici o è del tutto asintomatica, rendendo la diagnosi particolarmente difficile. Per questo motivo è necessaria la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti.
La prevenzione terziaria, ovvero l’epidemiologia e la tutela dei diritti, svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie. Per esempio, nel caso dell’amianto nelle scuole, il fatto che siano stati diagnosticati 91 casi di mesotelioma, ha imposto la bonifica (i dati aggiornati sono nel VII Rapporto ReNaM).
Il nesso causale tra malattia ed esposizione permette di riconoscere la malattia professionale e prevenirla. Infatti, se si identificano molte malattie con il dato epidemiologico, poi si può investigare sulla Legge generale di copertura.
Nesso causale tra esposizione e malattia
Nel riconoscere il nesso causale tra malattia ed esposizione sul posto di lavoro, bisogna considerare il percorso logico deduttivo, quello induttivo, quello funzionale e condizionale e per abduzione. Il processo causale di spiegazione deduttiva parte da un evento già conosciuto da cui possono svilupparsi delle conseguenze. Data la premessa iniziale, le conseguenze devono svilupparsi secondo le stesse modalità.
Quello induttivo sfrutta una logica detta “di tipo associativo”. Quindi, si ricercano le relazioni presenti tra due eventi osservati, uno causale e uno consequenziale al primo, e si giunge a una conclusione, determinata dalla sintesi dei due eventi osservati.
Avendo questa spiegazione un valore probabilistico, può essere ritenuta reale solo fino a prova contraria e avrà bisogno, quindi, di avvalersi di altre spiegazioni per poter essere avvalorata.
La logica funzionale spiega l’effetto che gli agenti esterni (patogeni o meno) possono avere sul funzionamento dell’organismo. Quella condizionale, proposta e praticata dalle scienze storico-sociali, mette in luce i nessi causali in base al confronto tra varie condizioni che possono dare origine all’evento da spiegare.