In questa guida ci occupiamo di un tema cruciale: è possibile obbligare alla bonifica amianto? Come si fa a obbligare un vicino a smaltire l’amianto presente nella sua proprietà?

L’amianto continua a spaventare e a mietere vittime. Le polveri e fibre, se respirate e ingerite, sono altamente tossiche da provocare il cancro. Nell’ultima monografia IARC si fa specifico riferimento alle capacità lesive delle fibre. Prima di tutto le capacità infiammatorie e poi quelle cancerogene. Sappiamo che non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio si azzera.

Le malattie asbesto correlate  sono in aumento e per questo motivo è necessaria la bonifica, in modo da vincere la lotta all’amianto. L’unica strategia per vincere infatti consistere nel rimuovere la fonte di esposizioni dannose.

Come obbligare alla bonifica dell’Amianto: strumenti e procedure

Prima di segnalare la presenza di amianto, è fondamentale comprendere come poter spingere un vicino a procedere con la bonifica. Le Regioni hanno il compito di censire sia gli edifici pubblici che quelli privati che contengono coperture o manufatti in eternit o amianto. A loro volta, i proprietari o i responsabili delle strutture devono comunicare alle autorità competenti la presenza di amianto, provvedendo alla sua rimozione tramite aziende specializzate. Queste imprese, che devono essere iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali, sono le uniche autorizzate a intervenire e a rilasciare le certificazioni necessarie una volta terminati i lavori.

Se il tuo vicino non ha segnalato la presenza di eternit o non ha avviato la bonifica, è possibile agire presentando una segnalazione. In situazioni in cui il materiale risulta visibilmente degradato, e nessuno ha preso provvedimenti, è importante contattare l’Azienda sanitaria locale (ASL), i vigili urbani o i Carabinieri del Nucleo Tutela Ambientale. Questi enti possono avviare le verifiche necessarie per valutare i rischi e imporre eventuali interventi.

Segnalazioni e obblighi del proprietario

Anche se è consentito effettuare segnalazioni anonime, firmare e sottoscrivere la comunicazione conferisce maggiore credibilità alla denuncia. La segnalazione non ha il valore di una denuncia formale, a meno che non emergano reati specifici, ma consente di avviare un’indagine più approfondita da parte delle autorità competenti. Dopo aver ricevuto l’esposto, l’ente incaricato procederà a verificare la presenza di amianto, valutandone la quantità e il livello di rischio per la salute pubblica.

Secondo la legge, se il materiale contenente amianto è ancora in buone condizioni e non presenta segni di usura, il proprietario non è obbligato a rimuoverlo, ma deve monitorarne lo stato nel tempo e intervenire solo se si deteriora. In alcuni casi, è possibile prevenire l’usura attraverso operazioni di incapsulamento o sovracopertura, effettuate da ditte specializzate, che applicano rivestimenti protettivi per ridurre il rischio di dispersione delle fibre.

Tuttavia, se l’amianto risulta danneggiato, sarà necessario procedere con la rimozione e lo smaltimento, che devono essere eseguiti esclusivamente da operatori qualificati. Questo processo riduce al minimo la dispersione delle particelle pericolose nell’aria.

Per incentivare la bonifica, la normativa prevede agevolazioni fiscali, come il bonus per la sostituzione di coperture in eternit con pannelli fotovoltaici, a condizione che almeno il 90% della superficie venga coperto da nuovi materiali. Questi interventi non solo eliminano i rischi legati all’amianto, ma promuovono anche la sostenibilità ambientale.

Strumenti per la segnalazione e il monitoraggio dell’Amianto

L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha sviluppato un’applicazione dedicata, chiamata APP Amianto, per consentire ai cittadini di segnalare la presenza di siti contaminati e verificare i rischi associati. Questo strumento rappresenta un mezzo prezioso per identificare e mappare le aree a rischio, contribuendo alla sicurezza collettiva. L’amianto, infatti, è responsabile di numerose malattie gravi, tra cui asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e tumori come il mesotelioma pleurico, il carcinoma polmonare e altri tipi di neoplasie collegate all’esposizione prolungata.

L’ONA si impegna a sensibilizzare la popolazione e le autorità sul rischio amianto e a promuovere la bonifica dei siti contaminati. Tra gli obiettivi principali dell’associazione ci sono la mappatura delle aree inquinate, la concessione di incentivi fiscali per le operazioni di bonifica e la tutela dei diritti delle vittime dell’amianto. Inoltre, grazie al Dipartimento “Bonifica e Decontaminazione”, l’ONA ha stipulato accordi con aziende specializzate per ridurre i costi degli interventi di rimozione.

Supporto e consulenza per le vittime

Chiunque rilevi la presenza di amianto può rivolgersi all’ONA per ottenere supporto. L’associazione, guidata dall’avvocato Ezio Bonanni, offre consulenza gratuita per aiutare i cittadini a segnalare correttamente i siti contaminati e a richiedere interventi di bonifica. Durante la conferenza stampa “Rischio amianto in Italia, diritti negati alle vittime“, tenutasi nell’ottobre 2020, l’avvocato Bonanni ha sottolineato l’importanza di un intervento su larga scala per eliminare l’amianto e prevenire le malattie correlate, come il mesotelioma, che continua a registrare un numero crescente di casi.

L’ONA si propone come punto di riferimento per chi necessita di assistenza legale o medica, fornendo strumenti concreti per denunciare situazioni di rischio e promuovere la tutela della salute pubblica. Come già detto, la bonifica e la decontaminazione rimangono le uniche soluzioni efficaci per eliminare il pericolo rappresentato dall’amianto e proteggere le generazioni future.