La leucemia mieloide acuta è una malattia complessa e aggressiva che richiede un approccio diagnostico e terapeutico multidisciplinare. I progressi nella comprensione delle basi molecolari della malattia e lo sviluppo di nuove terapie offrono speranza per migliorare le prospettive di sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti affetti da LMA.
In questa guida scopriamo nel dettaglio cos’è, come si sviluppa e quali sono i fattori di rischio per l’LMA. Tra questi ci sono esposizioni a cancerogeni di natura professionale. Scopriamo anche quali sono gli esami per la diagnosi e i trattamenti disponibili per la cura.
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Cos’è la Leucemia Mieloide Acuta?
La leucemia mieloide acuta (LMA) è un tipo di cancro del sangue e del midollo osseo caratterizzato dalla rapida proliferazione di cellule mieloidi immature. Queste cellule anormali, chiamate blasti, interferiscono con la produzione di cellule normali del sangue, portando a una serie di complicazioni gravi.
Questa forma è denominata “acuta” proprio per la sua veloce progressione.
Il midollo osseo, situato nelle ossa lunghe e alcune ossa piatte, è un tessuto spugnoso che funge da luogo di origine per le cellule immature, noto anche come cellule staminali o blasti. Da queste cellule si sviluppano i componenti cellulari del sangue, come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Nella LMA, il midollo osseo produce un elevato numero di globuli bianchi anomali con mutazioni genetiche nel DNA, compromettendo il loro corretto funzionamento.
La LMA è una malattia complessa che richiede una comprensione approfondita dei suoi aspetti clinici, diagnostici e terapeutici.
Come funziona la leucemia mieloide acuta?
Il termine “leucemia” deriva dal greco “leucos”, che significa “bianco”, poiché la malattia ha origine nei globuli bianchi, le cellule deputate alla difesa contro le infezioni. Queste cellule, normalmente, si replicano in base alle necessità dell’organismo.
Nella LMA, le cellule immature del midollo osseo subiscono gravi alterazioni genetiche, portando a una proliferazione incontrollata che ostacola lo sviluppo delle cellule normali. I sintomi si manifestano precocemente, nelle fasi iniziali della malattia, e in alcuni casi possono essere fatali se non trattati tempestivamente. Tuttavia, molte persone, soprattutto i giovani, possono essere curate e guarire dalla LMA con adeguate terapie.
Le leucemie acute si distinguono in due gruppi principali: la leucemia linfoblastica acuta (LLA) e la leucemia mieloide acuta (LMA). La LMA colpisce prevalentemente gli adulti, e la sua incidenza aumenta con l’età.
Quali sono i sottotipi di LMA? Una classificazione
Le leucemie mieloidi acute sono categorizzate in vari sottotipi in base alle loro caratteristiche citogenetiche e molecolari, come definito recentemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questa classificazione comprende le leucemie mieloidi acute primarie (o de novo), che insorgono in modo primitivo, e le leucemie mieloidi acute secondarie, che possono svilupparsi dopo una precedente sindrome mieloproliferativa o mielodisplastica, o come conseguenza dell’esposizione a sostanze tossiche e/o chemioterapie.
Nel 2016, l’OMS ha introdotto una nuova classificazione per le leucemie mieloidi acute, suddividendole nelle seguenti categorie:
- Con ricorrenti anomalie genetiche.
- Con cambiamenti correlati a mielodisplasia.
- Secondarie a chemioterapia/radioterapia.
- Non meglio specificate.
Questa classificazione ha in parte sostituito il sistema Franco-Americano-Britannico (FAB), più datato, che utilizzava sigle da M0 a M7 basate esclusivamente sull’aspetto morfologico delle cellule visibili al microscopio.
Cause e Fattori di Rischio per la leucemia mieloide acuta
Le cause precise della LMA non sono del tutto comprese, ma diversi fattori di rischio sono stati identificati:
- Esposizione a Radiazioni: L’esposizione ad alte dosi di radiazioni ionizzanti, come quelle da esplosioni nucleari o trattamenti radioterapici, aumenta il rischio di sviluppare LMA.
