In questo articolo raccogliamo tutte le pubblicazioni legate all’Università Popolare UPIDSA – Università Popolare Internazionale Diritto, Scienza e Ambiente APS. UPIDSA investe le sue energie nella formazione di un personale tecnico nelle specifiche branche del diritto ambientale e della tutela risarcitoria, con focus specifici nel settore medico e psicologico.
La tutela dell’ambiente, della salute in ogni sua forma, l’obiettivo di formare personale tecnico per vari ambiti e settori costituiscono i principali scopi annoverati nello statuto dell’Università.
Contents
- 1 Pubblicazioni dell’Avv. Ezio Bonanni
- 1.1 Il libro bianco delle morti di amianto in Italia
- 1.2 Lo Stato dimentica l’amianto killer
- 1.3 “Patologie ambientali e lavorative”
- 1.4 Tecniche investigative: scienza nei processi giudiziari
- 1.5 La storia dell’amianto nel mondo del lavoro
- 1.6 Il danno da amianto dell’Avv. Ezio Bonanni
- 1.7 come curare il mesotelioma
- 1.8 I siti a rischio amianto
- 1.9 Trattato di Lisbona
- 1.10 Esposizione prolungata all’amianto
- 1.11 La tutela dell’integrità psico-fisica del cittadino
- 1.12 L’amianto in Italia
- 1.13 Il Prof. Renato Sinno e il suo metodo di inertizzazione
- 1.14 Amianto killer per l’uomo e per l’ambiente
- 2 Antonio Mignosa e il rischio amianto a Siracusa
- 3 Rischio amianto: Prof. Tomei (Università La Sapienza di Roma)
Pubblicazioni dell’Avv. Ezio Bonanni
L’Avv. Ezio Bonanni ha dedicato decenni della vita professionale a tutelare le vittime di tutti i patogeni e in particolare dell’amianto, battendosi per la prevenzione a 360° ed in particolare per la bonifica dei siti contaminati. Si è impegnato inoltre nella divulgazione dei dati scientifici relativi all’uso dell’amianto e alla sua dannosità.
Ad oggi l’amianto è stato bandito dagli Stati dell’Unione Europea, ma solo pochi altri stati lo hanno fatto. Tra questi l’Arabia Saudita, Argentina, Australia, Cile, Croazia, Gabon, Giappone, Honduras, Kuwait, Seicelle, Uruguay e pochi altri. In tutto sono 62 Stati.
Qui di seguito riportiamo tutte le pubblicazioni dell’Avvocato Ezio Bonanni relative alla lotta all’amianto e alle problematiche di sicurezza sul lavoro, strettamente connesse alle esposizioni lavorative dannose.
Il libro bianco delle morti di amianto in Italia
“Il libro bianco delle morti d’amianto in Italia-ed.2022” denuncia i numeri effettivi della presenza dell’amianto, anche detto asbesto in molti edifici scolastici, ospedali e altre strutture pubbliche in Italia. Le esposizioni dannose continuano e continuano proprio in quei luoghi che dovrebbero garantire sicurezza. Il problema amianto coinvolge anche altri settori come quello navale e degli aeromobili e gli stabilimenti industriali.
Sono ancora più di 40 milioni le tonnellate di materiali in amianto e contenenti amianto.
Alla base di questa tragica situazione c’è il ritardo cogente nella bonifica dei siti contaminati, non imposto dalla legge del 92 che lo metteva al bando.
I ritardi, però, riguardano anche la tutela dei diritti, anche in chiave previdenziale, per le vittime. Quanto sostenuto dall’Avv. Ezio Bonanni è stato confermato dal VII Rapporto Mesoteliomi dell’INAIL (2021).
L’amianto miete vittime e provoca malattie asbesto correlate, come asbestosi, tumore del polmone, mesotelioma, cancro della laringe, delle ovaie ed altre patologie. Per questi motivi, l’Avv. Bonanni ha sollecitato l’adozione di strumenti tecnico normativi, per l’ammodernamento di tutte le infrastrutture, per salvaguardare al meglio la salute (intervento a Rai News 24).
Qui potete sfogliare il Libro bianco delle morti di amianto in Italia.
Lo Stato dimentica l’amianto killer
“Lo Stato dimentica l’amianto killer” (2009) narra l’epopea della lotta del movimento operaio che, in 100 anni, ha ottenuto la messa al bando dell’amianto e, al tempo stesso, il duro atto di accusa contro lo Stato Italiano.
Soltanto con la L. 257/1992, l’amianto è stato messo al bando in Italia, senza che ci sia stata alcuna cogente azione di bonifica dei luoghi contaminati e di ricerca scientifica per la terapia e cura delle patologie asbesto correlate e del mesotelioma, e di congruo risarcimento per le vittime dell’amianto e dei loro familiari.
