La salute è un bene prezioso e non solo, è un diritto fondamentale salvaguardato in Italia dalla nostra Costituzione. In particolare lo Stato Italiano considera la salute un diritto individuale e un diritto generale della collettività che va preservato e tutelato da tutti gli elementi che lo compromettono.
In questa guida scopriamo cosa si intende per diritto individuale e della collettività e vediamo nel dettaglio cosa si intende con il termine della salute e qual è la storia di questo concetto così importante. Scopriamo anche quali sono i principali fattori che minacciano la nostra salute, non ultimo il degrado ambientale che con diverse forme di inquinamento causa ogni anni migliaia di morti premature, che rischiano di aumentare se non agiamo in fretta e in modo più incisivo.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo elenca i 30 diritti universali di tutti gli individui tutelati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) di Strasburgo. In caso di violazione dei diritti umani, tra cui quello alla salute, ci si può rivolgere alla CEDU per richiedere il risarcimento del danno.
L’Università Popolare UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS investe le sue energie nella formazione di un personale tecnico che difenda il diritto alla salute, in ambito risarcitorio e nella prevenzione a 360°, connessa anche alla salvaguardia dell’ambiente.
Contents
- 1 Salute: cosa significa di preciso?
- 2 La prevenzione primaria per la difesa della salute
- 3 I fattori di rischio per la salute
- 3.1 Fattori di rischio modificabili
- 3.2 L’alimentazione come forma di prevenzione
- 3.3 L’alcol come fattore di rischio
- 3.4 L’attività fisica come beneficio per corpo e mente
- 3.5 L’abitudine al fumo di sigaretta
- 3.6 L’inquinamento ambientale come fattore di rischio
- 3.7 L’ambiente lavorativo come fattore di rischio
- 3.8 L’amianto come fattore di rischio
- 4 Prevenzione secondaria
- 5 Formazione UPIDSA per la difesa della salute
Salute: cosa significa di preciso?
Il termine salute deriva dal latino “salus” che significa salvezza, incolumità e integrità. Il significato che diamo noi a questa parola si è evoluto insieme alla civiltà occidentale.
Nell’antica Grecia il concetto di salute era legato a stretto giro alla religione e lo stato di salute dell’uomo era considerato un dono degli dei, mentre la malattia una loro punizione.
Già con Ippocrate la salute assume però un connotato laico. Il medico greco la identifica con la forza vitale innata che permette di riequilibrare le disarmonie che sono causa delle patologie.
Con l’Illuminismo, grazie allo sviluppo delle scienze, si iniziano ad indagare le cause fisiologiche che sono alla base della malattia. La medicina nel ‘700 diventa un sapere scientifico legato ai concetti di causa-effetto e quindi da indagare in base all’esperienza.
La definizione di salute secondo l’OMS
L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità è stata tra le prime Istituzioni a pronunciarsi in termini di diritto alla salute. Per prima ha afferma che il diritto alla salute è un diritto fondamentale: ogni essere umano, senza distinzione di razza, religione, opinioni, condizione economica e sociale deve godere del più elevato standard di salute possibile.
Si è occupata anche di fornire definizione chiara e condivisa del termine salute, che ha implicazioni importanti. Secondo la definizione dell’OMS la salute è uno “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia o infermità”.
L’OMS definisce anche il concetto di benessere psichico come «uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni».
Il diritto fondamentale alla salute include quindi anche il benessere mentale a cui tutti gli uomini hanno indistintamente diritto. Leggi tutto sulla salute psicologica.
Il diritto alla salute nella Costituzione italiana
Lo Stato italiano tutela il diritto alla salute. Il primo comma dell’art. 32 della Costituzione Italiana recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti“.
Quindi la salute, intesa come condizione di benessere fisico, mentale e sociale, è un diritto del singolo ma anche interesse della collettività. Lo Stato infatti garantisce la gratuità del servizio a chi non può permetterselo e prevede una forma di compartecipazione per coprire parte delle spese erogate dal Sistema Sanitario Nazionale.
Diritto alla salute ed il Sistema Sanitario Nazionale
Il Sistema Sanitario Nazionale è stato istituito dalla legge n.833 del 1978, e fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro. Gli indigenti hanno diritto alla gratuità del servizio. Per tutti gli altri, invece, prevede una forma di compartecipazione per coprire parte delle spese erogate dal Sistema Sanitario Nazionale.
Per realizzare il diritto alla salute della collettività il Servizio Sanitario Nazionale ha l’obbligo di adempiere a due importanti ruoli in ambito di prevenzione. Il primo riguarda la sensibilizzazione della popolazione alla salute e l’educazione alla responsabilità individuale per la salute. Il secondo, invece, è di garantire controlli gratuiti e attività di screening su tutto il territorio.
