In questa pagina parliamo di inquinamento idrico. Premesso che non esistono forme di inquinamento migliori di altre (l’inquinamento è sempre dannoso per gli ecosistemi e per la salute umana), l’inquinamento dell’acqua è particolarmente subdolo.

Tutte le forme di vita, compreso l’uomo, non possono vivere senza acqua. Il riscaldamento climatico ci pone inoltre davanti al rischio sempre più alto di siccità e diminuzione delle riserve idriche. La maggior parte delle riserve di acqua dolce del pianeta sono infatti contenute nei ghiacciai che si stanno sciogliendo.

In questa guida scopriamo cosa si intende per inquinamento idrico e quali sono le principali tipologie di inquinamento dell’acqua. Vediamo anche cosa si sta facendo a livello mondiale per ridurlo. E noi? Cosa possiamo fare come privati cittadini per ridurlo e difenderci dai suoi effetti dannosi?

Ma perché parliamo di inquinamento idrico? I lavoratori esposti a sostanze inquinamenti che abbiano sviluppato malattie correlate hanno diritto ai benefici e indennizzi della malattia professionale e al risarcimento dei danni. Per quanto riguarda l’esposizione ad amianto, presente in numerose tubature dell’acquedotto nel nostro paese si ha diritto a un indennizzo una tantum anche in caso di esposizione ambientale.

Upidsa si occupa di formare un personale in grado di migliorare la conoscenza del rischio amianto e fornire assistenza agli esposti. Collegata all’Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di promuovere la salute a 360° e quidi le esposizioni dannose.

Cos’è l’inquinamento idrico e quali sono le tipologie principali?

L’inquinamento idrico si ha quando l’acqua di mari, fiumi, falde acquifere e tubature e corpi idrici in generale viene contaminata. La contaminazione può essere di natura chimica, fisica o microbiologica. In ogni caso le conseguenze possono compromettere la salute della flora e della fauna coinvolte, fino agli uomini, nuocendo all’ecosistema e alle riserve idriche ad uso potabile.

Le Principali Cause dell’Inquinamento Idrico

Quali sono le principali cause dell’inquinamento idrico? Eccone alcune:

  1. Scarichi industriali: molte fabbriche scaricano direttamente nei corsi d’acqua sostanze chimiche tossiche. Questi rifiuti possono contenere metalli pesanti, oli e altre sostanze pericolose.
  2. Agricoltura: l’uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti può causare il ruscellamento di sostanze chimiche nei fiumi e nei laghi e da qui al mare.
  3. Rifiuti domestici: anche noi, nel nostro piccolo, contribuiamo all’inquinamento. Detergenti, prodotti chimici per la pulizia e medicinali gettati nello scarico finiscono nei corsi d’acqua.
  4. Rifiuti plastici: bottiglie, sacchetti e altri oggetti di plastica spesso finiscono negli oceani, creando veri e propri “isole” di rifiuti galleggianti.
  5. Da idrocarburi: il petrolio fuoriesce dalle petroliere, danneggiate o naufragate, o da quello presente negli scarichi delle acque usate per lavare le cisterne petrolifere.
  6. Militare: munizioni all’uranio impoverito, ordigni inesplosi e test nucleari causano inquinamento idrico.

Come possiamo notare guardando questo elenco tutte le cause di inquinamento idrico hanno una natura antropica, sono cioè causate dall’uomo e dalle sue attività.

Inquinamento idrico da amianto e i danni alla salute

Come già accennato nell’introduzione, l’amianto è stato utilizzato nella costruzione di tubature di acquedotti per il trasporto dell’acqua potabile. Sono ad oggi centinaia i chilometri di acquedotti costruiti in materiali di amianto. La capacità cancerogena dell’amianto è confermata dall’ultima monografia IARC e risiede nella sua capacità di suddividersi in fibre sottili e longitudinali.

In seguito a usura e danneggiamenti, le sue sottilissime fibre rilasciate nell’acqua vengono ingerite. Tra le malattie causate dall’amianto ci sono i mesoteliomi, tra i tumori più aggressivi, asbestositumore al polmone, alle ovaie, al colon e altre gravi neoplasie e infiammazioni.