Già in questo primo scritto, sono tracciate le linee guida dello sviluppo del pensiero dell’Avv. Ezio Bonanni, che dalla lotta giudiziaria, per ottenere l’accertamento e l’affermazione della dannosità dell’amianto, giunge a sviluppare il concetto di prevenzione primaria, ovvero del diritto al lavoro salubre.
“Patologie ambientali e lavorative”
L’Avv. Ezio Bonanni, in collaborazione con il Prof. Giancarlo Ugazio, ha pubblicato “Patologie Ambientali e Lavorative. MCS – Amianto & Giustizia – Vittime del progresso“ (2011).
Le vittime del progresso, migliaia di vite umane sacrificate al profitto, sono, secondo l’Avv. Ezio Bonanni e il Prof. Giancarlo Ugazio, un prezzo inaccettabile, tanto più perché costituiscono un costo umano molto più elevato del soccombere del singolo, ovvero del sacrificio singolo nell’interesse di tutta la collettività. Nell’ottica e nell’illusione che il progresso possa identificarsi soltanto nel maggior profitto di pochi, con il sacrificio di tutti gli altri.
Questa pubblicazione, ispirata alla tutela delle vittime amianto e dell’MCS (sensibilità chimica multipla), è ricca di dati bibliografici, dalla tecnica ai diversi rami della scienza, e la coniuga con la giurisprudenza, ovvero la traduzione in termini giuridici delle esigenze di tutela della salute, affermate, prima di tutto, dai medici, e da tutti coloro che hanno a cuore la salute dell’essere umano.
Tecniche investigative: scienza nei processi giudiziari
Il lavoro scientifico nell’ambito delle tecniche investigative di Ezio Bonanni, con Giuseppe Pettenari, Flavio Garoia e Vincenzo Paolillo, ha permesso la pubblicazione dell’opera “Tecniche investigative” (2011).
Si occupa delle tecniche investigative e dell’utilizzo della scienza nei procedimenti giudiziari, per l’accertamento dei diritti delle vittime dell’amianto, e degli altri agenti cancerogeni, patogeni e tossico nocivi, sia in sede previdenziale, che in sede civilistico risarcitoria, oltre che in sede penale.
La storia dell’amianto nel mondo del lavoro
L’impegno e la determinazione dell’Avv. Ezio Bonanni, e la sua esperienza nel tema specifico di rappresentanza e tutela dei lavoratori e cittadini, esposti e vittime dell’amianto, e dei loro familiari, tra cui in più occasioni vedove ed orfani delle vittime dell’asbesto, lo hanno portato ad un approfondimento circa lo stato delle conoscenze scientifiche sulla dannosità dell’amianto per la salute umana.
In questo contesto e nel libro “La storia dell’amianto nel mondo del lavoro” è emerso il ruolo della lobby dell’amianto. In seguito ad un lavoro storico e di ricostruzione di tutte le vicende dell’amianto è emerso che la sua pericolosità fosse nota fin dall’inizio del 900, ma la sua dannosità per la salute è stata occultata fino a tempi più recenti, per a produrre ed utilizzare l’amianto.
Il danno da amianto dell’Avv. Ezio Bonanni
L’Avv. Ezio Bonanni è autore, con l’Avv. Massimiliano Fabiani, della pubblicazione “Il danno da amianto” (2013).
Nella pubblicazione, oltre alla vasta ricognizione delle opere scientifiche e giuridiche in materia di amianto, vi è una specifica e dettagliata indicazione di tutti gli strumenti di tutela, nella legislazione interna, comunitaria e internazionale, per poter far valere i propri diritti.
L’impegno dell’Avv. Ezio Bonanni è proseguito anche nella qualità di componente del Centro Studi Diritto dei lavori presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Facoltà di Giurisprudenza, Istituto del Diritto del Lavoro, con altre pubblicazioni, anche in materia di amianto e di tutela dei lavoratori e cittadini.
come curare il mesotelioma
L’Avv. Ezio Bonanni ha pubblicato “Come curare e sconfiggere il mesotelioma” (2017). L’intento della pubblicazione è di fornire ai lavoratori esposti ad amianto, potenziali vittime del mesotelioma, e a coloro che hanno già ricevuto la diagnosi di mesotelioma, una guida esplicativa. Presenti indicazioni sugli accertamenti diagnostici e sugli strumenti terapeutici per poter prevenire, diagnosticare e curare il mesotelioma.
I siti a rischio amianto
Grazie ai nuovi dati resi disponibili dal Ministero dell’Ambiente, la mappa dell’amianto italiano diventa più chiara e accurata.
Tuttavia, questa mappa è incompleta. Infatti, mancano molti dei siti contaminati. Non tutti i siti sono uguali. Alcuni risultano assai più pericolosi di altri.
