L’ispessimento pleurico indica un’infiammazione della membrana pleurica che avvolge i polmoni. Quando si verifica un ispessimento pleurico, di solito segnala le prime fasi di un processo displastico, tipicamente associato al mesotelioma pleurico, una forma di cancro aggressiva causata dall’esposizione all’amianto.

La pleura è composta da due strati: la pleura viscerale, che avvolge i polmoni, e la pleura parietale, che li separa dalla cavità toracica. In questa guida scopriamo nel dettaglio come funziona, in cosa consiste l’ispessimento pleurico e cosa comporta: sintomi, cause, trattamento e cura.

L’ispessimento pleurico è una malattia amianto correlata tabellata nella lista I dell’INAIL, tra le malattie di elevata origine professionale. Alle vittime di ispessimento pleurico basta quindi dimostrare la presenza della noxa patogena sul posto di lavoro per vedersi riconosciuta la malattia professionale e tutte le previdenze economiche e sociali ad essa connesse. In questa guida scopriamo cosa fare e come ottenere gli indennizzi e risarcimenti previsti per legge.

Ispessimento pleurico: cos’è e come si contrae?

L’amianto, noto anche come asbesto, se inalato, può raggiungere la pleura provocando infiammazione e ispessimento. Le fibre, sia per contiguità che attraverso il flusso linfatico e sanguigno, arrivano alla pleura polmonare. causando infiammazione e ispessimento.

 La pleura è la membrana sierosa che ricopre i polmoni. Le pleure polmonari sono due foglietti pleurici : il foglietto pleurico parietale (pleura parietale) e il foglietto pleurico viscerale.

Un ispessimento pleurico diffuso può coinvolgere sia la pleura viscerale che quella parietale e può essere causato dalla fibrosi polmonare che si estende verso la pleura, o da una reazione aspecifica a un versamento pleurico. Questo ispessimento può portare a una restrizione delle funzioni polmonari, complicando la respirazione.

L’ispessimento pleuriconon va sottovalutato ed evolve spesso in mesotelioma pleurico.

I lavoratori malati di ispessimento della pleura, se la malattia ha origine professionale, devono evitare ulteriori esposizioni ad amianto, diminuendo così il rischio di degenerazione in mesotelioma pleurico. Tutte le vittime devono fare controlli periodici per monitorare l’evolvere della malattia.

Le fibre di asbesto aumentano inoltre il rischio di carcinoma bronchiale, di tumore della pleura e di tumore al polmone.

Cos’è la pleura nel dettaglio: come funziona

La pleura è una membrana che avvolge singolarmente ciascun polmone formata da due foglietti di cellule mesoteliali, chiamati foglietti pleurici. I foglietti pleurici che costituiscono le pleure hanno la funzione di secernere un liquido altamente lubrificante che permette i movimenti polmonari dentro la gabbia toracica, riducendone l’attrito.

La pleura si distingue in pleura viscerale e pleura parietale e riveste la superficie interna del torace, il diaframma e il mediastino, che contiene invece fibre sensitive.

I foglietti della pleura parietale e della pleura viscerale creano fra di essi una cavità a pressione negativa che contiene il liquido pleurico, fondamentale per permettere ai polmoni di dilatarsi negli scambi respiratori.

Quando un capillare è ispessito o più capillari linfatici sono ostruiti, secernono essi stessi del liquido. L’aumento di volume del liquido pleurico, ricco di proteine, viene definito essudato. Avviene in tutte le condizioni di pleure infiammata da infiammazione pleurica ed infezione.

Tipologie di ispessimento pleurico: quali sono?

Esistono diverse tipologie di ispessimento: ispessimento pleurico parietale, ispessimenti pleurici apicali e ispessimento pleurico bilaterale.

Se l’ispessimento coinvolge entrambi i polmoni, si parla di ispessimento pleurico bilaterale, che può presentarsi sotto varie forme come ispessimenti pleurici biapicali o apicali.

Anche se l’infiammazione può essere più estesa in alcuni casi, le cause sottostanti rimangono simili. Esse evidenziano una massiccia esposizione all’amianto spesso di origine lavorativa.

Altre forme includono l’ispessimento pleurico pseudonodulare, l’ispessimento scissurale polmonare e l’ispessimento del domo pleurico, coinvolgendo la sommità della pleura parietale.

Sintomi dell’ispessimento pleurico: quali sono?

I sintomi di chi soffre di pleura ispessita sono diversi a seconda del grado di ispessimento. Quando è un lieve ispessimento pleurico, può essere asintomatico.

Per quanto riguarda i sintomi più lievi ci sono difficoltà a respirare, astenia e affaticabilità.