La prevenzione primaria per la difesa della salute
Il concetto di screening e di prevenzione è un concetto abbastanza recente. Nel 1982, gli epidemiologi Richard Doll e Richard Peto pubblicarono il primo elenco dei principali fattori di rischio che contribuiscono a determinare l’insorgenza di alcune malattie.
Si passò così, per la prima volta, da un approccio puramente curativo alla malattia ad uno di tipo preventivo. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel ridurre al minimo il rischio di ammalarsi e permette così al Sistema Sanitario Nazionale di abbattere i costi per i farmaci e le terapie salvavita.
La prevenzione primaria oggi è considerata la migliore arma a disposizione per contrastare l’insorgenza di malattie e salvaguardare la salute. Ma cosa significa fare prevenzione? La prevenzione include una serie di attività volte a diminuire o azzerare, dove possibile, i fattori di rischio per le singole malattie.
L’implementazione delle misure di sicurezza sul lavoro e i dispositivi di protezione individuale sono un esempio di prevenzione primaria. La bonifica dei siti contaminati da agenti patogeni è una misura di prevenzione primaria fondamentale. Pensiamo per esempio ai siti ancora oggi contaminati da amianto nel nostro paese. L’amianto ha potere cancerogeno anche a dosi basse e agisce in modo sinergico insieme ad altri cancerogeni. Ne consegue che l’unico modo per prevenire le malattie amianto è la bonifica.
Sensibilizzare la popolazione in favore di una dieta sana, una vita poco sedentaria e ad abbandonare l’abitudine al fumo di sigaretta riduce il tasso di malattie cardiovascolari, tumori e altre gravi patologie.
Prevenzione significa anche diagnosticare precocemente le malattie in modo da garantire le migliori cure e la loro tempestività. In questo caso si parla di prevenzione secondaria.
I fattori di rischio per la salute
Ma vediamo nel dettaglio cosa sono i fattori di rischio per le singole malattie. Alcuni comportamenti ed esposizioni aumentano la probabilità di sviluppare una patologia.
Oltre ai fattori di rischio modificabili (come ad esempio il comportamento e l’ambiente circostante) esistono anche fattori di rischio non modificabili (come l’età, il sesso e il patrimonio genetico). Questi purtroppo non dipendono dalla volontà umana. Non significa però che non si possa agire anche in questo caso in un’ottica di prevenzione. I pazienti a rischio per età, fattori genetici e sesso a determinate malattie possono essere sottoposti ad attenti screening per la diagnosi precoce.
Fattori di rischio modificabili
Tra i fattori di rischio modificabili ci sono quindi tutti i comportamenti o le situazioni che causano l’insorgenza di malattie o le aggravano. Pensiamo per esempio all’obesità e al suo legame con le malattie cardiovascolari e non solo. Alle diete povere di frutta e verdura che aumentano il rischio di insorgenza di neoplasie. All’abitudine al fumo di sigaretta e al suo legame con l’insorgenza del tumore al polmone. Oppure al consumo eccessivo di alcolici e alla sedentarietà.
Ancora pensiamo alle esposizioni ambientali e lavorativi a cancerogeni di vario genere, come l’amianto, le radiazioni ionizzanti o l’uranio impoverito che causano malattie spesso letali.
L’alimentazione come forma di prevenzione
Un’alimentazione corretta permette di ridurre al minimo il rischio di ammalarsi. L’apporto di calorie deve essere commisurato alle calorie bruciate evitando diete ipercaloriche o ipocaloriche. L’obesità è un problema molto diffuso nei paesi industrializzati. In Italia si calcola che il 9% della popolazione sia in sovrappeso. L’obesità è associata a numerose malattie e morte prematura.
La malnutrizione è un altro problema che affligge i paesi industrializzati. In Europa tra il 13 e il 29% della popolazione soffre di malnutrizione per difetto. La percentuale sale al 60% se si considerano solo gli anziani in casa di riposo. Al 40% per i pazienti ospedalizzati, dove i costi per l’alimentazione diaria subiscono continui tagli (ad oggi in media sulle 3-5 euro al giorno per paziente).
A livello generale la malnutrizione per difetto è responsabile dell’indebolimento del sistema immunitario, di debolezza muscolare e cachessia e di aumentato rischio di morte. A livello ospedaliero comporta più lunghe degenze e aumenta i costi della degenza stessa e i rischi di infezioni in ospedale.
L’alcol come fattore di rischio
L’abuso di alcol è correlato all’insorgenza di oltre 60 patologie. La sua nocività risiede nella presenza di etanolo e acetaldeide.
Quando l’alcol viene consumato in piccole quantità, può apportare alcuni giovamenti al sistema nervoso. Secondo una ricerca scientifica pubblicata su Scientific Reports, faciliterebbe infatti il processo di smaltimento di alcune tossine, incluse quelle associate all’Alzheimer. Inoltre, alcune sostanze contenute nel vino rosso hanno poteri antinfiammatori e protettivi per il sistema cardiocircolatorio.