La parte più rilevante dei siti contenenti amianto appare composta da cinema, teatri, sale convegni o auditorium. Al contempo, risultano anche circa 1350 siti all’interno di scuole, 800 in biblioteche o edifici culturali e persino 250 ospedali. Tuttavia moltissimi sono ancora sconosciuti. Per questo l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l’Avv. Ezio Bonanni è presidente ha istituito l’App Amianto (https://play.google.com/store/apps/details?id=it.keystoneweb.app.android5ecbe10f2cb4b) che consente ai cittadini di segnalare le aree a rischio e di agevolare la bonifica.
Trattato di Lisbona
La drammatica condizione dei luoghi di vita e di lavoro nel nostro Paese è riportata in “Trattato di Lisbona. Nuovi fonti normative e tutele del diritto del lavoro“.
Il tema del diritto del lavoro è trattato in relazione alla presenza di materiali di amianto e di altri agenti tossico-nocivi e alla ormai atavica incapacità del Legislatore e di altre Istituzioni.
Per questo motivo, una chiave di volta può essere la normativa comunitaria. In particolare, è importante il principio di una diretta applicabilità delle norme di diritto comunitario. Inoltre, ci sono le direttive self-executive, direttamente esecutive nel diritto interno. In questo caso si possono disapplicare le norme interne in contrasto (principio della primauté).
Lo strumento processuale è dunque quello della disapplicazione delle norme nazionali in contrasto con quelle di diritto comunitario, in relazione ai temi di tutela della salute e dell’ambiente. Il tutto avviene nell’ambito di un principio di divieto di discriminazione.
Esposizione prolungata all’amianto
“Esposizione prolungata all’amianto” sostiene che un’esposizione prolungata e ad alte dosi aumenta il rischio di ammalarsi di una malattia asbesto correlata. Tutti i tipi di amianto sono cancerogeni (actinolite, amosite, antofillite, crisotilo, crocidolite, tremolite).
Tuttavia sostenere che basta una fibra nell’aria per ammalarsi è falso. Ciò non significa che debbano essere trascurate le esposizioni anche modeste.
Quanto amianto occorre respirare per ammalarsi? Le probabilità che il nostro organismo sviluppi patologie tumorali sono direttamente proporzionali ai tempi di esposizione dell’organismo stesso alle pericolose polveri.
Come già detto un’esposizione diretta alle fibre ad ago può risultare dannosa anche se occasionale. L’Avv. Ezio Bonanni ricostruisce dettagliatamente i singoli passaggi di tale problematica.
La tutela dell’integrità psico-fisica del cittadino
“La tutela dell’integrità psico-fisica del cittadino” espone come il benessere fisico non è mai da considerare l’unico e da solo non determina la stabilità e la qualità della vita sociale di un individuo.
Tale pubblicazione è la sintesi della ricerca tecnico-scientifica, in ordine alla tutela dell’integrità psicofisica dei cittadini e quindi anche del cittadino lavoratore.
Considera diverse situazioni di rischio, come la repressione di reati lesivi della salute e della vita umana, commessi attraverso l’utilizzo di sostanze cancerogene nei luoghi di vita e di lavoro.
In questo caso occorre affidarsi al processo penale per rivendicare i propri diritti. Si esalta la funzione dissuasiva del procedimento penale, unita alla capacità di poter ottenere il risarcimento dei danni con lo strumento della costituzione di parte civile del singolo, persona offesa, e di formazioni sociali, come le associazioni, le quali intervengono peraltro anche per supportare l’azione del Pubblico Ministero e delle vittime.
Ne deriva che, rispetto al danno biologico, tali voci non sono suscettibili di autonoma valutazione e di specifico risarcimento, ma costituiscono elementi, dei quali il giudice deve tener conto in sede di accertamento, personalizzazione e, in definitiva, determinazione dell’entità complessiva dello stesso danno biologico. A tale proposito sono state delineate le Tabelle del Tribunale di Milano.
L’amianto in Italia
Minacce presunte che ogni giorno vengono divulgate dai media nel nostro Paese e vengono sbandierate ad arte, sono diventate una fabbrica di consensi elettorali, come il caso dei migranti.
Quelle che invece sono vere minacce, non godono purtroppo della stessa enfasi mediatica e sono incredibilmente lasciate nel dimenticatoio, con tutto quello che ne consegue sull’aumento dei rischi per la vita. Tra queste c’è l’amianto, la fibra killer messa al bando dalla legge 257/92 ma ancora molto diffusa negli edifici del nostro Paese.
Nonostante i drammatici dati epidemiologici, il processo di risanamento è incomprensibilmente lento. “L’amianto in Italia“ pone l’accento sulla necessità di una bonifica.
Ma come farlo? Innanzitutto occorre completare al più presto il censimento e la mappatura dei siti contenenti amianto su cui definire le priorità di bonifica a partire dalle scuole.
