A pochi passi da piazza Navona , non lontano dalla meravigliosa fontana, si trova uno stadio nascosto.
Che la Roma che siamo abituati a vedere ogni giorno non sia l’unica Roma che vale la pena visitare non è certo una novità.
Uno degli esempi più lampanti è proprio lo Stadio di Domiziano. Sorto dietro ad una delle piazze più famose d’Italia e all’interno di un complesso sotterraneo, sempre possibile da visitare.
In poco tempo ci si trova catapultati improvvisamente nel mondo della Roma sotterranea piena di un fascino diverso e impossibile da dimenticare.
10 anni fa un restauro per riportarlo all’antico splendore
A dicembre di 10 anni fa si riportata ad un antico splendore lo Stadio di Domiziano, con una collaborazione tra pubblico e privato, una somma di circa 1 milione e mezzo era stato stanziato per riavere una bellezza che non poteva marcire sotto l’ingrato scorrere del tempo.
Nato come un impianto sportivo, è possibile infatti nello stesso complesso visitare anche il museo dello Sport, lo stadio era infatti luogo di ritrovo per le gare di atletica ma vista la sua ampiezza ospitava anche le gare dei carri e altre competizioni.
E’ lì infatti che si viveva la maggior parte della vita sportiva del tempo, a partire dall’ ’86 d.C. , anno di costruzione e luogo emblematico nonostante lo scorrere del tempo, rimasto indomito nonostante lo scorrere e il passare del “Kronos“. Tuttora si rileva l’importanza incredibile degli stadi all’interno della città e il loro ruolo continua ad essere di grande discussione per tutta la vita del paese. E’ capace infatti di attirare ed estasiare turisti da tutto il mondo.
Ma lo stadio non aveva solo la funzione di accontentare l’indole sportiva degli antichi ma soprattutto di portare avanti la spinta e la voglia di cultura che avevano proprio le popolazioni fin dai tempi più antichi.
Era possibile infatti assistere all’interno del “palazzetto” a diverse rappresentazioni culturali, volte ad innaffiare la bellezza del teatro e lo spirito del periodo.
Forma e caratteristica
La forma era ellittica e aveva una capienza pari a circa 30.000 persone, rispetto ad esempio ad un molto più recente Stadio olimpico, capace di ospitarne anche 72.69. I numeri sono sicuramente molto più vicini a quelli del Flaminio, nato appunto per ospitare lo stesso numero di spettatori ma risalente allo scorso 1957.
Il museo dello sport
Il museo dello sport accompagna a pochi metri dall’ingresso dove sorge lo stadio. Maglie vintage delle squadre capitoline, ma non solo. Tutte le squadre di calcio italiane vengono esposte per ricordare l’importanza di chi ha dato la vita per lo sport. Calciatori diventati simbolo e vessilli di scudetti importanti. Articoli di giornale a ricordare gli eventi sportivi e tecnologici più significativi che riescono in poco tempo a trascinarti insieme tra il mondo antico e il futuro.
Maradona, l’Italia vittoriosa di Zoff, Rossi, conti, Giancarlo oddi della meravigliosa lazio del ’74 e Di Bartolomei, simboli tra “cugini”. Ma anche il casco del Footboll a 9, della legio XIII. come il pallone “”Tango” simbolo dei mondiali di Spagna dell’82, e ancora la formula 1 con le sue divise storiche. Una statua di Sergio Gotti, artista innovatore e creativo, a rappresentare una madre natura “”meccanica”, e a ricordare come l’ambiente si adatti alle esigenze dell’uomo ma che nello stesso tempo riesca a dare significato a progresso, è materia da non dimenticare.
La necessità dell’uomo di fare sport
Lo sport svolge da sempre un ruolo fondamentale per la società, è strumento di coesione, di unione sociale ma soprattutto di espressione di corpo e mente, ma manifesta valori volti ad insegnare, fratellanza, competitività, lealtà e sacrificio. Quasi diventando un’arte capace di insegnare i valori della condivisione e dello stare insieme. Nell’antica Roma, come dimostra lo Stadio di Domiziano, lo sport non era solo un passatempo, ma un mezzo attraverso cui l’imperatore rafforzava il suo potere, creando occasioni di grande partecipazione pubblica. Ha creato col passare dei secoli, un’identità collettiva, unendo varie culture che riusciva far superare il proprio status sociale.
Nella storia ancora oggi
Per raggiungere una vita sana e felice l’uomo ha bisogno di innaffiare tutte le parti che lo contraddistinguono, dare da bere alla sua sete di conoscenza diventa infatti una sfida impossibile se non si lascia spazio alla parte ludica ma creativa, che ha bisogno di essere non solo tramandata tra generazioni, ma anche di dare vita ad una sorta di continuum tra passato e presente, in cui l’oggi attenzioni il futuro e soprattutto annaffi una parte importante per l’esperienza terrena dell’uomo. Lo sport diventa quindi quasi attitudine di vita.
Nel tempo anche simbolo per le coppie che si amano
Ad oggi è diventato un simbolo anche nel giorno di San Valentino, perché la modernità ha migliorato le connessioni telematiche e ha velocizzato il piacere e l’intercultura, che apprezza, connette e condivide anche tutta la parte sentimentale. Tanti giovani intervistati all’interno che si scattavano foto e selfie al bacio nel luogo dello sport. Magari a breve, visto il ricongiungersi delle feste, si uniranno in un iconico e sognante bacio sotto il vischio con un magico selfie di fronte allo stadio di Domiziano.