L’esposizione all’amianto è spesso associata a patologie fisiche gravi, come mesotelioma, asbestosi o tumori polmonari. Tuttavia, gli aspetti psicologici di questa condizione meno visibili ma altrettanto pesanti meritano attenzione. Uno studio recente pubblicato su BMC Public Health esplora l’impatto emotivo, la percezione del rischio e il benessere mentale tra gli ex lavoratori toscani precedentemente esposti all’amianto. – Impatto psicologico esposizione amianto
Contestualizzazione e importanza dello studio sugli effetti dell’ impatto psicologico esposizione all’amianto
Nonostante il divieto dell’amianto in Italia risalga al 1992, molte persone che sono state esposte prima continuano a convivere con l’ansia del possibile sviluppo di malattie correlate. Lo studio in oggetto ha voluto andare oltre la dimensione clinica, indagando come la consapevolezza del rischio e l’esperienza personale influenzino disagio emotivo, paura, rabbia, e altri sintomi psicologici.
La Regione Toscana è particolarmente importante in questo contesto: è una delle regioni italiane che ha attivato un percorso istituzionale di sorveglianza sanitaria per gli ex esposti, con strutture e protocolli dedicati. Lo studio, condotto tra ottobre 2021 e settembre 2022, ha coinvolto 362 ex lavoratori che hanno aderito al programma regionale.
Metodologia: come è stato condotto lo studio
Il disegno è di tipo trasversale. I partecipanti sono stati intervistati tramite questionari telefonici strutturati, somministrati da psicologi specifically preparati. Il questionario ha misurato:
- percezione del rischio future malattie legate all’amianto
- autovalutazione dell’esposizione passata
- intensità del disagio emotivo (tristezza, ansia, rabbia, paura)
- opinione sui servizi sanitari ricevuti
- variabili sociodemografiche
Analisi statistiche, incluse regressioni logistiche generalizzate, hanno permesso di stimare le associazioni tra percezione del rischio e sintomi emotivi, controllando per fattori confondenti. – impatto psicologico esposizione amianto
Principali risultati: statistiche e dati
Composizione del campione
Nel campione:
- Il 98,3% erano uomini, solo il 1,4% donne.
- L’età prevalente era tra 68 e 77 anni (52,2%).
- Il 86,5% risiedeva in Toscana, con la maggioranza appartenente alle Asl della Toscana Nord‑Ovest (73,2%).
- Il 35,1% viveva in un Sito Nazionale Prioritario Contaminato (NPCS).
Percezione del rischio e autovalutazione dell’esposizione
- Il 77,9% dei partecipanti credeva di essere a rischio futuro di malattia da amianto.
- Il 61,1% ha riferito di aver avuto un’esposizione “significativa” in passato.
- L’86,4% conosceva qualcuno colpito da malattie correlate all’amianto.
Disagio emotivo: intensità dei sintomi
I punteggi medi (scala 0–10) per gli stati emotivi negli ultimi tre mesi sono stati:
- Rabbia: 5,3
- Tristezza: 5,1
- Paura: 4,9
- Ansia: 4,0
Questi valori indicano livelli moderati‑alti di disagio emotivo.
Relazioni statistiche: percezione del rischio e sintomi
Lo studio ha evidenziato relazioni significative:
- Coloro che credevano di essere a rischio futuro avevano OR = 2,86 per la paura alta e OR = 2,56 per la rabbia rispetto a chi non riteneva di essere a rischio.
- Non essere sicuri della propria esposizione passata era legato a OR = 13,0 per ansia elevata e OR = 3,60 per rabbia elevata.
- Conoscere una persona affetta da malattie correlate aumentava il rischio di tristezza (OR = 3,92) e paura (OR = 3,94).
In sintesi: maggiore la percezione di pericolo o incertezza, più alto è il livello di stress emotivo.
Valutazione dei servizi sanitari
Nonostante il disagio psicologico, i partecipanti hanno generalmente espresso opinioni positive sui servizi sanitari regionali:
- La disponibilità del personale è stata apprezzata dal 56,6%
- La qualità dell’assistenza è stata valutata positivamente dal 55,2%
- Accoglienza, cortesia e tempi di attesa hanno ricevuto punteggi elevati nella maggioranza dei casi
Discussione: implicazioni e limiti
Questo studio amplia la prospettiva tipica che considera solo gli effetti fisici dell’amianto, mostrando quanto la dimensione emotiva e psicologica costituisca un’altra “ferita invisibile”. Alcuni punti salienti:
Percezione del rischio come fattore centrale
Credere di essere a rischio futuro è fortemente correlato a emozioni negative intense. Ciò suggerisce che la comunicazione e l’educazione sanitarie abbiano un ruolo chiave nel modulare l’ansia e la paura.
Raccomandazioni pratiche
Alla luce dei risultati, emergono alcune indicazioni utili per policy maker, enti sanitari e associazioni:
- Integrare supporti psicologici nei programmi di sorveglianza degli ex esposti: consulenza, gruppi di auto-aiuto, mediazione emotiva
- Comunicazione chiara e trasparente: informare con linguaggio accessibile sui rischi reali, probabilità e modalità preventive
- Screening attivo e raggiungimento degli ex lavoratori che non aderiscono spontaneamente
- Formazione dei professionisti sanitari per sensibilità psicologica, ascolto attivo e approccio empatico
- Monitoraggio longitudinale per valutare come mutino gli stati emotivi nel tempo
SINTESI
Lo studio “The psychological impact of asbestos exposure: risk perception and emotional distress among former workers in Tuscany” evidenzia che l’esposizione all’amianto lascia tracce sul corpo e sulla psiche. L’ansia, la rabbia e la paura sono strettamente legate alla percezione del rischio, all’incertezza e all’esperienza sociale.
Per chi ha vissuto l’esposizione, il percorso di sorveglianza sanitaria deve includere oltre agli esami medici, anche supporto psicologico strutturato. Solo così è possibile iniziare a sciogliere i nodi invisibili che pesano sul benessere mentale di chi ha già pagato un tributo con la salute.
FONTI E CITAZIONI
Bonafede, M., Chellini, E., Bugani, M. et al. The psychological impact of asbestos exposure: risk perception and emotional distress among former workers in Tuscany. BMC Public Health 25, 3424 (2025). https://doi.org/10.1186/s12889-025-24334-3