La leucemia è un tumore del sangue che colpisce i globuli bianchi. In alcuni casi la laucemia può essere causata da esposizioni di tipo professionale ad agenti cancerogeni, tra cui l’amianto e l’esposizione nei militari alle armi a uranio impoverito o ad altri inquinanti presenti nei luoghi di conflitto. Anche l’esposizione al benzene è un fattore di rischio per la leucemia.
In questa guida scopriamo tutto sulla leucemia: cos’è, come si sviluppa e la classificazione delle tipologie di leucemia. Vediamo quali sono i principali fattori di rischio, con un focus particolare sulle esposizioni lavorative ad agenti cancerogeni correlati allo sviluppo della malattia. Vediamo anche qual è la tutela legale e quali sono i diritti per glii esposti che abbiano contratto la leucemia.
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Che cos’è la leucemia? Il tumore del sangue
La leucemia è una malattia che colpisce principalmente i globuli bianchi, le cellule del sangue che difendono l’organismo dalle infezioni e che, in condizioni normali, si riproducono solo quando necessario. Nei pazienti leucemici, queste cellule si moltiplicano in maniera incontrollata, ostacolando la formazione e lo sviluppo delle normali cellule del sangue.
Di solito la leucemia è infatti associata a una presenza anomala di globluli bianchi nel sangue.
Cosa avviene in caso di leucemia?
Il midollo osseo, il tessuto spugnoso presente nelle ossa lunghe e in alcune ossa piatte, avvia una crescita anomala di una cellula staminale emopoietica. Questa cellula è la progenitrice di tutte le cellule del sangue. La crescita neoplastica di queste cellule porta a un numero elevato di globuli bianchi anormali.
Questi globuli bianchi anormali e immaturi sono chiamati blasti o cellule leucemiche. La loro proliferazione eccessiva compromette lo sviluppo di altre cellule prodotte dal midollo osseo (globuli rossi e piastrine), causando infezioni, stanchezza ed emorragie.
Tipi di leucemia: la classificazione
Esistono varie forme e tipologie di tumore del sangue, alcune più comuni nei bambini e altre negli adulti. Le leucemie sono classificate in base al tipo di cellule coinvolte, al grado di maturazione delle cellule leucemiche, al decorso della malattia e alle caratteristiche dei sintomi clinici.
Dal punto di vista clinico e sintomatologico, le leucemie sono suddivise in:
- Acute: decorso rapido e prognosi più severa, richiedono un trattamento tempestivo e aggressivo.
- Croniche: decorso lento e progressivo, controllabile con terapie farmacologiche. Nei casi cronici, i globuli bianchi maturano quasi normalmente ma si accumulano nel sangue, nel midollo osseo, nella milza e nei linfonodi perché sopravvivono troppo a lungo. Spesso inizialmente asintomatiche, rendendo la diagnosi difficile.
Classificazione in base alle cellule interessate
- Leucemie linfoidi o linfatiche: colpiscono i linfociti o le cellule della linea linfoide del sistema immunitario, presenti nel sangue circolante e nel tessuto linfatico.
- Leucemie mieloidi: coinvolgono le componenti della linea mieloide (eritrociti, piastrine e leucociti).
I quattro principali tipi di leucemia
- Leucemia linfoblastica acuta (LLA): la forma acuta più comune nei bambini, ma può colpire anche gli adulti.
- Leucemia mieloide acuta (LMA): molto diffusa negli adulti, ma può colpire anche i bambini.
- Leucemia linfatica cronica (LLC): la forma cronica più comune negli adulti, può rimanere indolente e asintomatica per lungo tempo.
- Leucemia mieloide cronica (LMC): prevalentemente negli adulti, può essere asintomatica per mesi o anni prima di entrare in una fase di crescita cellulare accelerata.
Cause della leucemia e fattori di rischio
Le origini della leucemia rimangono ancora sconosciute, ma sono stati identificati diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa malattia. Tuttavia, molte persone esposte a questi fattori non contraggono la leucemia.
I principali fattori di rischio includono:
- Disordini genetici congeniti: anomalie genetiche presenti dalla nascita, come la sindrome di Down, sono associate a un rischio maggiore di leucemia congenita.
- Storia familiare: avere parenti affetti da leucemia aumenta la probabilità di svilupparla.
- Fumo di sigaretta: è correlato a un rischio aumentato di leucemia acuta mieloide.
- Esposizione a radiazioni: alte dosi di radiazioni ionizzanti sono un fattore di rischio.
- Esposizione a sostanze chimiche: il benzene e l’uranio impoverito sono collegati all’insorgenza della leucemia.
Leucemia causata dall’esposizione al benzene
Il benzene, un idrocarburo aromatico con formula C6H6, è presente nel petrolio e utilizzato come solvente nell’industria chimica. Questo liquido volatile, incolore e altamente infiammabile, è anche un componente della benzina. L’esposizione al benzene è stata associata all’insorgenza della leucemia.
L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) riconosce il benzene come un agente eziologico della leucemia, inserendolo nella lista I del gruppo 6, codice I.6.04. Questo implica che la leucemia derivante da esposizione professionale al benzene, come nel caso dei benzinai, deve essere riconosciuta e indennizzata. Per le malattie presenti nella lista I dell’INAIL vige infatti la presunzione legale d’origine della malattia. Significa che spetta all’INAIL dimostrare l’eventuale insorgenza extra professionale della malattia.
Il lavoratore deve solo dimostrare la presenza del benzene sul luogo di lavoro e della malattia contratta.