Di magistrale importanza la divulgazione delle informazioni rivolte ai cittadini, sui pericoli per la salute derivanti dall’esposizione all’amianto, e di formazione per il personale tecnico (Asl, Arpa, medici del lavoro).
È doveroso sollecitare l’opinione pubblica sui pericoli concreti a cui la società va incontro vivendo e lavorando in quartieri con diffusa presenza di amianto.
Il Prof. Renato Sinno e il suo metodo di inertizzazione
“Il rischio Amianto nell’ambiente di vita e di lavoro. Risposte risolutive delle problematiche relative alla inertizzazione e alla sostituibilità dell’amianto” è un testo in cui emerge il profondo abisso che regna tra progresso scientifico e degrado sociale.
Renato Sinno, il “Don Chisciotte” instancabile assertore di questa verità, ci dimostra come gli scopi del progresso scientifico e della società siano profondamente e inevitabilmente diversi.
L’egoismo è il sentimento predominante nell’uomo. Infatti, brama potere e innovazione non curante del benessere sociale comune. Ciò porta conseguenze inevitabili e disastrose che incombono sui singoli tenori di vita. Il tortuoso e difficile cammino del problema amianto è affrontato con maestria. Vengono trattati tutti gli aspetti di un processo evolutivo di vitale importanza. Ci sono così delle risposte risolutive all’incognita mortale.
Amianto killer per l’uomo e per l’ambiente
La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall’eventualità/possibilità che siano rilasciate fibre. Infatti, è decisiva l’areo dispersione, come dimostra “Amianto killer per l’uomo e per l’ambiente“.
Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti dell’aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione o da parte degli occupanti dell’edificio, se sono collocati in aree accessibili.
Antonio Mignosa e il rischio amianto a Siracusa
“Proprietà dell’amianto presente in un materiale utilizzato negli impianti industriali della provincia di Siracusa” è il titolo di questa pubblicazione.
L’amianto, prima di essere definitivamente vietato nel 1992, è stato largamente utilizzato nell’area industriale di Priolo e Augusta. Si tratta del sito di interesse nazionale in provincia di Siracusa.
La ricerca, attraverso un censimento storico, ha quindi ricostruito l’impiego dei materiali contenenti amianto nei petrolchimici e, in generale, nell’area di Siracusa.
Questo libro è molto importante perché costituisce una prova del rischio amianto in quei siti. Molte volte l’INAIL nega i diritti delle vittime. Ma proprio il testo del Dott. Antonio Mignosa è molto importante come prova.
Sono state quindi riprodotte in laboratorio le condizioni di temperatura di esercizio dell’amianto. Poi sono state osservate le mutate caratteristiche fisiche e le variazioni mineralogiche. Per far ciò sono state eseguite prove a trazione e prove a strappo. Con queste prove sono state denotate le buone caratteristiche meccaniche nei campioni di telo contenente amianto. Si tratta di amianto filato non trattato.
Il testo dimostra anche come le caratteristiche meccaniche dell’amianto peggiorino immediatamente al crescere della temperatura, riducendo notevolmente la resistenza a trazione. Infine, a trattamento ultimato, si mostra un deterioramento sensibile del materiale. A questo punto il materiale è qualificabile come scadente dopo essere stato sottoposto alla prova a strappo.
Tali dati sono correlabili alla potenzialità di rilascio fibre che cresce grossomodo linearmente con l’ aumento della temperatura di trattamento dei materiali, aumentando quindi proporzionalmente la pericolosità e il rischio di eventuale patogenicità.
Rischio amianto: Prof. Tomei (Università La Sapienza di Roma)
Che cos’è l’amianto? Un materiale a base di silicio costituito da fasci di fibre molto lunghe, flessibili o rigide, fibre che determinano nello specifico il pericolo dell’amianto.
Infatti quando il materiale si sfalda, le fibre vengono rilasciate nell’ambiente. Si creano così le fibre che se inalate provocano cancro. Queste fibre sono cancerogene anche se ingerite. Infatti, sono riconosciute anche le patologie gastriche.
Se vi state quindi domandando quando l’amianto è pericoloso, la risposta è proprio quando ha luogo un processo di degradazione dello stesso. Infatti è questo il caso di materiali di tipo friabile o anche compatto, la cui superficie risulta però danneggiata (lastre, tubazioni, serbatoi). Tutto ciò è chiarito dal testo “Il rischio amianto“.
Le malattie provocate dall’amianto non sono fantascienza: la correlazione tra amianto e malattie è sempre più un tema di discussione. Il Prof. Tomei dell’Università La Sapienza di Roma ci descrive l’amianto e la problematica cancerogeni nella nostra società occidentale. Viene descritta brevemente la parte preventiva e conoscitiva per le patologie asbesto-correlate nell’ambito delle categorie lavorative delle FFAA su personale “esposto e non esposto” ad amianto.