Negli ispessimenti della pleura con fibrosi massiva invece si associa una sindrome respiratoria restrittiva con tosse secca e dolore toracico. 

Nei casi più gravi si aggiungono le atelettasie rotonde: lesioni pleuroparenchimali conseguenti a versamenti pleurici, che portano al collasso polmonare.

Complicazioni e processo di cancerogenesi dell’ispessimento pleurico

Le infiammazioni della pleura, come la pleurite bilaterale, almeno nel 7/10% dei casi evolvono in tumori pleurici, come il mesotelioma pleurico. Tale mesotelioma è particolarmente subdolo in quanto può insorgere anche dopo 40-50 anni dalla prima esposizione. I tempi di latenza delle placche pleuriche e degli ispessimenti pleurici sono invece minori (10-15 anni dall’inizio dell’esposizione). 

Aumenta anche il rischio di carcinoma bronchiale e di cancro al polmone, che ha tempi di latenza anche di 30 anni dalla prima esposizione alle fibre di amianto.

Pleurite, l’anticamera del mesotelioma

Anche la pleurite è un’infiammazione della pleura e può dare origine all’ispessimento pleurico. Può essere acuta o cronica e in alcuni casi rappresenta l’anticamera per lo sviluppo del mesotelioma pleurico. Quindi si tratta di un importante campanello d’allarme, da non sottovalutare e da monitorare attentamente.

Alla base di questa infiammazione ci sono, oltre all’esposizione alle fibre nocive di amianto, anche esposizioni ad agenti infettivi, che siano batteri o virus.

Essa consiste nell’accumulo di liquido tra i due foglietti pleurici; tale condizione è definita pleurite non cancerosa (benigna) da amianto.

Il sintomo principale della pleurite è un dolore al torace lancinante, come trafittivo, durante la respirazione che può diventare difficoltosa. Ci sono poi tosse secca e febbre tra i sintomi della pleurite più comuni; in alcuni casi tra i sintomi della pleurite ci sono anche mal di gola, diarrea, perdita di peso, inappetenza, oltre a brividi, tachicardia, affaticabilità.

Come si cura la pleurite? Essendo di natura principalmente virale, in genere si risolve spontaneamente in qualche giorno. Quando batterica e la pleurite è grave, si interviene invece con antibiotici.

Diagnosi e possibili trattamenti della pleurite

Dopo aver individuato i sintomi, si avvia un’indagine per la diagnosi. La diagnosi per la pleurite parte dalla anamnesi con l’eventuale esposizione del paziente ad agenti patologici, come l’asbesto, o a traumi.

In secondo luogo, attraverso ispezione, palpazione, percussione, ascoltazione e infine l’accertamento radiologico, si completa e conferma la diagnosi anche di pleurite bilaterale.

La terapia deve essere eziologica in modo da agire al più presto contro le cause scatenanti. Alla terapia pleurite si uniscono i provvedimenti volti a sollevare l’ammalato dal disagio: riposo a letto assoluto e obbligato, almeno nelle fasi iniziali della malattia, con antidolorifici, anti-infiammatori e antipiretici per alleviare in parte la sintomatologia.

Anche nelle pleuriti secche, di origine per lo più tubercolare, il trattamento farmacologico deve essere orientato contro il micobatterio e il ricorso agli antibiotici è obbligato. Lo stesso vale per le forme batteriche non tubercolari.

Concomitante all’eradicazione batterica deve essere impostata una terapia anti-infiammatoria e di sostegno per le condizioni generali del paziente, che possono essere compromesse anche gravemente. Nell’ispessimento fibrotico e nelle pleuriti essudative, agli antibiotici e agli anti-infiammatori si devono aggiungere interventi atti ad eliminare il versamento, come la toracentesi.

L’accesso diretto nel cavo pleurico, inoltre, consente, in casi di infiammazione pleurica, l’immissione di farmaci direttamente nella sede del processo pleuritico, permettendo un’azione efficace antiflogistica e preventiva sulla formazione delle aderenze che spesso costituiscono gli esiti permanenti di una pleurite.

L’amianto: un pericoloso cancerogeno e l’ispessimento pleurico

Nonostante sia stato bandito dal 1992 con la Legge 257, l’amianto è ancora oggi un pericolo per la salute e per l’ambiente. A distanza di così tanti anni infatti è ancora molto diffuso negli edifici soprattutto privati e le bonifiche, che sono l’arma di prevenzione più efficace, sono in ritardo.

La sua natura cancerogena è riconosciuta a livello globale dalla IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), che ha dedicato una monografia ai tipi di asbesto esistenti e che li ha classificati nel Gruppo 1 dei cancerogeni per l’uomo, quindi tra i più pericolosi.