Gli Effetti e le conseguenze dell’Inquinamento Idrico

L’inquinamento idrico ha effetti devastanti su diversi livelli:

  • Salute umana: l’acqua contaminata può causare malattie come il colera, la dissenteria e altre infezioni intestinali. Inoltre, alcune sostanze chimiche possono accumularsi nel corpo, portando a malattie croniche.
  • Ecosistemi: pesci e altre forme di vita acquatica sono particolarmente vulnerabili. La contaminazione può quindi alterare interi ecosistemi e distruggere gli habitat di uccelli, anfibi e rettili specializzati (che riescono a vivere cioè solo in determinati habitat)
  • Economia: l’inquinamento delle acque può danneggiare l’economia locale. Ad esempio, la pesca può essere compromessa, così come il turismo nelle aree costiere.

Al momento l’effetto sulla salute delle microplastiche da inquinamento marino entrate nella nostra catena alimentare è ancora oggetto di studio e le ipotesi sono discordanti.

Cosa Possiamo Fare per fermarlo?

Per combattere l’inquinamento idrico, possiamo adottare diverse strategie. Tra queste:

  1. Ridurre, Riutilizzare, Riciclare: limitare l’uso di plastica e altri materiali che finiscono per inquinare le acque.
  2. Prodotti ecologici: scegliere detergenti e prodotti per la casa ecologici, che non contengano sostanze chimiche dannose.
  3. Educazione: informare amici e famiglia sui rischi dell’inquinamento idrico e su come possono contribuire a ridurlo.
  4. Partecipare a iniziative locali: molte comunità organizzano giornate di pulizia dei fiumi e delle spiagge. Partecipare a queste iniziative può fare una grande differenza.

Sono necessari strumenti, tecniche e strutture in grado di identificare gli inquinanti, di valutare i loro danni e di far rispettare le leggi per la tutela dell’ambiente e della salute comune. Il sostegno economico alle imprese per le attrezzature per la salvaguardia ambientale potrebbe essere un ottimo strumento.

La spesa necessaria per tenerlo sotto controllo

L’ammontare delle spese che andrebbero affrontate per provare a tenere sotto controllo l’inquinamento non è incoraggiante. In particolare si parla di una decina di miliardi di dollari all’anno solo per il programma di disinquinamento minimo negli Stati Uniti.

Per la lotta all’inquinamento idrico è essenziale la conoscenza degli inquinanti, dei loro effetti e del loro diffondersi. Però al momento non ci sono adeguate strutture di ricerca dedicate.

In aggiunta è essenziale è anche la consapevolezza da parte dei cittadini, che sovvenzionano la spesa pubblica attraverso le tasse, sull’urgenza di provvedere seriamente al controllo dell’inquinamento delle acque.

L’esempio della Senna che torna a essere balneabile

Un esempio incoraggiante è quello francese. La Senna è un fiume non balneabile da più di un secolo. In occasione delle Olimpiadi sono stati spesi un miliardo e mezzo di euro per tornare a nuotare nel fiume. L’utilizzo di grandi eventi come le Olimpiadi per portare a casa un risultato così importante è un ottimo esempio da seguire. Tra gli interventi c’è stata la creazione di un enorme bacino che permette di raccogliere le acque in eccesso durante le grandi piogge, che prima, per non intasare le fogne parigine, finivano nel fiume. Si stanno correggendo poi tutti i collegamenti sbagliati tra edifici e impianti di scolo delle acque: sostanzialmente in circa 25mila edifici i tubi e le grondaie dell’acqua di scarico e dell’acqua piovana non erano montati correttamente, e quindi le acque spesso si mischiavano, inquinando la Senna.

Risarcimento delle malattie causate da inquinamento idrico

L’inquinamento idrico causa malattia e in determinati casi, laddove il nesso causa-effetto sia dimostrato e dimostrabile, si ha diritto all’indennizzo del danno biologico subito e al risarcimento integrale dei danni.