Purtroppo per i lavoratori non assicurati all’INAIL, ovvero del settore pubblico non privatizzato, non si ha la presunzione legale d’origine della malattia. Questo non significa che non può essere indennizzata, ma che è più complicato dimostrare l’originale professionale della malattia.
Leucemia da radiazioni ionizzanti e uranio impoverito
L’esposizione a radiazioni ionizzanti, come quelle emesse dai proiettili all’uranio impoverito, è un’altra causa di leucemia. L’uranio impoverito, un sottoprodotto della lavorazione dell’uranio naturale, ha un alto potere perforante ed è utilizzato nella costruzione di munizioni.
Quando un proiettile all’uranio impoverito colpisce un obiettivo, genera nanoparticelle di metalli pesanti e radiazioni ionizzanti. Questo è stato particolarmente evidente durante le missioni di pace nei Balcani, dove l’uso di tali munizioni ha portato alla cosiddetta “Sindrome dei Balcani”, che comprende numerosi casi di leucemia.
Tra i militari impiegati in queste missioni, sono stati registrati 236 casi di leucemia, di cui 97 con esito fatale.
Risultati della Commissione d’Inchiesta
La Commissione Parlamentare d’Inchiesta ha confermato il collegamento tra l’esposizione all’uranio impoverito e la leucemia. I dati mostrano un’epidemia di tumori tra i militari impiegati in missioni all’estero. La leucemia è riconosciuta come malattia di servizio, anche in altri contesti, come dimostrato dal caso di Lorenzo Motta, affetto da linfoma di Hodgkin, un’altra patologia del sistema emolinfopoietico.
Secondo la relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati, le patologie tumorali del sistema linfopoietico e dei tessuti molli sono significativamente più frequenti rispetto ad altre forme tumorali. I dati riportano 236 militari affetti da leucemia, con 97 decessi, e un numero elevato di casi di altre neoplasie correlate all’esposizione a fattori di rischio come le radiazioni e l’uranio impoverito.
Leucemia ed esposizione all’amianto
Studi recenti hanno evidenziato un aumento dei casi di mieloma e leucemia tra le persone esposte all’amianto. Una ricerca italo-tedesca ha esaminato sei aree in Germania e due in Sardegna (Nuoro e Cagliari), trovando una correlazione tra l’amianto e l’insorgenza di linfomi e leucemie. In alcuni pazienti leucemici sono state trovate fibre di amianto nel midollo osseo, che agiscono come immunodepressori e provocano danni molecolari al DNA.
Particolarmente significativo è stato il rischio associato all’esposizione a oltre 2,6 fibre di amianto per anno, collegato a un aumento dei casi di mieloma multiplo. Nella monografia IARC on the evaluation of carcinogenic risks to humans, A review of human carcinogens: arsenic, metals, fibres and dusts l’amianto è definito come un potente cancerogeno in grado di provocare infiammazioni e neoplasie.
Leucemia e radiazioni ionizzanti
Le radiazioni ionizzanti possono essere di vari tipi: corpuscolari o elettromagnetiche, cariche o neutre, e possono essere direttamente o indirettamente ionizzanti.
Le radiazioni ionizzanti con alta energia possono attivare gli atomi dei materiali attraversati, producendo radioattività anche all’interno del corpo umano. Sono cioè in grado di ionizzare gli atomi e causare danni irreversibili al DNA: Le sorgenti di radiazioni includono apparecchiature radiogene alimentate elettricamente, come tubi a raggi X e acceleratori di particelle.
L’INAIL riconosce le radiazioni ionizzanti come fattori di rischio per la leucemia, inserendole nella lista I. Ciò significa che, se un lavoratore affetto da leucemia è stato esposto a queste radiazioni per motivi professionali, ha diritto all’indennizzo. Come già detto, il nesso causale è presunto, e le radiazioni ionizzanti sono elencate nella lista I dell’INAIL, gruppo 6, codice I.2.07.
Diagnosi della leucemia: come individuare il cancro del sangue
La diagnosi di leucemia inizia con una visita medica, durante la quale il medico cerca segni clinici della malattia come pallore, linfonodi ingrossati e aumento delle dimensioni di fegato e milza.
Gli esami del sangue e del midollo osseo sono fondamentali. Un emocromo può rivelare anomalie nei livelli di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine. Per l’analisi del midollo osseo, viene prelevato un campione dall’osso del bacino tramite un ago sottile, in anestesia locale, durante una procedura ambulatoriale.
Dopo la diagnosi, si può determinare il trattamento più appropriato per la leucemia.
Trattamento della leucemia: migliori cure
Il trattamento della leucemia dipende dal tipo di leucemia (acuta o cronica, mieloide o linfoide), dall’età del paziente e dalle sue condizioni di salute.
Le principali terapie per la leucemia includono:
- Chemioterapia: la forma di trattamento più comune, somministrata spesso per via intratecale. Nei casi di Leucemia Mieloide Acuta e Cronica, i chemioterapici distruggono le cellule del sangue e sono somministrati in dosi che impediscono al midollo osseo di recuperare autonomamente.
- Terapia mirata: utilizza farmaci specifici per le alterazioni presenti nelle cellule tumorali, bloccando la proliferazione cellulare.
- Immunoterapia: farmaci che aiutano il sistema immunitario a riconoscere e combattere le cellule leucemiche.
- Radioterapia: radiazioni ionizzanti mirate spesso al midollo osseo.
- Trapianto di cellule staminali: sostituisce il midollo osseo malato con midollo sano, spesso seguito dalla chemioterapia.
La chemioterapia è solitamente seguita da un trapianto di midollo osseo, poiché questa combinazione mira a eliminare le cellule malate e a rigenerare un midollo osseo sano.