Ispessimento pleurico e malattia professionale riconosciuta dall’INAIL

Gli ispessimenti pleurici e le placche pleuriche, causate dall’amianto, sono riconosciute come malattie professionali e possono essere compensate. Tuttavia, vengono spesso considerate come cicatrici e sono classificate con un grado di invalidità fino al 5%. C’è però chi contesta questa classificazione, come l’Avv. Ezio Bonanni, sottolineando che tali infiammazioni pleuriche possono essere predittive del mesotelioma pleurico.

Prestazioni per le vittime di ispessimento pleurico

Per l’ispessimento pleurico vige la presunzione legale di origine della malattia, per il riconoscimento della malattia professionale. L’INAIL ha infatti incluso questa malattia nella Lista I (malattie da amianto con origine lavorativa di “elevata probabilità”).

In questo modo è sufficiente la prova della presenza di amianto nell’ambiente lavorativo per ottenere il riconoscimento delle prestazioni previdenziali; non c’è nemmeno una soglia limite da superare, come indicato dalla sentenza di Cassazione, Sezione Lavoro, numero 23653/16.

In base al grado invalidante, la vittima ha diritto alle prestazioni INAIL di:

  • indennizzo: tra il 6 e il 15%;
  • dal 16% rendita mensile INAIL, per il danno biologico e patrimoniale per diminuite capacità di lavoro.

Agli ispessimenti pleurici è associato un grado di invalidità compreso tra l’1 e il 5%; sono infatti classificati come un codice 331: “danno anatomico in assenza o con sfumata ripercussione“, come le placche pleuriche. Al di sotto del 6% il risarcimento è a carico del datore di lavoro.

In caso di decesso, invece, il risarcimento INAIL va al coniuge superstite sotto forma di rendita di reversibilità (50% della prestazione spettante alla vittima) e ai figli (20% ciascuno, purché non superi l’iniziale 100%).

Benefici contributivi amianto per ispessimento pleurico

All’INPS è possibile chiedere la maggiorazioni contributive per ispessimenti pleurici per tutto il periodo di esposizione ad amianto (L. 257/1992, art. 13 comma 7). Il coefficiente è 1,5 e si ottiene così, per il periodo riconosciuto, il 50% di contributi.

In questo modo si può raggiungere prepensionamento oppure procedere con una rivalutazione pensionistica. Si può chiedere comunque la pensione di inabilità amianto, quando il lavoratore non raggiunge comunque i requisiti per la pensione di vecchiaia.

Pensione di invalidità amianto: come ottenerla

La pensione d’inabilità amianto è un pensionamento anticipato che si ottiene con il riconoscimento della natura professionale della malattia asbesto correlata.

Tale possibilità era riconosciuta inizialmente solo ai malati di mesotelioma, tumore al polmone e asbestosi (L. 232/2016 art. 1, co. 250); poi è stata ampliata la platea anche tutte le altre vittime con la Legge 58/2019, art. 41 bis, convertito con il D.L. 34/2019. L’impianto normativo originario è stato integrato con i commi 250 bis e 250 ter.

Tutti coloro ai quali è stata riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata, compreso l’ispessimento pleurico, hanno diritto alla quiescenza con pensione di invalidità amianto. Il requisito è aver maturato un minimo di 5 anni di contributi, di cui 3 nel periodo precedente alla richiesta. La domanda si presenta entro il 31 marzo di ogni anno.

Risarcimento danni per ispessimenti pleurici

Le vittime di ispessimento pleurico possono ottenere il risarcimento danni nei confronti del datore di lavoro. Il ristoro deve riguardare sia i pregiudizi patrimoniali sia quelli non patrimoniali (biologicomorale ed esistenziale).

Nei procedimenti giudiziari per risarcimento danni amianto, specialmente in caso di tumore alla pleura, la prova della presenza di ispessimenti della pleura e quindi delle elevate esposizioni ad asbesto di natura occupazionale, portano al rigetto delle eccezioni dei datori di lavoro e alla dichiarazione giudiziale di responsabilità civile. Ciò pone l’obbligo di risarcimento di tutti i danni sia in favore della vittima primaria sia in favore dei familiari.

Questo vale per responsabilità contrattuale (artt. 1218, 1223,1453 e 2087 c.c.) ed extracontrattuale (artt. 2043 e 2059 c.c. per quella aquiliana; 2050 c.c. per quella da attività pericolose; 2051 c.c. per violazione degli obblighi da cose in custodia; e 589 e 185 c.p. in relazione agli artt. 2043 e 2059 c.c., per responsabilità civile da reato; sempre in combinato disposto con l’art. 2987 c.c.).