L’inquinamento acustico, tra i vari tipi di inquinamento è forse il più sottovalutato. Eppure provoca danni alla salute che non consistono solo in gravi disagi, ma alle volte anche in vere e proprie patologie. Causa inoltre gravi danni alla fauna locale che in molti casi è costretta ad abbandonare i luoghi di riproduzione o nidificazione.

In questa pagina vediamo nel dettaglio cos’è l’inquinamento acustico e le principali conseguenze per l’ambiente e la salute dell’uomo? Oltre ai rimedi e alle normative esistenti, scopriamo anche come ottenre la tutela legale in caso di esposizione a questo tipo di inquinamento.

Cos’è l’inquinamento acustico nel dettaglio?

Cos’è l’inquinamento acustico? Si ha quando nell’ambiente vengono immessi suoni di elevata intensità. Se superano un certo numero di decibel si parla di inquinamento acustio. Le zone maggiormente colpite sono ovviamente le aree urbane e quelle industriali.

Secondo la normativa italiana la soglia di decibel al di sopra della quale si ha l’inquinamento è un massimo di 65 decibel durante il giorno e 55 durante la notte. Il valore ottimale è inserito in un range che va dai 35 decibel ai 45.

Quali sono le cause dell’inquinamento acustico?

Diverse attività umane possono essere sorgente di rumore e costituiscono le cause principali dell’inquinamento acustico. Tra queste ricordiamo:

  • traffico veicolare: clacson, pneumatici sul suolo, rombi dei motori, delle ruote dei tram;
  • ferrovie: pur essendo il treno un mezzo di trasporto più ecosostenibile di altri, esso è fonte di rumorosità;
  • trasporto aereo: i motori degli aerei nelle fasi di decollo e atterraggio provocano forti rumori;
  • industria e artigianato: i rumori legati alle attività industriali e artigianali coinvolgono tutte le città ad elevata densità lavorativa;
  • attività commerciali: come bar o discoteche e attività domestica;
  • fenomeni meteorologici: in questo caso parliamo di un inquinamento naturale, non connesso alle attività umane.

Conseguenze, effetti e danni per la salute umana

L’esposizione a inquinamento acustico incide sulla salute con conseguenze ed i danni per la salute molteplici. Essi differiscono in base alle caratteristiche del rumore prodotto.

Possono verificarsi danni uditivi ed extra uditivi.

  • Danno uditivi acuti (ovvero intensi e di durata breve) o cronici (se l’esposizione è prolungata) che possono causare vertigini, ronzii e insensibilità uditiva;
  • Extra uditivi come lo stress, con conseguenze nell’apparato gastrointestinale o nell’aumento della pressione arteriosa, con alterazioni del sistema nervoso, del sistema immunitario, del surrene, della tiroide.

A queste problematiche può essere aggiunta una sensazione di fastidio generico, che può generare infelicità e problematiche di comunicazione, percezione o nello svolgimento di normali attività di studio o lavoro e disturbi del sonno.

Danni per la fauna esposta ai rumori troppo forti

Molti animali sono particolarmente sensibili ai rumori forti. Pensiamo per esempio all’avifauna, gli uccelli, che per attirare il partner usano i suoni che possono essere coperti o alterati dai rumori antropici. Con l’inquinamento acustico nascono di solito meno pulcini. Sono inoltre distratti e confusi durante la navigazione e le migrazioni, in cui si avvalgono di sfisticati strumenti per viaggiare in volo.

Anche i pipistrelli possono essere messi in seria difficoltà dall’inquinamento acustico, ma anche volpi, piccoli e grandi mammiferi il cui comportamento, luoghi di caccia e riproduzione vengono alterati.

Inquinamento acustico: rimedi e soluzioni

Dal Parlamento Europeo sono giunte delle proposte per abbassare il livello dei rumori prodotti dalle automobili, attraverso l’introduzione di limiti più bassi di emissioni sonore in decibel.

Alcune accortezze dei decisori politici a livello locale potrebbero essere quelle di utilizzare l’asfalto fonoassorbente (a bassa rumorosità), oppure pianificare le aree urbane prevedendo in modo ragionato alberi e piante ai bordi delle strade. Opportunamente sistemati e della dimensione corretta offrono infatti una barriera efficiente contro il rumore. Inoltre la pedonalizzazione delle strade, le piste ciclabili, disincentivare gli spostamenti, usare una mobilità sostenibile sono ottime pratiche anche per altri tipi di inquinamento.

Anche il design interno di una casa può essere pensato per difenderci dai rumori. Le superfici porose per esempio hanno migliori capacità di assorbire il suono. Divani, cuscini, materassi, tende e piante contribuiscono ad assicurare confort acustico nell’ambiente domestico. 

Le attività antropiche di tipo industriale inoltre devono essere pianificate e collocate nelle zone dove l’impatto è meno significativo.

Guarda >> la puntata di ONA TV sull’ambiente, dedicata in particolare alla transizione ecologica

Cosa fare se sei vittima di inquinamento acustico?

Le vittime di inquinamento acustico hanno diritto alla tutela legale se il rumore a cui sono esposte eccede i limiti di emissione in Decibel imposti dalle norme amministrative. Se eccede inoltre i limiti di immissione in Decibel all’interno dell’abitazione previsti dalle normi civili (art.844 c.c.). E se eccede i limiti maggiori stabiliti da un eventuale regolamento condominiale.

In questi casi è necessario attivarsi subito e non sottovalutare il problema. I danni provocati dal rumore possono impattare anche pesantemente la vita, la salute e il benessere degli esposti. Il consiglio è quindi quello di non temporeggiare e attivarsi immediatamente per far valere i propri diritti.