Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge “Terra dei Fuochi”, un pacchetto normativo che rafforza gli strumenti per contrastare i reati ambientali nei territori più colpiti dall’inquinamento, in particolare tra le province di Napoli e Caserta. Il provvedimento segna un nuovo capitolo nella lotta alla gestione illegale dei rifiuti e alla tutela dell’ambiente, con pene più severe e maggiori poteri per forze dell’ordine e magistratura.
Arresto anche in flagranza differita e sanzioni più pesanti
Una delle principali novità introdotte dal decreto riguarda l’estensione della flagranza differita anche ai reati ambientali più gravi, come il disastro ambientale e il traffico illecito di rifiuti. Questo permetterà di procedere con l’arresto anche dopo l’evento, in presenza di prove video o altri elementi oggettivi.
Vengono inoltre inasprite le sanzioni per l’abbandono e la gestione irregolare dei rifiuti. Tra le misure accessorie previste ci sono la sospensione della patente, il fermo del veicolo e l’esclusione dall’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per le imprese che operano fuori dalle regole.
«Con questo provvedimento, lo Stato alza il livello di guardia su un territorio martoriato. Per accelerare il risanamento serviva un inasprimento delle pene, che fornisce a Forze dell’ordine e Magistratura nuovi strumenti per il contrasto ai reati ambientali», hanno dichiarato in una nota congiunta il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e il viceministro Vannia Gava.
Videosorveglianza e controllo delle aziende inquinanti
Il decreto prevede anche l’utilizzo delle immagini di videosorveglianza per individuare chi abbandona rifiuti da veicoli, uno dei comportamenti più diffusi e dannosi nelle aree della cosiddetta Terra dei Fuochi.
Altro punto chiave del provvedimento è la possibilità di affidare a un’amministrazione giudiziaria le aziende sospettate di attività inquinanti legate alla criminalità organizzata. Un passaggio cruciale per disinnescare dinamiche economiche dannose per l’ambiente e spesso collegate a interessi illeciti.
Stanziati 15 milioni per rimozione e bonifica
Accanto all’inasprimento delle norme penali, il decreto prevede uno stanziamento immediato di 15 milioni di euro per il 2025. Le risorse saranno affidate al Commissario unico alle bonifiche, Generale Giuseppe Vadalà, con l’obiettivo di intensificare le operazioni di rimozione dei rifiuti e di avviare gli interventi di bonifica nelle zone più colpite.
Il Ministero dell’Ambiente ha chiarito che i fondi iniziali saranno seguiti da ulteriori risorse, per garantire continuità e efficacia agli interventi sul territorio. Un’azione che mira non solo a punire, ma anche a riparare il danno ambientale accumulato in decenni.
«Questo decreto afferma con forza che chi inquina paga, senza sconti. È un segnale chiaro dello Stato a tutela dei cittadini e dei territori», hanno concluso Pichetto e Gava.
Fonte: Ricicla News.it