- Sostanze Chimiche: L’esposizione a certe sostanze chimiche come il benzene, spesso utilizzato nell’industria, è associata a un aumento del rischio.
- Chemioterapia Precedente: Alcuni trattamenti chemioterapici utilizzati per altri tipi di cancro possono indurre LMA.
- Disordini Genetici: Condizioni genetiche come la sindrome di Down sono associate a un rischio maggiore di sviluppare LMA.
- Disordini Ematologici Preesistenti: Malattie del sangue come la sindrome mielodisplastica possono evolvere in LMA.
La LMA da esposizione al benzene e formaldeide e assistenza legale
L’esposizione professionale a queste sostanze è considerata un agente eziologico responsabile della leucemia mieloide acuta. L’INAIL l’ha inserita nella lista I, per cui vale la presunzione legale di origine. Basta quindi provare la presenza del benzene sul luogo di lavoro e spetta all’INAIL dimostrare che la causa della malattia è diversa.
Le vittime di leucemia da benzene hanno quindi diritto al riconoscimento della causa di servizio o malattia professionale, a seconda dell’impiego. Compilando il form che trovate al termine della pagina potrete ottenere una consulenza legale gratuita, non solo per ottenere le previdenze INAIL ma anche il risarcimento integrale dei danni subiti.
Per quanto riguarda invece la formaldeide il nesso tra cancro, e in particolare la leucemia, e l’esposizione è controversa. Non vale quindi la presunzione legale d’origine della malattia.
Benzene e leucemia nel dettaglio: la posizione dello IARC
Il benzene, un idrocarburo aromatico, si trova in diverse fonti, tra cui gas di scarico veicolare, emissioni industriali, fumo di tabacco e utilizzo come solvente.
Mentre l’uso del benzene come solvente è ora limitato in molti paesi, ne viene ancora prodotta una grande quantità per scopi chimici. Le esposizioni professionali al benzene sono comuni in settori come l’industria petrolifera e chimica, con impatti storici anche in settori come la produzione di scarpe, la stampa e la produzione di vernici.
La popolazione generale può essere esposta al benzene attraverso l’aria inquinata e l’acqua, nonché attraverso l’uso di prodotti contenenti questa sostanza. Sebbene le concentrazioni di benzene siano diminuite negli anni, vi sono disparità globali, con concentrazioni più elevate nei paesi a reddito medio o basso.
Dal 1979, il benzene è classificato come cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1 IARC) a causa delle indicazioni sufficienti che suggeriscono una correlazione con le leucemie. Questa valutazione è stata confermata nel 2009, includendo specificamente la leucemia mieloide acuta (LMA) e la leucemia acuta non linfoide.
La monografia 120 è stata un’occasione per esaminare nuovi dati epidemiologici e meccanismi di azione del benzene. Il Gruppo di Lavoro ha ribadito la cancerogenicità del benzene basandosi su evidenze in studi sull’uomo, su dati sperimentali sugli animali da laboratorio e su solidi meccanismi di cancerogenicità.
Nel revisionare gli studi epidemiologici, il Gruppo ha focalizzato l’attenzione sugli studi specifici sull’esposizione al benzene. Nuovi dati da ampi studi di coorte professionali confermano che il benzene, negli uomini adulti, è associato a leucemie acute non linfoidi, compresa la LMA. Inoltre, sono state rilevate associazioni positive tra l’esposizione ambientale al benzene e la LMA nei bambini, insieme a correlazioni con le leucemie mieloidi croniche e i tumori polmonari.
Sintomi della Leucemia Mieloide Acuta: quali sono?
I sintomi della LMA possono variare, ma comunemente includono:
- Affaticamento e Debolezza: La riduzione del numero di globuli rossi porta ad anemia, causando affaticamento estremo.
- Infezioni Frequenti: La carenza di globuli bianchi normali rende il corpo più suscettibile alle infezioni.
