In questa guida parliamo di cloruro di vinile, una sostanza chimica molto pericolosa per le vittime di esposizione. Moto utilizzata nel settore industriale, rappresenta un pericolo concreto per numerose categorie di lavoratori. Vediamo nel dettaglio cos’è, dove si trova e dove viene usato e quali sono le categorie di lavoratori a rischio. Vediamo come difendersi dall’esposizione dannosa e cosa fare in caso di esposizione. Gli esposti che hanno sviluppato una malattia correlata infatti hanno diritto al risarcimento dei danni subiti e al riconoscimento di malattia professionale. Con la malattia professionale vengono tutta una serie di indennizzi e prestazioni economiche stabilite dalla legge.
Per i dipendenti del servizio pubblico privatizzato e per i dipendenti del settore privato è l’INAIL a erogare le prestazioni per malattia professionale. Per quanto riguarda invece i dipendenti del settore pubblico non privatizzato si parla invece di causa di servizio ed equo indennizzo.
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Cloruro di vinile: che cos’è?
Il cloruro di vinile è una sostanza chimica largamente impiegata nell’industria, in particolare per la produzione del polivinilcloruro, comunemente noto come PVC. Questo materiale plastico è molto diffuso e viene utilizzato nella realizzazione di tubazioni, cavi elettrici, pavimentazioni, infissi e numerosi prodotti di uso quotidiano. Tuttavia, nonostante il suo ampio utilizzo, il cloruro di vinile è anche una sostanza altamente tossica e pericolosa per la salute umana.
Si presenta come un gas incolore dal caratteristico odore dolciastro, ed è particolarmente pericoloso in caso di inalazione prolungata. È più pesante dell’aria, quindi tende a depositarsi nelle aree più basse, aumentando il rischio di esposizione per chi lavora in ambienti chiusi o poco ventilati.
A livello industriale, questa sostanza viene prodotta attraverso reazioni chimiche che trasformano l’etilene e l’acido cloridrico in monomero di cloruro di vinile, che a sua volta viene polimerizzato per ottenere il PVC.
Dove è utilizzato e dove si trova il cloruro di vinile?
Il cloruro di vinile è ampiamente utilizzato nei settori dell’edilizia, dell’industria automobilistica e dell’elettronica. Viene impiegato per produrre tubi, guaine per cavi elettrici, rivestimenti per interni di automobili e materiali isolanti. Inoltre, si trova in alcuni oggetti di uso comune come giocattoli, contenitori e pellicole per alimenti. Per renderlo più flessibile e lavorabile, viene spesso combinato con additivi plastificanti che possono anch’essi essere nocivi.
Come già detto è utilizzato nella produzione di infissi, tubi e tanti altri oggetti di uso quotidiano o che arredano le nostre case. Il PVC infatti è un materiale resistente e di lunga durata che è considerato irrinunciabile in centinaia di applicazioni.
Esposizione al cloruro di vinile: lavoratori esposti
Uno dei problemi principali legati al cloruro di vinile riguarda il rischio di esposizione, che può avvenire sia a livello professionale che ambientale. I lavoratori dell’industria della plastica, della chimica e del settore petrolchimico sono tra i più esposti, in quanto possono inalare i vapori emessi durante la lavorazione della sostanza.
Anche chi lavora nell’installazione di tubature in PVC può entrare in contatto con residui di cloruro di vinile. L’esposizione non si limita però agli ambienti di lavoro: in alcune aree vicine a stabilimenti industriali, il gas può disperdersi nell’aria o infiltrarsi nelle falde acquifere, contaminando le risorse idriche. È stato riscontrato che le tubature in PVC, se esposte al sole o a temperature elevate, possono rilasciare piccole quantità di cloruro di vinile nell’acqua potabile.
Esposizione al cloruro di vinile: danni alla salute
Dal punto di vista della salute, il cloruro di vinile è classificato come una sostanza altamente tossica e cancerogena. L’inalazione prolungata può causare danni al sistema nervoso, con sintomi come vertigini, mal di testa, affaticamento e, nei casi più gravi, danni neurologici permanenti.
A livello respiratorio, può provocare irritazione delle vie aeree, tosse persistente e problemi polmonari. Tuttavia, gli effetti più gravi riguardano il fegato. Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione cronica al cloruro di vinile è strettamente correlata allo sviluppo di gravi patologie epatiche, tra cui la cirrosi e, soprattutto, l’angiosarcoma epatico, un raro e aggressivo tumore del fegato.
Cloruro di vinile: un potente cancerogeno
Le ricerche condotte dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro hanno confermato che il cloruro di vinile è un agente cancerogeno di classe 1, ovvero con prove certe della sua capacità di causare tumori negli esseri umani. Questo avviene perché la sostanza, una volta metabolizzata nel fegato, si trasforma in composti altamente reattivi che possono danneggiare il DNA e favorire la formazione di cellule tumorali.
Gli effetti cancerogeni sono stati osservati non solo negli esseri umani, ma anche in studi di laboratorio su animali, in cui il cloruro di vinile ha provocato tumori ai polmoni, alla pelle e al sistema linfatico.
Limiti alla produzione di PVC in Europa
Negli ultimi anni, a livello internazionale si stanno adottando misure per ridurre l’esposizione a questa sostanza. L’Unione Europea ha inserito il PVC nella lista dei materiali da limitare progressivamente entro il 2030, poiché non solo contiene composti pericolosi per la salute, ma è anche difficile da smaltire e riciclare. Inoltre, diversi paesi hanno imposto limiti rigorosi alla presenza di cloruro di vinile nei prodotti di consumo e nell’acqua potabile.
Esposizione al cloruro di vinile e tutela legale
Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, in Italia il cloruro di vinile è riconosciuto come un agente responsabile di malattie professionali. L’INAIL ha inserito l’angiosarcoma epatico tra le patologie correlate all’esposizione professionale a questa sostanza, garantendo alle persone colpite il diritto a un risarcimento economico e a una rendita per invalidità.
Per le persone che hanno subito danni alla salute a causa dell’esposizione al cloruro di vinile, esistono possibilità di tutela legale e assistenza. L’Osservatorio Nazionale Amianto offre supporto legale gratuito per aiutare le vittime a ottenere il riconoscimento della malattia professionale e ad accedere ai benefici previdenziali. Chi ha lavorato in ambienti contaminati o vive in aree esposte a questa sostanza può rivolgersi a specialisti del settore per valutare i rischi e intraprendere eventuali azioni di tutela della propria salute.