L’attività fisica come beneficio per corpo e mente
L’attività fisica svolta in maniera regolare previene l’insorgenza di malattie croniche e migliora contemporaneamente il livello di salute mentale. Tra le attività consigliate ci sono le passeggiate all’aperto e nel verde, limitando il più possibile l’utilizzo di mezzi di trasporto. In questo modo, i benefici si ripercuotono positivamente anche sull’ambiente.
Gli esperti consigliano di camminare per almeno 30 minuti consecutivi tutti i giorni a una velocità sostenuta. Non sono quindi le grandi attività sportive ad essere particolarmente adatte a migliorare la salute, ma il movimento praticato con costanza.
L’abitudine al fumo di sigaretta
Il consumo continuo di tabacco in qualsiasi forma riduce la durata e la qualità della vita. L’abitudine al fumo è responsabile di neoplasie e malattie croniche. Gli agenti cancerogeni derivanti dalla combustione agiscono in modo sinergico con altri agenti cancerogeni aumentando le possibilità di insorgenza di neoplasie non solo per quanto riguarda il sistema respiratorio.
Il fumo attivo accelera il processo di invecchiamento della pelle e diminuisce le difese immunitarie dell’organismo. Anche l’esposizione al fumo passivo è deleteria, soprattutto nei bambini e connessa all’insorgenza del microcitoma polmonare.
L’inquinamento ambientale come fattore di rischio
Esistono diversi tipi di inquinamento. Tra questi l’inquinamento idrico e quello atmosferico sono i più dannosi per la salute e responsabili di circa il 2o% delle morti premature. Tra le sostanze inquinanti vi sono i prodotti della combustione, come le diossine ed il benzene, i gas come l’ozono e alcuni elementi chimici come l’uranio e il gas Radon.
L’ambiente lavorativo come fattore di rischio
Nell’ambiente di lavoro, come già accennato, la salute può essere minacciata da diverse sostanze cancerogene. Quelle maggiormente riscontrate nelle sedi occupazionali sono l’amianto, aflatossine, il benzene e le amine aromatiche. Secondo uno studio europeo, i lavoratori esposti a cancerogeni in Italia sono circa 4.200.000 su 21.8 milioni di lavoratori complessivi.
Per tutti coloro che sviluppano particolari forme di malattia professionale la legge prevede delle prestazioni di tipo assistenziale ed economico. Oltre agli indennizzi del danno biologico subito e da diminuite capacità lavorative, hanno diritto al risarcimento integrale dei danni, facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
Leggi tutto sulla Sicurezza sul lavoro
L’amianto come fattore di rischio
Tra i fattori di rischio lavorativi e ambientali il rischio di esposizione all’amianto è uno dei più insidiosi.
L’asbesto è stato messo al bando in Italia con la legge del 1992. Nonostante questo nel nostro paese le esposizioni all’amianto continuano a verificarsi, complice un cogente ritardo nella bonifica dei siti contaminati.
L’amianto e le sue fibre killer sono infatti ancora presenti negli edifici privati e in quelli pubblici, comprese scuole ed ospedali italiani, nella misura di tonnellate.
Al fine di mappare i siti italiani contaminati da amianto, l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha messo appunto un’app: l’app ONA amianto a cui possono partecipare anche i privati cittadini segnalando i presunti luoghi contaminati dall’asbesto.
Le fibre di asbesto provocano gravi infiammazioni che in seguito possono evolvere in patologie asbesto correlate, come mesoteliomi e cancro.
L’azione cancerogena dell’amianto è confermata dall’ultima monografia dello IARC. Inoltre la gravità della situazione è illustrata in “Libro bianco delle morti di amianto in Italia“.
Prevenzione secondaria
Come già anticipato, oltre alla prevenzione primaria, ci sono altre due forme di prevenzione: la secondaria e la terziaria.
La prevenzione secondaria permette di individuare precocemente una malattia tramite tecniche di screening. Questa forma di prevenzione mira ad impedire l’insorgenza di una malattia o la sua progressione. La prevenzione terziaria, invece, spesso coincide con la terapia vera e propria. Quest’ultima ha come obiettivo quello di tenere sotto controllo la progressione della malattia e ad assicurare un decorso sereno al paziente con una aumentata qualità della vita.
Quando la prevenzione fallisce, entra in campo la tutela legale delle vittime.
Formazione UPIDSA per la difesa della salute
L’Università Popolare UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS offre formazione in ambito giuridico e nella tutela della salute e in amibito risarcitorio. I famigliari e le vittime di responsabilità medica, di danni causati da inquinamento, amianto e altri cancerogeni, le vittime del dovere e gli equiparati hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti. Essi includonko il danno patrimoniale e quello non patrimoniale. Leggi tutto sul Diritto risarcitorio.