- Sanguinamenti e Lividi Facili: La diminuzione delle piastrine può causare epistassi, gengive sanguinanti e lividi senza motivo apparente.
- Dolori Ossei e Articolari: La proliferazione delle cellule leucemiche nel midollo osseo può causare dolore.
- Febbre: Sintomo comune legato sia alle infezioni sia alla malattia stessa.
Diagnosi della Leucemia Mieloide Acuta
La diagnosi della LMA prevede diversi passaggi:
- Esami del Sangue: Un emocromo completo può rivelare anormalità nel numero e nell’aspetto delle cellule del sangue.
- Aspirazione e Biopsia del Midollo Osseo: Prelevare un campione di midollo osseo per l’analisi è fondamentale per confermare la diagnosi e determinare il sottotipo di LMA.
- Esami Citogenetici e Molecolari: Analizzare i cromosomi e i geni delle cellule leucemiche aiuta a identificare specifiche anomalie genetiche che possono influenzare la prognosi e il trattamento.
Trattamento della Leucemia Mieloide Acuta
Il trattamento della LMA varia a seconda di diversi fattori, inclusi l’età del paziente, lo stato di salute generale e le caratteristiche specifiche della malattia:
- Chemioterapia: La principale modalità di trattamento, spesso suddivisa in due fasi: induzione della remissione e consolidamento. L’obiettivo è eliminare il maggior numero possibile di cellule leucemiche.
- Trapianto di Cellule Staminali: Utilizzato in alcuni casi, specialmente per pazienti giovani o con recidiva. Può essere allogenico (da un donatore) o autologo (utilizzando le proprie cellule staminali).
- Terapie Mirate: Farmaci che prendono di mira specifiche anomalie genetiche presenti nelle cellule leucemiche, come gli inibitori FLT3.
- Immunoterapia: Nuove terapie che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule leucemiche.
Le opzioni di trapianto del midollo osseo: quando e perché?
L’opzione del trapianto, utilizzando dosi più elevate di chemioterapia, aumenta le possibilità di eliminare le cellule tumorali e sostituire il midollo danneggiato. In casi specifici, soprattutto per pazienti anziani o fragili, può essere utilizzato un tipo di trapianto noto come non-mieloablativo, con una chemioterapia a bassa dose.
Altri approcci terapeutici includono la radioterapia, utilizzata prima del trapianto di cellule staminali o per ridurre masse tumorali non rispondenti alla chemioterapia.
Durante il trattamento, vengono somministrate terapie di supporto come trasfusioni di globuli rossi e piastrine, oltre a trattamenti antibiotici e antifungini per gestire anemia, emorragie e infezioni, specialmente in pazienti anziani e fragili.
È fondamentale notare che la ricerca nel trattamento della LMA è in costante evoluzione, con l’introduzione di nuovi farmaci mirati come inibitori tirosin-chinasici e anticorpi monoclonali, che migliorano la prognosi quando utilizzati come terapie di prima linea. Per pazienti ad alto rischio, il trapianto allogenico di midollo osseo può essere indicato, mentre l’utilizzo di farmaci a bersaglio specifico offre nuove prospettive per la cura e la sopravvivenza dei pazienti con LMA.
Prognosi e Sopravvivenza in caso di LMA
La prognosi della LMA varia notevolmente in base a diversi fattori:
- Età: I pazienti più giovani tendono ad avere una prognosi migliore.
- Rischio Citogenetico: Le anomalie genetiche presenti nelle cellule leucemiche influenzano significativamente la prognosi.
- Risposta al Trattamento Iniziale: La risposta alla chemioterapia di induzione è un indicatore importante della prognosi a lungo termine.
La ricerca sulla LMA è un campo in rapida evoluzione, con molte promettenti direzioni:
- Nuovi Farmaci: Sviluppo di nuovi agenti chemioterapici e terapie mirate.
- Terapie Genetiche: Modifiche genetiche per correggere le mutazioni causative.
- Biomarcatori Prognostici: Identificazione di nuovi biomarcatori per migliorare la stratificazione del rischio e la personalizzazione del trattamento.